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« indietro DON MCKAY, Foglio a Foglia / Leaf to Leaf, a cura di B. Gorjup e F. Valente, Ravenna, Longo Editore, 2010, pp. 186, €18,00
![]() Del poeta Don McKay, il vate della tradizione lirica canadese, Dennis Lee, ammira la capacità – come di sassofoni sta – di modulare la voce in registri vari e discrepanti tali da richiedere «un’attenzione polifasica». Poeta della natura, McKay è maestro sia sul piano sonoro sia su quello visuale; un po’ scienziato un po’ filosofo, non offre paesaggi rassicuranti, edulcorati o romanticamente evocati. La realtà, anche quella di una natura asse diata, soffocata, minacciata, è richiamata attraverso il nerbo, il muscolo di piccole cose concrete, descritte in modo inusuale e sorprendente. Don McKay è però anche generoso mecenate, insegnante, teorico della poesia e saggista: si è spesso interrogato sul dialogo tra l’umano e il non umano e ha partecipato al dibattito su poesia e polifonia in dialogo con altri poeti contemporanei canadesi, e su poesia ed ecologia.
Vincitore per due volte del più prestigioso premio, il Governor’s General Award for Poetry, con le raccolte Night Field (1991) e Another Gravity (2000), del mondo naturale Don McKay privilegia gli uccelli che osserva minuziosamente e di cui ascolta, attento, il canto, ne conosce a menadito il volo:
He utters absolutes he instantly
forgets. Because
the swallow is intention in a fluid state
it is
impossible for it to “miss”. On the
other
hand a swallow’s evening has been
usefully compared
to a book comprised entirely of errata
slips.
He wings it.
(Field Marks (2) p. 60)
Esprime assoluti che scorda
all’istante. Perché
la rondine è intenzione allo stato
fluido è
impossibile che le “sfugga” qualcosa.
D’altro canto
la sera di una rondine è stata
opportunamente paragonata
a un libro fatto tutto di errata corrige.
Inventata al volo.
(Tratti distintivi (2)p. 61)
Airone, sparviero, piccione selvatico, passero, cardellino, ittero dalle ali rosse, sono solo alcuni dei variegati e modulati cantori cui il poeta dedica i suoi Songs for the Songs of Birds (2008). Con la mede sima intensità d’osservazione snocciola Some Functions of a Leaf:
To whisper. To applaud the wind
and hide the Hermit thrush.
To catch the light
and work the humble spell of
photosynthesis
(excuse me, sir, if I might have one
word)
by which it’s changed to wood.
To wait
willing to feed
and be food.
… (p. 66)
Sussurrare. Applaudire il vento
e nascondere il tordo eremita.
Afferrare la luce
e operare l’umile incantesimo della
fotosintesi
(mi perdoni, signore, se posso dire
una parola)
col quale si muta in legno.
Attendere
desiderosa di nutrirsi
e di essere nutrimento.
… (p. 67)
McKay è poeta canadese, radicato nello scudo roccioso, nei laghi, fiumi e masse d’acqua, nei boschi, come dimostrano i poemi Drinking Lake Superior, Precambrian Shield e Waiting for Shay, la locomotiva che pesantemente disegnava di sbuffi le coste dell’isola di Vancouver. La poesia di McKay tocca anche note esistenziali: la partenza, l’abbandono, della casa, delle cose, di persone, dei cari estinti, e un senso d’eternità come in Hiking with my Shadow:
Patient companion, little
ink lake, when I pause
you heel, and wait like a suitcase
while I squander my attention on a
wren
…
As though you knew that one day
I’ll be yours, and flow
into that deflated body bag to be
is third dimension.
And our real life will begin. (p. 176)
Compagna paziente, piccolo
lago d’inchiostro, quando mi fermo
mi stai alle calcagna, e aspetti come
una valigia
mentre io spreco la mia attenzione
per uno scricciolo. …
Come se tu sapessi che un giorno
sarò tuo, e scivolerò
in quel sacco mortuario sgonfio per
essere
la sua terza dimensione.
E la nostra vera vita avrà inizio. (p. 177)
Oppure, ancora, come in : As if Spirit, As if Soul:
Lifting off, letting go, seizing leave as
though
departure were the first act ever,
stepping
into air as sigh, as outbreath, hum,
commotion,
whirr, it’s out of here, it’s shucked as like
high school, like some stiff
chrysalis it lets fall from invisible
unfolding wings. …
(p. 178)
Staccarsi, lasciar andare. Prendere
congedo come se
la partenza fosse il primo atto in as -
soluto, addentrarsi
nell’aria come sospiro, espirazione,
mormorio,
fermento, ronzio,
non c’è più, ci ha liquidati come
il liceo, come un guscio di
crisalide lasciato cadere dallo schiudersi
di invisibili ali. …
(p. 179)
L’edizione italiana con testo a fronte, curata da Branko Gorjup e Francesca Va lente, è un omaggio a Don McKay e alla sua poesia-musica, che ha quali modelli il canadese Glenn Gould e poi Bill Evans, jazz e blues, ma anche Chopin e Bach. La traduzione, talvolta libera, talvolta a pennello, è ricca di soluzioni originali e audaci, sempre calzanti e non scontate, in una poesia che si fa rapsodica per la diversa misura del verso, i repentini enjambements, le rime interne, la musicalità latente e le metafore azzardate, elabora te, inattese.
(Carmen Concilio) ¬ top of page |
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