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Haiku occidentali-orientali
Maria Rosa Piranio
Oggi, a distanza di più di un secolo dalla prime traduzioni in Europa, non si può più parlare dello haiku come genere poetico eterogeneo o ingabbiato esclusivamente nella tradizione prosodica giapponese del 5/7/5 sillabico. Nel corso degli ultimi venti anni lo haiku si è manifestato come forma tra le più diffuse e meglio integrate con la poesia tradizionale di molti paesi, diventando luogo di espressione di un rapporto uomo-natura che varia di cultura in cultura. Alla fine degli anni ’70 risale il riconoscimento di una notevole autonomia stilistica agli haiku in lingue diverse dal giapponese. Grazie alla pubblicazione delle opere di Kenneth Yasuda, William J. Higginson, Yoriko Yamada, George Swede e Elisabeth Searle Lamb lo haiku occidentale smette di essere considerato mera emulazione di Bashō, Issa e Buson, acquisendo la possibilità di interagire con il canone pre-esistente: il risultato è una notevole diffusione di questa forma poetica nei cinque continenti, che varia sensibilmente tuttavia di paese in paese, di lingua in lingua. Oggi, infatti, risulta chiaro che lo haiku occidentale non è pensabile come forma poetica omogenea.
Nonostante una certa tendenza al raggruppamento dello haiku in due grandi categorie (occidentale/ orientale), non si può dire che esista una conformità tra le diverse espressioni culturali: i componimenti di George Swede hanno una essenza diversa da quella di Machado, allo stesso modo la poetica di Shapiro non è uguale a quella di Bashō. Inoltre la struttura dello haiku giapponese – composta da diciassette more e basata su una prosodia squisitamente nipponica – non può essere mantenuta in tutte le lingue, poiché, se questo schema è la forma perfetta dell’espressione della brevità del Satori giapponese, in inglese – agglutinante – risulta eccessivamente lunga.
Nel corso dell’ultimo trentennio, infatti, in molti Paesi europei e del Nord-America lo haiku ha trovato posto in antologie poetiche accanto alle tradizioni nazionali, acquisendo un ruolo importante nel canone. Inoltre la diffusione su larga scala di questa forma poetica ha portato alla formazione di istituti e circoli haiku nazionali (Haiku Society of America, Haiku Canada, Kenyan Haiku Association ecc), incoraggiando la riflessione sulla forma e sull’estetica, ma soprattutto garantendo un dialogo internazionale sui diversi topoi, sui metodi di rappresentazione del reale e, soprattutto, sulle diverse poetiche.
Il festival della traduzione della biennale EST – Europe as a Space of Translation ha voluto mostrare come i diversi stili haiku si pongono reciprocamente in posizione dialogica manifestando una pluralità di sensibilità e voci che esprimono approcci alla natura diversi e allo stesso tempo si influenzano l’un l’altro valicando i confini dello spazio e del tempo. È in questa dialogicità, posta in essere dalla traduzione, che avviene lo scambio osmotico di topoi e riflessioni appartenenti a mondi confinanti, che sono i diversi haiku nazionali.
La circolarità delle influenze ci ha fatti interrogare su quale sia il ruolo della traduzione in questo processo. La trasposizione interlinguistica dello haiku costringe a considerazioni sulla trasposizione del metro in lingue dalla prosodia diversa, nonché sulla resa di Weltanschauung spesso distanti. Lo haiku quindi, in un’ottica globale, smette di essere forma poetica dell’estetica Zen [1] e diventa espressione di una attenzione all’introspezione attraverso il contatto con la realtà. Al pubblico è stata presentata una vasta gamma di haiku provenienti dai diversi continenti e di seguito ne riportiamo una selezione.
In the back center Of the melting pond A white swan
George Swede (Canada) |
Nel centro nero dello stagno Al disgelo Un cigno bianco |
Milky ways Flow from the beaver pond Water lilies
Tadao Okazaki (Giappone-USA) |
Vie lattee Fluttuano dallo stagno del castoro - Ninfee |
A man And a breeze Turn a page together
Betty Drevniok (Canada) |
Un uomo E una brezza Girano pagina insieme |
Three birds On a dead limb The wind sharpens
Sister Mary Marguerite (Canada/Quebeck) |
Tre uccelli Su un ramo morto E il vento s’affila |
A solitary cloud The woman hangs out Her dishrag
Sister Mary Marguerite (Canada/Quebeck) |
Una nuvola sola - La donna stende Uno strofinaccio |
No sky Without wires Cutting it up
Randy Brooks (USA) |
Non c’è cielo Senza fili Che lo taglino |
First Awakening Traffic carrying the dirge Of a mourning dove
Claire Pratt (Canada) |
Primo risveglio Il traffico porta il lamento Di una colomba a lutto |
Listen, sometimes, To the whisper Of a shadow
Mayumi Onozuka (Giappone-USA) |
Ascolta, qualche volta, Il sussurro Di un’ombra |
A face beseeching Before it becomes A water lily
George Swede (Canada) |
Un viso supplicante Prima che diventi Una ninfea |
After the burial My eyes on the shadow Of everything
George Swede (Canada) |
Dopo la sepoltura I miei occhi sull’ombra Di ogni cosa |
Canta, canta, canta, Junto a su tomate El grillo en su jaula.
Antonio Machado (Spagna) |
Canta, canta, canta, Vicino al suo pomodoro Il grillo e la sua gabbia |
Une corne en l’air, l’autre baissée ~ Me jauges-tu de ta haie, Escargot?
Gilles Fabre (Francia) |
Un corno in aria, l’altro abbassato Mi stai misurando con la siepe, Lumaca? |
Le sable Entre ses doigts tout petits Fuit fuit fuit…
Dominique Champollion (Francia) |
La sabbia Tra piccolissime dita Fugge fugge fugge… |
La lune grise Sa tête a des reflets De vieillard
Marie Jeanne Sakhinis/De Meis (Francia) |
Luna grigia La sua testa e i riflessi Da vegliardo |
Collecting mushrooms My knife blade reflecting mist Swirling through the pines
Steve Shapiro (Sudafrica) |
Raccogliere funghi La lama del mio coltello riflette la foschia Che turbina tra i pini |
Tingatinga – A world of colors Exploding
Gabi Greve (Tanzania) |
Tingatinga – Una parola di colori Che esplodono |
In the middle of the night Two frogs are croaking At least I have some company
Cynthia Chigiya (Zimbabwe) |
Nel cuore della notte Gracidano due rane Almeno un po’ di compagnia |
Traduzioni di Maria Rosa Piranio
NOTE:
1. D.T. Suzuki, Zen and Japanese Culture, New York 1938 (1999).
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Iniziative |
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5 marzo 2025 Il testo-natura. Presentazione di Semicerchio 70 e 71, Roma Sapienza.
22 novembre 2024 Recensibili per marzo 2025
19 settembre 2024 Il saluto del Direttore Francesco Stella
19 settembre 2024 Biblioteca Lettere Firenze: Mostra copertine Semicerchio e letture primi 70 volumi
16 settembre 2024 Guida alla mostra delle copertine, rassegna stampa web, video 25 anni
21 aprile 2024 Addio ad Anna Maria Volpini
9 dicembre 2023 Semicerchio in dibattito a "Più libri più liberi"
15 ottobre 2023 Semicerchio al Salon de la Revue di Parigi
30 settembre 2023 Il saggio sulla Compagnia delle Poete presentato a Viareggio
11 settembre 2023 Recensibili 2023
11 settembre 2023 Presentazione di Semicerchio sulle traduzioni di Zanzotto
26 giugno 2023 Dante cinese e coreano, Dante spagnolo e francese, Dante disegnato
21 giugno 2023 Tandem. Dialoghi poetici a Bibliotecanova
6 maggio 2023 Blog sulla traduzione
9 gennaio 2023 Addio a Charles Simic
9 dicembre 2022 Semicerchio a "Più libri più liberi", Roma
15 ottobre 2022 Hodoeporica al Salon de la Revue di Parigi
13 maggio 2022 Carteggio Ripellino-Holan su Semicerchio. Roma 13 maggio
26 ottobre 2021 Nuovo premio ai traduttori di "Semicerchio"
16 ottobre 2021 Immaginare Dante. Università di Siena, 21 ottobre
11 ottobre 2021 La Divina Commedia nelle lingue orientali
8 ottobre 2021 Dante: riletture e traduzioni in lingua romanza. Firenze, Institut Français
21 settembre 2021 HODOEPORICA al Festival "Voci lontane Voci sorelle"
11 giugno 2021 Laboratorio Poesia in prosa
4 giugno 2021 Antologie europee di poesia giovane
28 maggio 2021 Le riviste in tempo di pandemia
28 maggio 2021 De Francesco: Laboratorio di traduzione da poesia barocca
21 maggio 2021 Jhumpa Lahiri intervistata da Antonella Francini
11 maggio 2021 Hodoeporica. Presentazione di "Semicerchio" 63 su Youtube
7 maggio 2021 Jorie Graham a dialogo con la sua traduttrice italiana
23 aprile 2021 La poesia di Franco Buffoni in spagnolo
22 marzo 2021 Scuola aperta di Semicerchio aprile-giugno 2021
19 giugno 2020 Poesia russa: incontro finale del Virtual Lab di Semicerchio
1 giugno 2020 Call for papers: Semicerchio 63 "Gli ospiti del caso"
30 aprile 2020 Laboratori digitali della Scuola Semicerchio
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