SAFFO, Poesie, frammenti e testimonianze. La prima traduzione italiana di tutti i frammenti anche inediti e tutte le testimonianze, introduzione, nuova traduzione e commento a cura di Camillo Neri e Federico Cinti, Rusconi, Ariccia 2017, pp. CLXXXVIII + 480, € 18,00
in: Semicerchio LVII (2017/2) Uncreative poetry, p. 52
La produzione di articoli, libri, edizioni e traduzioni della poesia di Saffo nell’ultimo secolo è stata praticamente immensa, soprattutto dopo che le scoperte papiracee hanno progressivamente arricchito la nostra conoscenza della poetessa. La pur ricchissima bibliografia che accompagna questo volume (più di cinquanta pagine!) non è, per stessa ammissione degli autori, che selettiva anche se «si propone di raccogliere tutto l’essenziale, in particolare per quanto riguarda la copiosissima produzione ‘saffologica’ dell’ultimo quindicennio» (p. XV). Annotazione sufficiente per togliere ogni dubbio sulla necessità di un’altra edizione di Saffo. Ma il lettore di questo commendevole libro troverà ben altre sorprese. Accanto alla Saffo più nota sono stati raccolti e tradotti per la prima volta in italiano tutti i frammenti minori omessi anche in prestigiose edizioni accademiche, nonché tutte le testimonianze (una parte cospicua del volume, pp. 144-267), più i dubia e gli epigrammi; a tradurre è C. Neri: ciò che permetterà allo studioso di avere una comodissima raccolta completa, e al lettore colto o semplicemente curioso di poter navigare con guida sicura nell’ampio mare della fortuna antica di Saffo. E i frammenti (pp. 1-143, tradotti da F. Cinti) contengono i nuovi frammenti delle collezioni papirologiche di Colonia, Londra e Oklahoma City, che tanto clamore e interesse hanno suscitato anche presso il largo pubblico (fra cui il carme della vecchiaia, qui fr. 58c). Così questa edizione, anche se non provvista di apparato critico (che sarà nell’annunciata maior), ma con un testo greco sempre meditato e restituito con sicurezza di gusto e giudizio, è attualmente la più completa che si possa trovare. L’imponente strumentario critico, una Introduzione locupleta e un commento (pp. 281-479), entrambi curati da C. Neri che a Saffo e alla lirica greca da anni sta dedicando studi ponderosi, renderanno molti servigi all’intelligenza dei versi di Saffo. L’introduzione è ricchissima di informazione e al contempo di apporti originali: alla prima parte è dedicata la ricostruzione della Saffo storica, del contesto sociale e politico dei suoi carmi, il pubblico, e le caratteristiche linguistiche e stilistiche. Nella seconda una minuziosa ricostruzione della fortuna e delle ‘immagini’ (in senso proprio e figurato) che le varie epoche, fino al Novecento, hanno costruito della poetessa (par. 8, pp. LXXVCXXXI). Il commento è attento soprattutto a fornire tutta la documentazione e le ipotesi interpretative di ogni frammento, a ricalibrare ipotesi azzardate e a dare resoconto del lavorio critico, senza ovviamente rinunciare a prendere posizione ove necessario o a proporre nuove esegesi. Il tutto è sempre presentato nell’ottica di una lettura consapevole di quanto resta di Saffo, la cui poesia è liberata da molte sovrainterpretazioni e errori di prospettiva. La traduzione, coerentemente, vuol essere di supporto alla lettura, il più possibile vicina al testo: la leggibilità che è la cifra complessiva potrà essere giudicata una scelta minimalista, ma era forse l’unica possibile in un volume il cui scopo è ridisegnare l’immagine della poetessa secondo le nuove acquisizioni. La necessaria erudizione non fa mai aggio sulla leggibilità e questo è un pregio raro. L’impressione finale è di un ritorno (o un approdo) a una Saffo più vera, e ancor più ammaliante: «ma la raffinatezza io amo, questo sappiate (?) e a me / l’amore del sole ha concesso in sorte splendore e bellezza» (fr. 58d).
(Gianfranco Agosti)