« indietro RICCARDO CASTELLANA, Storie di figli cambiati: fate, demoni e sostituzioni magiche tra folklore e letteratura, Pisa, Pacini, 2014, pp. 192, € 16,00. Come si rapporta la critica tematica di fronte a temi di derivazione folkloristica? Cosa permane nei motivi di origine popolare quando vengono ripresi e reinterpretati dalla letteratura? Partendo da tali interrogativi si sviluppa lo studio di Riccardo Castellana Storie di figli cambiati: fate, demoni e sostituzioni magiche tra folklore e letteratura. Il motivo popolare analizzato è quello del changeling, termine inglese usato per definire «una persona e cosa scambiata per qualcun altro o qualcos’altro». La parola può avere anche altre accezioni come quella di ‘persona volubile’ o ‘idiota’. In particolare, nella cultura popolare essa indica un bambino segretamente sostituito con un altro, spesso una creatura fatata. Tale figura, diffusa nelle culture del centro e nord Europa, pur non avendo un termine italiano equivalente, si può ritrovare nel folklore dell’Italia meridionale e, in particolare, in Sicilia, indicato col termine ‘canciatu’. Il testo di Castellana prende le mosse da due opere di Pirandello: la novella Il figlio cambiato e il dramma a essa ispirato La favola del figlio cambiato. Lo studio parte dalla novella per poi arrivare al dramma attraverso un excursus attraverso l’evoluzione del tema dal folklore alle sue varie reinterpretazioni nella letteratura e nell’agiografia. Lungo questo percorso, la figura del changeling acquisirà inaspettate sfumature tematiche. Se nel folklore il changeling è stato un modo per spiegare e accettare la disabilità infantile, incontrando anche il motivo del riconoscimento del nuovo nato all’interno della famiglia e della comunità, la letteratura lo ha utilizzato trasformandolo a secondo dei generi, delle poetiche autoriali e dei diversi contesti storico-sociali. Nella letteratura elisabettiana, ad esempio, il changeling diventa parte di una complessa allegoria con Spenser, in The Faerie Queen, o può affrontare il ‘doppio’ nascosto in ognuno di noi, come accade in The Winter’s Tale di Shakespeare. Grazie a John Gay ed E.T.A. Hoffmann il tema incontra la satira, divenendo critica della superstizione o satira antilluminista. Infine con Pirandello, il changeling diviene uno strumento per mostrare la precarietà del concetto di ‘realtà’ e ‘verità’, la tragicità e gli enigmi della vita umana che non possono trovare risposta. Un ampio percorso culturale e storico caratterizza questo studio, utilizzando la critica tematica come strumento per analizzare il rapporto tra folklore e letteratura, i loro intrecci e le svariate trasformazioni che determinati motivi subiscono. In questo modo le figure del folklore acquistano nuova vita, trasformandosi e plasmandosi attraverso i secoli, enfatizzando l’importanza dell’immaginario popolare e la sua influenza sulla tradizione colta. (Sabrina Antonella Abeni) ¬ top of page |
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