Home-page - Numeri
Presentazione
Sezioni bibliografiche
Comitato scientifico
Contatti e indirizzi
Dépliant e cedola acquisti
Links
20 anni di Semicerchio. Indice 1-34
Norme redazionali e Codice Etico
The Journal
Bibliographical Sections
Advisory Board
Contacts & Address
Saggi e testi online
Poesia angloafricana
Poesia angloindiana
Poesia americana (USA)
Poesia araba
Poesia australiana
Poesia brasiliana
Poesia ceca
Poesia cinese
Poesia classica e medievale
Poesia coreana
Poesia finlandese
Poesia francese
Poesia giapponese
Poesia greca
Poesia inglese
Poesia inglese postcoloniale
Poesia iraniana
Poesia ispano-americana
Poesia italiana
Poesia lituana
Poesia macedone
Poesia portoghese
Poesia russa
Poesia serbo-croata
Poesia olandese
Poesia slovena
Poesia spagnola
Poesia tedesca
Poesia ungherese
Poesia in musica (Canzoni)
Comparatistica & Strumenti
Altre aree linguistiche
Visits since 10 July '98

« indietro

GIANCARLO PONTIGGIA, Il moto delle cose, Milano, Mondadori, Collezione Lo Specchio 2017, pp. 160, € 18,00.

La dinamica di un moto, un «urto contro urto» di suggestione lucreziana delle cose, della «cosa che si fa cosa» («vortica, l’infinitesima / frazione delle cose»), si sgrana lungo un tempo senza tempo («folgora / come al tempo dei tempi / cognizione»), in uno stato di apparente dormiveglia, disseminata di rovine di neoclassica, quasi neogotica memoria («grondanti muffe di un innominabile ade»), dove qua e là divinità estranee depotenziate di aura mitologica fungono da simulacri archeologici («grembo ctonio / sui cavalli del sole») di un passato che ritorna ciclico («O tempo / come vento / chiuso tormento / sempre cresci e decresci, lento / esercizio dei secoli»), senza sciogliere il nodo della «natura delle cose, polvere / su polvere, ombra / che si disfa in ombra». Il «mondo che si ripete, / incessante», «il mondo / (il mondo!)» che «t’illudi» «giochi a tuo favore», quel «mondo» col suo «frastornante rumore», con le sue «mura incendiate», con le sue «muraglie» che «smottano», le «folate di mondo», «su un orlo qualsiasi di mondo», «dell’inintelligibile / mondo», «l’odore di un mondo non tuo, / chiuso, impervio», «da un punto / smemorato del mondo», risulta essere qualcosa di esterno, di estraneo, visto passare e scorrere, come le ore, da una condizione e fase di immobilità o di resa immobile («t’immoti», «t’incateni») quasi in contemplazione estetica ed estatica, «sospesi fra due mondi / indifferenti, lontani. Eppure niente li separa / se non te, che guardi», con movimento circolare di tensione ascendente e – in forza, per così dire, di una attrazione gravitazionale psichica – di ricaduta verso il basso: «per quanto / il nostro animo si volga / oltre, si espanda / in pensieri celesti, vorticosi, niente / se non per poco / lo appaghi, // e subito / la noia lo prenda, e si resti / come un bastimento in panna.» Il pensiero, annidato nella mente, offre occasioni di difesa e di protezione da un «mondo / che si disfa in mondo, cosa / che ritorna cosa», da questa sorta di corruzione lucreziana della materia, con i «sensi / petrosi, sepolti / in una voragine di fuoco», strati piroplastici di un inferno en plein air («quante fiamme che bruciano, in alto»; «l’anima s’infiamma / nella materia, vaga, / del cielo»). È la «cantina della mente», è il «cavo / della mente» e il suo «covo» e «caverna», la sua «calotta» e il suo «ovario» il luogo in cui «s’intana», «s’incavedia», «s’inventrano» pensieri dell’anima, immagini «grembali» di accoglienza e custodia ancestrale, «pensieri troppo scuri, grevi, / frantumati» messi al «vaglio», al «crivello» della mente stessa, coniando anche voci verbali sul calco di sostantivi.
L’esordio del libro, una epifania onirica e orfica, sembra proporre in forma allegorica un dialogo fra la poesia («ed è lì, lei, fa un cenno / l’ombra funesta troppo amata») e chi sta e la sta sognando, colui che di essa dovrebbe farsi carico creandola: «di’ tu, piuttosto, di’ / qualcosa che valga / per me, per noi, che ti guardiamo», «e fa cenno, nel non so dove del sonno, nel / ben maturato senno della mente / a qualcosa che si cela, s’infima / in brividi […], verbo / che s’intana // in una lingua di troppo gelo, di solo, forse, // vuoto?» Si viene così a porre in essere un curioso contrasto nel contenuto testuale, in quanto i componimenti più ‘reali’, vividi, concreti, narrativi di qualcosa di ‘vissuto’ appaiono quelli ambientati nel sonno e di descrizione di un sogno, a fronte di quelli di allestimento desto e vigile, di argomentazione e sviluppo più meditativo, esposto fino a confini escatologici: «Ho sognato il tour. Ero io [...] In fuga, o, forse, / sempre più lento, imballato, alla deriva [..] nel sonno, la macchina / degli occhi si muoveva / verso i colli, le giogaie, i cieli / altissimi, imprendibili / des Pyrénées sauvages», tra «sudore dei polpacci» e «bava / alla bocca che si disfa»; «Resta nel tuo vallo / di fiamme e di tempo / che cola, lento, e non è // cosa che lo argini, né dito / che saldi la fessura, immane». Il congedo del volume, poi, non a caso intitolato «Il tuffatore (Prima di ogni epilogo)», riferito all’affresco di Paestum, fa i conti con il possibile vuoto esistenziale al centro della vita, richiamando il vuoto verbale del componimento iniziale. «Una svolta, fine, poi. È quel poi che lo assilla. […] Buttarsi non / buttarsi.» Si chiude dunque quel movimento circolare già più volte comunicato, ad esempio, nel «Chi s’incammina, / già pensa al suo ritorno. / Ma chi resta, // salpa ogni giorno», oppure nel «Tutto è natura, anche la fine […] il soffio / che da noi evade, / scatta, sale, / sormonta / il giogo immenso del tempo, poi / sbatte, precipita, / s’infima / nella corteccia delle cose, // fumo, fuga, / impronta di ciò che fu, ultima // ruga»: come se l’imbocco di una tangenziale accogliesse la salvezza di un gattino nelle mani casuali di un automobilista, e poi l’imbocco sul confine opposto della città di quella stessa tangenziale, per mano di un’altra, inconsapevole, vettura, constatasse tempo dopo di quello stesso gattino, ormai cresciuto, l’inevitabile, fortuito, schianto.

(Giuseppe Bertoni)

¬ top of page


Iniziative
22 novembre 2024
Recensibili per marzo 2025

19 settembre 2024
Il saluto del Direttore Francesco Stella

19 settembre 2024
Biblioteca Lettere Firenze: Mostra copertine Semicerchio e letture primi 70 volumi

16 settembre 2024
Guida alla mostra delle copertine, rassegna stampa web, video 25 anni

21 aprile 2024
Addio ad Anna Maria Volpini

9 dicembre 2023
Semicerchio in dibattito a "Più libri più liberi"

15 ottobre 2023
Semicerchio al Salon de la Revue di Parigi

30 settembre 2023
Il saggio sulla Compagnia delle Poete presentato a Viareggio

11 settembre 2023
Recensibili 2023

11 settembre 2023
Presentazione di Semicerchio sulle traduzioni di Zanzotto

26 giugno 2023
Dante cinese e coreano, Dante spagnolo e francese, Dante disegnato

21 giugno 2023
Tandem. Dialoghi poetici a Bibliotecanova

6 maggio 2023
Blog sulla traduzione

9 gennaio 2023
Addio a Charles Simic

9 dicembre 2022
Semicerchio a "Più libri più liberi", Roma

15 ottobre 2022
Hodoeporica al Salon de la Revue di Parigi

13 maggio 2022
Carteggio Ripellino-Holan su Semicerchio. Roma 13 maggio

26 ottobre 2021
Nuovo premio ai traduttori di "Semicerchio"

16 ottobre 2021
Immaginare Dante. Università di Siena, 21 ottobre

11 ottobre 2021
La Divina Commedia nelle lingue orientali

8 ottobre 2021
Dante: riletture e traduzioni in lingua romanza. Firenze, Institut Français

21 settembre 2021
HODOEPORICA al Festival "Voci lontane Voci sorelle"

11 giugno 2021
Laboratorio Poesia in prosa

4 giugno 2021
Antologie europee di poesia giovane

28 maggio 2021
Le riviste in tempo di pandemia

28 maggio 2021
De Francesco: Laboratorio di traduzione da poesia barocca

21 maggio 2021
Jhumpa Lahiri intervistata da Antonella Francini

11 maggio 2021
Hodoeporica. Presentazione di "Semicerchio" 63 su Youtube

7 maggio 2021
Jorie Graham a dialogo con la sua traduttrice italiana

23 aprile 2021
La poesia di Franco Buffoni in spagnolo

22 marzo 2021
Scuola aperta di Semicerchio aprile-giugno 2021

19 giugno 2020
Poesia russa: incontro finale del Virtual Lab di Semicerchio

1 giugno 2020
Call for papers: Semicerchio 63 "Gli ospiti del caso"

30 aprile 2020
Laboratori digitali della Scuola Semicerchio

» Archivio
 » Presentazione
 » Programmi in corso
 » Corsi precedenti
 » Statuto associazione
 » Scrittori e poeti
 » Blog
 » Forum
 » Audio e video lezioni
 » Materiali didattici
Editore
Pacini Editore
Distributore
PDE
Semicerchio è pubblicata col patrocinio del Dipartimento di Teoria e Documentazione delle Tradizioni Culturali dell'Università di Siena viale Cittadini 33, 52100 Arezzo, tel. +39-0575.926314, fax +39-0575.926312
web design: Gianni Cicali

Semicerchio, piazza Leopoldo 9, 50134 Firenze - tel./fax +39 055 495398