« indietro GHERASIMOS ZORAS, Risonanze italiane nel Mar Ionio, Vecchiarelli, Roma 2001, pp. 173, € 15,00.
Nel XIX secolo i poeti greci che vivevano nelle isole Ionie (l’Eptaneso) nutrivano un grande interesse per la letteratura italiana. Esso era stato incoraggiato dai rapporti che, per motivi di carattere storico e culturale, si erano consolidati nei secoli tra la classe colta greca e l’Italia: basti pensare al dominio della Repubblica di Venezia sulle isole Ionie dal XVI secolo fino al Trattato di Campoformio del 1797 e che determinò l’imposizione dell’italiano come lingua ufficiale (nell’Eptaneso la lingua italiana continuò a essere parlata fino al 1851, anno in cui una legge decretò l’uso del greco). Gli stretti contatti dunque che l’Eptaneso manteneva con l’Occidente e l’Italia favorirono l’attività intellettuale soprattutto a Corfù, incrementando gli scambi culturali e lunghi soggiorni in Italia di intellettuali greci (e di italiani in Grecia) e contribuendo a far conoscere nel loro Paese gli autori della nostra tradizione letteraria (Dante, Petrarca, Tasso, Metastasio) ma anche i contemporanei (Manzoni, Leopardi). Dionìsios Solomòs (1798-1857), per esempio, nato a Zante e considerato il padre della poesia greca moderna, amico di Ugo Foscolo (nativo della stessa isola e di vent’anni più grande), visse tra il 1808 e il 1815 a Cremona per trasferirsi poi a Pavia dove s’iscrisse in Giurisprudenza e compose le sue prime liriche in italiano. A Corfù, per contro, trovarono rifugio molti esuli politici italiani tra cui Gaetano Grassetti, Giuseppe Regaldi e, tra il 1849 e il 1854, Niccolò Tommaseo, che intrecciò intensi rapporti intellettuali e di amicizia con molti poeti e dotti dell’Eptaneso. Un tale fervore alimentò tra gli intellettuali ionii il desiderio di tradurre gli autori più significativi delle lettere italiane. L’attività traduttiva contribuì peraltro a far conoscere ancora di più ai poeti gli stilemi e le correnti della poesia italiana, tanto da subirne gli influssi nelle loro opere. Infatti, se per molti dei poeti ionii lo stile, il modello poetico da imitare era quello di Ugo Foscolo, non mancano i richiami a Dante, al Manzoni (soprattutto degli Inni Sacri) o a Leopardi. Una panoramica interessante sulla letteratura italofona dell’Eptaneso è offerta dall’antologia poetica Risonanze italiane nel Mare Ionio. In essa si esamina la poesia degli autori greci più significativi vissuti nelle isole Ionie, individuando i fenomeni intertestuali che legano la poesia dell’Eptaneso a quella italiana, permettendoci di constatare il grado di interferenza e quale ruolo ha esercitato la poetica italiana nel percorso letterario degli autori presi in esame. Nella Prefazione Zoras riferisce gli eventi storici più importanti che si verificarono nelle Isole Ionie durante il XIX secolo, per passare poi all’analisi della presenza italiana sui letterati delle isole Ionie. L’antologia poetica si apre con alcune liriche, emblematiche, di Ugo Foscolo del quale sono presentate anche due epistole indirizzate al poeta Andreas Calvos. Seguono i poeti italofoni Mustoxìdis, Calvos (con alcune epistole indirizzate, a sua volta, al Foscolo), Marcoràn, Solomòs, De Roma, Tertzètis (in italiano Terzetti), Lascaràtos, Braila- Armènis, Tipàldos (in italiano Tipaldo), Martinèlis, Marzòkis. L’antologia è impreziosita dalle epistole scritte in italiano che Mustoxìdis, Emilio e Giulio Tipaldo, Valaorìtis, Tertzètis, Solomòs e altri poeti dell’Eptaneso inviavano in Italia a Niccolò Tommaseo. Risonanze italiane nel Mare Ionio offre pertanto molti spunti per ulteriori ricerche e studi ed è un contributo fondamentale agli studi di comparatistica greco-italiana. Per concludere, il volume è il primo della Collana ‘Italo-Hellenica’ per i tipi dell’editore Vecchiarelli. Come si precisa nella Presentazione della collana di cui Zoras (professore ordinario di Letteratura italiana presso il Dipartimento di Lingue e Letterature Italiana e Spagnola dell’Università di Atene) è il direttore, con essa si intendono «segnalare alcune delle radici culturali comuni e delle reciproche influenze che hanno determinato lo sviluppo parallelo delle lettere greche e italiane ». Scopo della collana è «occuparsi dei rapporti culturali italo-ellenici sviluppatisi a Roma, a Venezia, a Firenze così come ad Atene, a Creta e nelle Isole dell’Egeo, mettendo in risalto le tracce del comune cammino culturale».
(Gabriella Macrì)
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