« indietro Non è un caso che questo primo esperimento di accostare la percezione della tradizione dantesca presso due diverse culture, insieme a quella italiana contemporanea, veda la Russia accanto agli Stati Uniti. La fortuna della cultura italiana in Russia è ormai ben nota ed stata più volte messa in evidenza anche in occasione di questo convegno; l’appello fatto dal Centro Romantico del GabinettoVieusseux ha dunque trovato una vivace risposta presso gli enti russi con cui è da tempo in contatto e con i quali collabora in diverseiniziative.
L’indagine intrapresa dal Gabinetto Vieusseux sulle radici di questo rapporto ha avuto un momento centrale in occasione del convegno Rinascimento e Antirinascimento: Firenze nella cultura russa fra Otto e Novecento realizzatosi nel 2003 in Palazzo Strozzi, che ha messo a fuoco le numerose sfaccettature con cui l’arte e la civiltà fiorentina sono penetrate nella cultura russa. Certamente lafigura e la poesia di Dante occupano una posizione centrale in questo scambio, ed è stato quindi naturale, in questa occasione, proseguire il lavoro concentrando su di lui l’attenzione. Se, tuttavia, eranota la tradizione colta e principalmente letteraria che in Russia faceva riferimento alla poesia dantesca, meno noto era il suoriflesso sulle arti figurative e la sua attualità presso giovani artisti.
Le testimonianze che Vera Dažina, professore di storia dell’arte del Rinascimento presso l’Università di Mosca e curatore della didattica al Museo di Arte Moderna della stessa città, ha presentato in questa occasione riunendo opere di autori ormai ‘classici’, anche se quasi ignoti in Italia, e giovani artisti, attestano come anche in ambito fgurativo la forza della tradizione s’innesti nella vivacità della percezione contemporanea nei confronti della poesia di Dante.
(Lucia Tonini)
Il mondo, alla soglia di una nuova sintesi spirituale, deve rendere onore a Dante, comemaggiore interprete di una concezione del mondo complessiva. (Pavel Florenskij)
Le parole del filosofo russo, padre Pavel Florenskij, riportate nell’epigrafe, rivelano la sostanza dell’interpre- tazione di Dante che è andata formandosi nella cultura russa all’inizio del XX secolo e che conserva la sua attualità ancora ai nostri giorni. Per la comunitàrussa colta Dante ha un significato molto superiore a quello semplicemente di grande poeta italiano; nell’interesse per la sua personalità e per la sua poesia hanno trovato riflesso le aspirazioni più profonde della coscienza russa, stretta fra il senso della propria mancanza di libertà e il presenti- mento del destino. Per questo motivo, la percezione della poesia dantesca è sempre stata priva del carattere illustra-tivo diretto ed è orientata invece verso una lettura meta- forica del testo, verso una presa in esame del contesto e di quelle connotazioni di significato nascoste fra le righe. In questo senso la mostra delle opere di artisti russi, accanto ad artisti americani, presentata nelle sale dell’Unione degli Artisti di Firenze in occasione della manifestazione Dante. Arte che genera arte, è secondo noi estremamentesignificativa.
La Divina Commedia di Dante non è chiusa, ma si apre verso tempi e luoghi diversi, avendo una struttura mobile, che lascia la libertà di essere variamente immaginata e permette interpretazioni sia dirette che mediate del significato e del linguaggio visivo inessa contenuto. Per questo motivo risulta tanto difficile illustrare la Divina Commedia, dato che ogni illustrazione ferma il tempo, fissando la ricchezza del testo a un’immagine visiva concreta. Il pensiero contemporaneo intertestuale e la pluralità delle lingue diespressione permettono di allontanarsi dalla diretta necessità illustrativa per penetrare oltre i limiti del testo, nei profondi scambidella rete di significati del grande poema.
Nell’arte russa contemporanea pochi sono in grado di superare la congiuntura politica e sociale attuale, caratteristica dell’espressione della maggior parte degli artisti impegnati con la dimensione temporale. Per questo sono particolarmente interessanti i lavori di coloro che, lsciando da parte l’attualità spicciola, si sono rivolti alle questioni eterne dell’esistenza, scegliendosi Dante come guida nel Paradiso e nell’Inferno, quelli capaci, dicendola con le parole di Florenskij, «di entrare nella struttura spirituale» del suo sistema.
La sezione russa della mostra è stata presentata dal Museo di Arte Contemporanea di Mosca e intenzional- mente costruita mettendo in rapporto le opere di rappresentanti ormai divenuti classici dell’arte russa del XX secolo: Vladimir Favorskij , Michail Pikov e Nikolaj Cernyšev, con quelle di giovani artisti che hanno terminato solo recentemente la loro formazione artistica: AnastasijaZacharova, Marina Fomenko, Elena Važenina e Vladimir Purcin. In questo modo la mostra ha permesso uno sguardo retrospettivo alperiodo di formazione della grafica e dell’illustrazione sovietica e contemporaneamente ha introdotto al contesto contemporaneo.
Vladimir Favorskij, Michail Pikov e Nikolaj Cernyšev sono autori classici dell’arte russa della prima metà del XX secolo, Favorskij e Cernyšev hanno intrapreso la loro attività creativa all’inizio degli anni Dieci del XX secolo e hanno condiviso la grandissima scuola dell’arte russa del Secolo d’Argento.
Favorskij tese sempre a un approccio teorico all’arte, e associò l’insegnamento con lo studio della storia dell’arte. Visitò l’Italia nel1905 e nel 1911, e rimase impressionato dalle opere di Giotto, sul quale scrisse la sua tesi di laurea all’Università di Mosca.
Durante tutta la sua carriera Favorskij rimase fedele quella passione giovanile e naturalmente accanto a Giotto c’era sempre statoanche Dante.
Nella mostra sono state presentate incisioni originali eseguite da Favorskij per la prima edizione della Vita Nova nel 1934. L’artistastesso considerava questo uno dei suoi lavori migliori. Sul frontespizio c’è il ritratto di Dante, e all’interno dell’opera sono inserite sei xilografie. Nel piccolo volume elegante, il cofanetto, la rilegatura, la misura delle pagine, i caratteri, le tonalità di bianco e nero, l’incisione delle illustrazioni, tutto è armonicamente accordato. Grazie al nipote di Favorskij, Dmitrij Šachovskoj, anch’egli artista, è stato possibile esporre non solo le singole incisioni, ma anche il volume della Vita Nova nella sua prima pubblicazione in russo.
Michail Pikov è stato uno degli allievi di Favorskij a lui più vicini: li univa non solo l’amore dell’arte, ma anche il legame di una stretta amicizia. Pikov ha dedicato più di dieci anni all’esecuzione del ciclo di illustrazioni per la Divina Commedia (1961), la cui pubblicazione completa vide la luce solo dopo la morte dell’artista nel 1974. A differenza dell’intonazione lirica e ‘da camera’ delleincisioni di Favorskij, Pikov ha rappresentato il mondo dantesco at- traverso gli sconfinati spazi cosmici nei quali la terra, gli astri e le anime umane compiono il loro eterno movimento. Il tema dello spazio domina le pagine di Pikov: sembra che cerchi di superare le distanze dell’Ade, del Purgatorio e del Paradiso.
Siamo grati alla figlia dell’artista, Irina Pikova, che ha voluto prestare gli originali delle incisioni e le prime edi- zioni dell’opera di suopadre per l’esposizione.
Se Favorskij, Pikov e Cernyšev si sono cimentati sui testi della poesia dantesca, traendo dal suo tessuto svariate immagini, approfondendo la struttura della parola e lo spa- zio poetico del poema, la giovane generazione di artisti russi invece si è riferita non tanto al testo quanto alla somma di concetti e significati circostanti il testo stesso e collegati al mondo della vita contemporanea, alle sue prio- rità morali. Utilizzando nuove pratiche visive, come la fo- tografia e la video-arte, Elena Važenina, Vladimir Purcin e Marina Fomenko affrontano temi più generali, contesi fra bene e male. La fotografa Elena Važenina ha realizzato una serie diimmagini di suoi amici nei quali ha visto l’incar- nazione dei sette peccati capitali, Vladimir Purcin invece, pensando alle virtù, ha rinunciato alla loro rappresenta- zione allegorica o a una lettura edificante per ‘giocare sulle punte delle dita’ un curioso gioco-indovinello. Il principio ludico è la base su cui anche Anastasija Zacharova ha co- struito la sua grafica multicolore, chiamando ilsuo gioco Topografia della Divina Commedia, proponendo ai parte- cipanti, usando carte e fiches, di passare tutta la spirale dello spazio dantesco, dalla profondità dell’Ade fino all’Empireo. Diplomata all’Accademia Poligrafica, Anasta- sija Zacharova,nipote di un noto grafico russo, usando il mezzo grafico con sovrapposizioni di strati e di tinte, ha raggiunto un inatteso effettodecorativo di eleganti arabe- schi, manifestando sottile ironia e acutezza nella raffigu- razione dei personaggi danteschi più caratteristici che affollano il mondo del poema.
L’arte contemporanea non sempre usa forme e metodi abituali. La superficie liscia della fotografia, il cambia- mento delle impressioni e delle inquadrature sullo schermo del monitor sono da tempo entrati nell’uso del lessico artistico contemporaneo. Marina Fomenko, partecipante assi- dua di mostre di arte contemporanea a Mosca, lavora con video-progetti, usando spesso latrasformazione d’imma- gine sul video, la sua frammentazione, associandola al suono e alla musica per rendere una impressione poetica generale. Il suo mondo di immagini si costruisce su sottili associazioni di significato. Alla mostra sono stati presentati due suoi progetti: Fra le memorie e La scuola di Haron. Si è soliti considerare che la struttura della Divina Commedia riflette non soltanto le coordinate dello spazio e del tempo, ma anche le varie forze fisiche, come l’acqua, il fuoco, la terra e l’aria. Con le sue associazioni Marina Fomenko esprime in forma poetica il concetto di memoria attraverso elementi naturali: così il fuoco inghiotte la vecchia casa della sua infanzia, la terra si tende sotto la pressione della sua forza perforante, l’acqua cola con riflessi scintillanti, mentre il mobile spazio del cielo si riempie di aria e dei nomi di quelli che hanno già superato la soglia terrena.
Il videoprogetto La scuola di Haron è nato casualmente quando l’artista ha visto in uno stagno coperto di alghe alla periferia di Mosca una zattera e dei ragazzini che imparavano a nuotare. Le strade della vita e della morte si univano lì in un unico punto, mentre le immagini dantesche acquisivano inaspettatamente una nuova lettura.
Momento di rilievo della mostra è stata la proiezione della video-opera Invito in Paradiso, la cui musica è stata composta espressamente per questa manifestazione dal compositore contemporaneo Iraida Jusupova, ben nota in Russia, che ha sviluppato, insieme al marito, l’artista Alek- sandr Dolgin, il genere della video-opera come genere multimediale indipendente nell’ambito della video-arte. La sua opera presuppone una unità ritmica, visiva, composi- tiva e figurativa della musica e delle immagini e si basa su un rapportodinamico di quadri visivi, macchie coloristi- che, ripetizioni ritmiche e effetti spaziali virtuali, non sottoposti alla legge di gravità. Allabase del tema musicale epico è la percezione contemporanea della Commedia di Dante e il destino personale del poeta, il suo amore terreno che tutto inghiotte e la visione dell’immensità delle sfere celesti. Il video è costruito su frammenti visivi delle opere più diverse, acominciare dalle illustrazioni per la Divina Commedia di Botticelli, dal ritratto di Dante della cappella di San Brizio nella cattedrale di Orvieto, per finire alle immagini diBlake, Doré, Salvator Dalì.
Questa manifestazione, dedicata alla percezione contemporanea dell’eredità artistica dantesca, che conserva la sua attualità anche nel nostro mondo in rapido mutamento, ha permesso di vedere e di sentire ‘l’altro’, l’esperienza di altre culture e di altre lingue unite in un unico spazio: la città di Firenze e il mondo di Dante. Questo incontro non si sarebbe potuto realizzare senza illavoro condotto dagli organizzatori, in primo luogo dal responsabile del Centro Romantico del Gabinetto Vieusseux Maurizio Bossi eda Lucia Tonini insieme a Antonella Francini per la rivista «Semicerchio», e grazie anche al sostegno della Fonda- zione Romualdo Del Bianco.
(Vera Dažina)
¬ top of page |
|||||
Semicerchio, piazza Leopoldo 9, 50134 Firenze - tel./fax +39 055 495398 |