Home-page - Numeri
Presentazione
Sezioni bibliografiche
Comitato scientifico
Contatti e indirizzi
Dépliant e cedola acquisti
Links
20 anni di Semicerchio. Indice 1-34
Norme redazionali e Codice Etico
The Journal
Bibliographical Sections
Advisory Board
Contacts & Address
Saggi e testi online
Poesia angloafricana
Poesia angloindiana
Poesia americana (USA)
Poesia araba
Poesia australiana
Poesia brasiliana
Poesia ceca
Poesia cinese
Poesia classica e medievale
Poesia coreana
Poesia finlandese
Poesia francese
Poesia giapponese
Poesia greca
Poesia inglese
Poesia inglese postcoloniale
Poesia iraniana
Poesia ispano-americana
Poesia italiana
Poesia lituana
Poesia macedone
Poesia portoghese
Poesia russa
Poesia serbo-croata
Poesia olandese
Poesia slovena
Poesia spagnola
Poesia tedesca
Poesia ungherese
Poesia in musica (Canzoni)
Comparatistica & Strumenti
Altre aree linguistiche
Visits since 10 July '98

« indietro

Haiku occidentali-orientali

Maria Rosa Piranio 

 

Oggi, a distanza di più di un secolo dalla prime traduzioni in Europa, non si può più parlare dello haiku come genere poetico eterogeneo o ingabbiato esclusivamente nella tradizione prosodica giapponese del 5/7/5 sillabico. Nel corso degli ultimi venti anni lo haiku si è manifestato come forma tra le più diffuse e meglio integrate con la poesia tradizionale di molti paesi, diventando luogo di espressione di un rapporto uomo-natura che varia di cultura in cultura. Alla fine degli anni ’70 risale il riconoscimento di una notevole autonomia stilistica agli haiku in lingue diverse dal giapponese. Grazie alla pubblicazione delle opere di Kenneth Yasuda, William J. Higginson, Yoriko Yamada, George Swede e Elisabeth Searle Lamb lo haiku occidentale smette di essere considerato mera emulazione di Bashō, Issa e Buson, acquisendo la possibilità di interagire con il canone pre-esistente: il risultato è una notevole diffusione di questa forma poetica nei cinque continenti, che varia sensibilmente tuttavia di paese in paese, di lingua in lingua. Oggi, infatti, risulta chiaro che lo haiku occidentale non è pensabile come forma poetica omogenea.
 Nonostante una certa tendenza al raggruppamento dello haiku in due grandi categorie (occidentale/ orientale), non si può dire che esista una conformità tra le diverse espressioni culturali: i componimenti di George Swede hanno una essenza diversa da quella di Machado, allo stesso modo la poetica di Shapiro non è uguale a quella di Bashō. Inoltre la struttura dello haiku giapponese – composta da diciassette more e basata su una prosodia squisitamente nipponica – non può essere mantenuta in tutte le lingue, poiché, se questo schema è la forma perfetta dell’espressione della brevità del Satori giapponese, in inglese – agglutinante – risulta eccessivamente lunga.
Nel corso dell’ultimo trentennio, infatti, in molti Paesi europei e del Nord-America lo haiku ha trovato posto in antologie poetiche accanto alle tradizioni nazionali, acquisendo un ruolo importante nel canone. Inoltre la diffusione su larga scala di questa forma poetica ha portato alla formazione di istituti e circoli haiku nazionali (Haiku Society of America, Haiku Canada, Kenyan Haiku Association ecc), incoraggiando la riflessione sulla forma e sull’estetica, ma soprattutto garantendo un dialogo internazionale sui diversi topoi, sui metodi di rappresentazione del reale e, soprattutto, sulle diverse poetiche.
Il festival della traduzione della biennale EST – Europe as a Space of Translation ha voluto mostrare come i diversi stili haiku si pongono reciprocamente in posizione dialogica manifestando una pluralità di sensibilità e voci che esprimono approcci alla natura diversi e allo stesso tempo si influenzano l’un l’altro valicando i confini dello spazio e del tempo. È in questa dialogicità, posta in essere dalla traduzione, che avviene lo scambio osmotico di topoi e riflessioni appartenenti a mondi confinanti, che sono i diversi haiku nazionali.
 La circolarità delle influenze ci ha fatti interrogare su quale sia il ruolo della traduzione in questo processo. La trasposizione interlinguistica dello haiku costringe a considerazioni sulla trasposizione del metro in lingue dalla prosodia diversa, nonché sulla resa di Weltanschauung spesso distanti. Lo haiku quindi, in un’ottica globale, smette di essere forma poetica dell’estetica Zen [1] e diventa espressione di una attenzione all’introspezione attraverso il contatto con la realtà. Al pubblico è stata presentata una vasta gamma di haiku provenienti dai diversi continenti e di seguito ne riportiamo una selezione.
 


In the back center

Of the melting pond
A white swan

George Swede (Canada)
Nel centro nero dello stagno
Al disgelo
Un cigno bianco

 


Milky ways
Flow from the beaver pond
Water lilies

Tadao Okazaki (Giappone-USA)
Vie lattee
Fluttuano dallo stagno del castoro -
Ninfee




A man
And a breeze
Turn a page together

Betty Drevniok (Canada)
Un uomo
E una brezza
Girano pagina insieme




Three birds
On a dead limb
The wind sharpens

Sister Mary Marguerite (Canada/Quebeck)
Tre uccelli
Su un ramo morto 
E il vento s’affila 




A solitary cloud
The woman hangs out
Her dishrag

Sister Mary Marguerite (Canada/Quebeck)
Una nuvola sola - 
La donna stende
Uno strofinaccio




No sky
Without wires
Cutting it up

Randy Brooks (USA)
Non c’è cielo
Senza fili
Che lo taglino




First Awakening
Traffic carrying the dirge
Of a mourning dove

Claire Pratt (Canada)
Primo risveglio
Il traffico porta il lamento
Di una colomba a lutto




Listen, sometimes,
To the whisper
Of a shadow

Mayumi Onozuka (Giappone-USA)
Ascolta, qualche volta,
Il sussurro
Di un’ombra




A face beseeching
Before it becomes
A water lily 

George Swede (Canada)
Un viso supplicante
Prima che diventi
Una ninfea




After the burial
My eyes on the shadow
Of everything 

George Swede (Canada)
Dopo la sepoltura
I miei occhi sull’ombra
Di ogni cosa 




Canta, canta, canta,
Junto a su tomate
El grillo en su jaula. 

Antonio Machado (Spagna)
Canta, canta, canta,
Vicino al suo pomodoro
Il grillo e la sua gabbia




Une corne en l’air, l’autre baissée ~
Me jauges-tu de ta haie,
Escargot?

Gilles Fabre (Francia)
Un corno in aria, l’altro abbassato
Mi stai misurando con la siepe,
Lumaca? 




Le sable
Entre ses doigts tout petits
Fuit fuit fuit…

Dominique Champollion (Francia)
La sabbia
Tra piccolissime dita
Fugge fugge fugge…




La lune grise
Sa tête a des reflets
De vieillard

Marie Jeanne Sakhinis/De Meis (Francia)
Luna grigia
La sua testa e i riflessi
Da vegliardo




Collecting mushrooms
My knife blade reflecting mist
Swirling through the pines 

Steve Shapiro (Sudafrica)
Raccogliere funghi 
La lama del mio coltello riflette la foschia
Che turbina tra i pini




Tingatinga –
A world of colors
Exploding

Gabi Greve (Tanzania)
Tingatinga –
Una parola di colori
Che esplodono




In the middle of the night
Two frogs are croaking
At least I have some company

Cynthia Chigiya (Zimbabwe) 
Nel cuore della notte
Gracidano due rane 
Almeno un po’ di compagnia

 Traduzioni di Maria Rosa Piranio
 


NOTE: 

1. D.T. Suzuki, Zen and Japanese Culture, New York 1938 (1999).
 

¬ top of page


Iniziative
5 marzo 2025
Il testo-natura. Presentazione di Semicerchio 70 e 71, Roma Sapienza.

22 novembre 2024
Recensibili per marzo 2025

19 settembre 2024
Il saluto del Direttore Francesco Stella

19 settembre 2024
Biblioteca Lettere Firenze: Mostra copertine Semicerchio e letture primi 70 volumi

16 settembre 2024
Guida alla mostra delle copertine, rassegna stampa web, video 25 anni

21 aprile 2024
Addio ad Anna Maria Volpini

9 dicembre 2023
Semicerchio in dibattito a "Più libri più liberi"

15 ottobre 2023
Semicerchio al Salon de la Revue di Parigi

30 settembre 2023
Il saggio sulla Compagnia delle Poete presentato a Viareggio

11 settembre 2023
Recensibili 2023

11 settembre 2023
Presentazione di Semicerchio sulle traduzioni di Zanzotto

26 giugno 2023
Dante cinese e coreano, Dante spagnolo e francese, Dante disegnato

21 giugno 2023
Tandem. Dialoghi poetici a Bibliotecanova

6 maggio 2023
Blog sulla traduzione

9 gennaio 2023
Addio a Charles Simic

9 dicembre 2022
Semicerchio a "Più libri più liberi", Roma

15 ottobre 2022
Hodoeporica al Salon de la Revue di Parigi

13 maggio 2022
Carteggio Ripellino-Holan su Semicerchio. Roma 13 maggio

26 ottobre 2021
Nuovo premio ai traduttori di "Semicerchio"

16 ottobre 2021
Immaginare Dante. Università di Siena, 21 ottobre

11 ottobre 2021
La Divina Commedia nelle lingue orientali

8 ottobre 2021
Dante: riletture e traduzioni in lingua romanza. Firenze, Institut Français

21 settembre 2021
HODOEPORICA al Festival "Voci lontane Voci sorelle"

11 giugno 2021
Laboratorio Poesia in prosa

4 giugno 2021
Antologie europee di poesia giovane

28 maggio 2021
Le riviste in tempo di pandemia

28 maggio 2021
De Francesco: Laboratorio di traduzione da poesia barocca

21 maggio 2021
Jhumpa Lahiri intervistata da Antonella Francini

11 maggio 2021
Hodoeporica. Presentazione di "Semicerchio" 63 su Youtube

7 maggio 2021
Jorie Graham a dialogo con la sua traduttrice italiana

23 aprile 2021
La poesia di Franco Buffoni in spagnolo

22 marzo 2021
Scuola aperta di Semicerchio aprile-giugno 2021

19 giugno 2020
Poesia russa: incontro finale del Virtual Lab di Semicerchio

1 giugno 2020
Call for papers: Semicerchio 63 "Gli ospiti del caso"

30 aprile 2020
Laboratori digitali della Scuola Semicerchio

» Archivio
 » Presentazione
 » Programmi in corso
 » Corsi precedenti
 » Statuto associazione
 » Scrittori e poeti
 » Blog
 » Forum
 » Audio e video lezioni
 » Materiali didattici
Editore
Pacini Editore
Distributore
PDE
Semicerchio è pubblicata col patrocinio del Dipartimento di Teoria e Documentazione delle Tradizioni Culturali dell'Università di Siena viale Cittadini 33, 52100 Arezzo, tel. +39-0575.926314, fax +39-0575.926312
web design: Gianni Cicali

Semicerchio, piazza Leopoldo 9, 50134 Firenze - tel./fax +39 055 495398