« indietro AKZENTE, Zeitschrift für Literatur, herausgegeben von Michael Krüger, Heft 1/Februar 2003; Heft 2/April 2003; € 7,90; Carl Hanser Verlag, Postfach 860420, D-81631 München.
Il cinquantesimo anno di vita della rivista «Akzente» – che ha accompagnato in questi cinquanta anni i passi decisivi della letteratura tedesca moderna – si apre con un notevole numero monografico dedicato a W. G. Sebald, scomparso nel dicembre 2001. Saggi sulle sue opere e ricordi personali, un’intervista inedita e un testo dal lascito (Campo Santo) tracciano un ricordo dell’autore degli Anelli di Saturno e di Austerliz. Assenti in questo volume sono eventuali interventi relativi alla sua produzione poetica, anche se «Akzente» aveva già pubblicato nel 2001 una scelta di poesie dello stesso Sebald. La poesia ritorna invece ad essere al centro del secondo numero del 2003, in particolare con la presentazione di un’antologia di lavori di Hans Faverey, autore olandese morto nel 1990, e della poetessa Jorie Graham, una delle voci più note e significative della nuova poesia americana, qui tradotta e letta da due diversi interpreti.
[Paolo Scotini]
ARTIC, Texte aus der fröhlichen Wissenschaft, Nr. 8, Herbst 2001, heilig, € 12,00; Am Heedbrink 17, D-44263 Dortmund.
La focalizzazione monografica che segna anche graficamente i numeri della rivista «Artic» riguarda nel volume 8 l’aggettivo heilig, «sacro». L’approccio è al solito – come indicano gli aforismi ’apertura – quello di un brain storming multitestuale e multivisuale che intende sottrarsi in maniera ludica e curiosa a qualsiasi impostazione fondante o comunque organica. Tale programma non è privo di una certa maniera tutta contemporanea (e che coinvolge anche l’‘accademia’), ma la particolare qualità dei singoli interventi grafici o letterari fa della rivista una delle proposte più interessanti e stimolanti degli ultimi anni. Lo spazio dedicato alla poesia ospita – in versi bianchi su fondo oro – lavori di Marcel Beyer confluiti poi nel volume Erdkunde (si veda la recensione in questa stessa sezione) e di Norbert Hummelt, amici e partner performativo-letterari nella Colonia degli anni ’90. I brevi componimenti, che ribadiscono l’interesse formale delle ultime prove dei due autori, colpiscono nel contesto di un numero dedicato al sacro per l’attenzione e l’insistenza su realtà minime ma soprattutto estremamente concrete.
[Paolo Scotini]
DAS GEDICHT, Zeitschrift für Lyrik, Essay und Kritik, Nr. 10, Sommer 2002- Sommer 2003, Politik und Poesie, € 11,50 - Nr. 11, Sommer 2003-Sommer 2004, Pop und Poesie, € 11,50, Anton G. Leitner Verlag, Buchenweg 3b, D-82234 Weßling bei München.
Complessa congiuntura storica e specifica situazione letteraria suggeriscono la ripresa del tema politico in libri, riviste e dibattiti, ma ciò che colpisce è il fatto che il rapporto tra letteratura e politica analizzato in varie sedi e circostanze non parta dalla registrazione di una produzione engagée, bensì della sua assenza, a cui segue di norma l’invito a riprendere una direzione da tempo abbandonata. Un’impressione del genere emerge anche dal numero 10 della rivista a cadenza annuale edita da Anton G. Leitner, il cui tentativo di mediare qualità e pubblico iniziato dieci anni fa appare definitivamente riuscito. Sia nella parte antologica, come al solito di ottimo livello, che in quella critica (con interventi, tra gli altri, di Enzensberger e Johano Strasser), si ha quindi spesso l’impressione di una forzatura, impressione intensificata dal fatto che l’approccio degli autori al tema è di natura assolutamente eterogenea. In un’altra ottica questa eterogeneità può rappresentare invece proprio il lato interessante dell’antologia che cerca di coprire le tendenze più varie della poesia tedesca contemporanea, dalle presenze ormai abituali dei ‘maestri’ (Friederike Mayröcker, Kurt Marti, Günter Kunert tra gli altri), passando per la generazione dei trenta-quarantenni (Jan Koneffke, Dieter M. Gräf, Albert Ostermeier, Tanja Dückers) fino ai più giovani (Nora Bossong). Un po’ in ritardo sembrerebbe invece arrivare il numero 11 della rivista, dedicato al binomio Poesia/Pop, le cui relazioni sono presentate, descritte e indagate da una decina d’anni in numerose riviste e antologie. Ma «Das Gedicht» affronta (provocatoriamente?) la questione sotto un aspetto quasi esclusivamente musicale- ludico (assumendo a motto il verso di Albert Ostermeier «lass mich deine jukebox / sein») che permette l’inserimento nella sezione antologica di componimenti certo molto distanti dai temi pop standardizzati. Non mancano però alcuni eredi della vera e propria tradizione pop – che in Germania passa in particolare per i lavori degli anni ’70 di Rolf Dieter Brinkmann – dal citato Ostermeier a Stan Lafleur a Helmut Krausser. Segnaliamo, oltre ai consueti interventi saggistico-poetologici (in tono minore in questo numero), una ricca sezione di recensioni che pur nella brevità dei contributi consegna un affidabile riassunto critico dell’anno poetico trascorso.
[Paolo Scotini]
ZWISCHEN DEN ZEILEN, Eine Zeitschrift für Gedichte und ihre Poetik. N. 19, Dezember 2002, € 10,00 N. 21, Elf Widerstandsnester, kompiliert von Ulf Stolterfoht, Mai 2003, € 17,00. Urs Engeler, Dorfstrasse 33, CH - 4057 Basel.
Il numero 19 della rivista di poesia e poetica edita da Urs Engeler propone – come era già avvenuto in passato – la giustapposizione di opere di autori in lingua straniera e dei loro traduttori, lasciando quindi un implicito spazio di verifica e confronto di interessi e affinità. I due autori presentati, di lingua francese, sono Luca Ghérasim, poeta di origine rumena suicidatosi nel 1994, e Jude Stéfan, nelle traduzioni rispettivamente di Mirko Bonné – di cui segnaliamo la recente uscita, presso DuMont, del volume di poesie Hibiskus Code – e Martin Zigg. Oltre agli interventi poetici e poetologici dei due traduttori il volume è completato da componimenti inediti di Arne Rautenberg e Lutz Seiler – autore tra i più rilevanti degli ultimi anni – che presenta nel ciclo altes objekt uno scavo storico legato all’approccio diretto con gli oggetti che segna significativamente anche il lavoro di altri poeti di lingua tedesca. Un’antologia ‘d’autore’ è quella proposta invece nel numero 21 della rivista, curata da Ulf Stolterfoht, già noto per i suoi cicli fachsprachen pubblicati dallo stesso editore della rivista, Urs Engeler. Il sottotitolo Elf Widerstandnester (11 sacche di resistenza) e lo slogan pop da guerriglia metropolitana «All killa! No filla!», gridato da un adesivo giallo in copertina, indicano pur con una certa autoironia la volontà di attribuire un valore criticocombattivo all’istituto poetico, che passi innanzitutto per una radicale elaborazione linguistica. Dai lunghi poemi post Beat di Paulus Böhmer all’esplorazione storico- geografica di Bert Papenfuß, fino alle sestine grafico-foniche di Oskar Pastior e ai giardini di Oswald Egger l’antologia rappresenta un documento eterogeneo quanto interessante di una poesia che non intende rinunciare a una valenza provocatoria e di ‘intervento’, ma che soprattutto vuole porsi – sulla scia delle avanguardie – come rottura formale rispetto ai vari discorsi standard-tradizionali. In tal senso questa antologia sembra continuare e integrare quella per alcuni versi simile (e con due autori ‘in comune’) curata da Thomas Kling per la rivista «Akzente» nel 1996. La tendenza alla radicalizzazione linguistico-filosofica che pur nelle sue varianti è emersa in ambito tedesco negli ultimi anni si pone come un documento letterario estremamente interessante. Ma sono evidenti anche i limiti di una impostazione che carica il fattore linguisticoformale di valenze che per una serie di ragioni (storico-sociali) esso non possiede più. Una riflessione critica – e autocritica – su questi punti sarebbe auspicabile.
[Paolo Scotini]
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