Home-page - Numeri
Presentazione
Sezioni bibliografiche
Comitato scientifico
Contatti e indirizzi
Dépliant e cedola acquisti
Links
20 anni di Semicerchio. Indice 1-34
Norme redazionali e Codice Etico
The Journal
Bibliographical Sections
Advisory Board
Contacts & Address
Saggi e testi online
Poesia angloafricana
Poesia angloindiana
Poesia americana (USA)
Poesia araba
Poesia australiana
Poesia brasiliana
Poesia ceca
Poesia cinese
Poesia classica e medievale
Poesia coreana
Poesia finlandese
Poesia francese
Poesia giapponese
Poesia greca
Poesia inglese
Poesia inglese postcoloniale
Poesia iraniana
Poesia ispano-americana
Poesia italiana
Poesia lituana
Poesia macedone
Poesia portoghese
Poesia russa
Poesia serbo-croata
Poesia olandese
Poesia slovena
Poesia spagnola
Poesia tedesca
Poesia ungherese
Poesia in musica (Canzoni)
Comparatistica & Strumenti
Altre aree linguistiche
Visits since 10 July '98

« indietro

HELENO DE OLIVEIRA. Se fosse vera la notte, Roma, Zone Editrice 2003, pp. 136, 10,00.

 

La collana ‘Cittadini della poesia’, diretta da Mia Lecomte, si propone di divulgare «quei poeti migranti per cui la letteratura diventa l’unica patria possibile », e più in particolare, i poeti che vivono in Italia e che assumono come seconda lingua di creazione letteraria l’italiano. In tal senso, questi autori contribuiscono indubbiamente alla messa in discussione, vitale e salutare, delle cristallizzazioni e delle nuove potenzialità che la lingua italiana produce ed è capace di contenere, forzando i limiti del concetto di ‘canone’ linguistico e letterario, un’idealizzazione da sempre frantumata dalla presenza del registro dialettale. Ecco perché l’antologia del poeta brasiliano Heleno Oliveira costituisce uno splendido esempio di come la letteratura gode del privilegio di conferire cittadinanza poetica a coloro che hanno attraversato mari e monti alla ricerca di se stessi e di una notte – anche una sola – ma che fosse vera. Se la condizione del migrante – come fu il caso di Heleno de Oliveira, nato nel 1944 a Santa Clara, in Brasile e morto nel 1995 a Lisbona – implica, il più delle volte, uno sradicamento rispetto alle proprie origini, allo stesso tempo l’assunzione della ‘nuova lingua’ permette un’apertura, uno sdoppiamento che si trasforma, per molti, in una nuova patria linguistica, poetica, esistenziale, come rivelano questi versi di una poesia  dedicata a Firenze, città in cui de Oliveira visse per dodici anni: «Firenze è un mattino di dicembre / dove arrivai urlando dal mio Ade [...] Nessuno attorno a me e io cercavo / tra i palazzi della via vuota / qualche certezza e anche il nome mio / che non avevo e non sapevo più. [...] Mentre la vedo mi muore il lamento / perché mi trovo uno e molteplice / nel suo canto». L’idea della molteplicità – che nella poesia citata è motivo di riscatto e di ‘rasserenazione’ – è infatti una delle torri portanti dell’opera di de Oliveira, in ragione della sua plurale origine culturale e etnica, come plurale ed eterogenea è la cultura della popolazione brasiliana. Figlio mulatto di madre nera e di padre bianco, Heleno lavorò costantemente – nei testi così come nella sua ricerca spirituale, che lo portò ad aderire al movimento dei Focolari – alla ricerca di una conciliazione tra questi poli in tensione, tra serenità e inquietudine, tra incomprensione e pienezza dello spirito e della ragione. I versi scritti da Heleno a partire dal suo arrivo in Italia (nel 1983) sono prova di questa titubanza iniziale, di questa ricerca (riflessiva, spirituale) di una sponda alla quale afferrarsi per non perdersi. E fu l’esperienza italiana a conferirgli quello sguardo di totalità e di respiro umano che cogliamo nella raccolta, principalmente in Galabya, nella quale l’autore, percorrendo l’Egitto, percorre le radici dell’umanità. Qui più che sradicamento, percepiamo la voce di un individuo che è uno con il mondo, che è ‘cittadino del mondo’, perchè riesce a riconoscere, negli altri la propria condizione: «Questo popolo vive nel mio sangue / abita i fiumi dell’anima. // [...] Proprio come la patria / [...] Fondale / scenario su cui vedere». E così come la visione dell’Egitto e della sua civiltà gli permette di ricongiungersi alla sua radice brasiliana («Deserto e Nilo. / Accampamento di kouros e koré. // Mietono come se giocassero / al vento che muore. // Luce insolita / fin sulle strade del Sertão / lunghe dritte piene di morte...»), allo stesso modo le immagini rincorse nel linguaggio poetico, attraverso metafore e ellissi, attraverso rinvii sonori intercalati da pause meditative, gli permettono di ricordarci – come scrive Czeslaw Milosz, citato da Mia Lecomte nella postfazione al libro – che siamo esseri umani, e ce lo ricorda nella nostra lingua, come a volerci dire che è possibile accogliere in noi non solamente il destino della lingua madre, ma anche lo sforzo, il rischio e la vertigine di una lingua ‘madrastra’ che possa fare di noi, esseri umani, «ballerini del caos».

 

Prisca Agustoni


¬ top of page


Iniziative
9 dicembre 2023
Semicerchio in dibattito a "Più libri più liberi"

15 ottobre 2023
Semicerchio al Salon de la Revue di Parigi

30 settembre 2023
Il saggio sulla Compagnia delle Poete presentato a Viareggio

11 settembre 2023
Presentazione di Semicerchio sulle traduzioni di Zanzotto

11 settembre 2023
Recensibili 2023

26 giugno 2023
Dante cinese e coreano, Dante spagnolo e francese, Dante disegnato

21 giugno 2023
Tandem. Dialoghi poetici a Bibliotecanova

6 maggio 2023
Blog sulla traduzione

9 gennaio 2023
Addio a Charles Simic

9 dicembre 2022
Semicerchio a "Più libri più liberi", Roma

15 ottobre 2022
Hodoeporica al Salon de la Revue di Parigi

19 settembre 2022
Poeti di "Semicerchio" presentano l'antologia ANIMALIA

13 maggio 2022
Carteggio Ripellino-Holan su Semicerchio. Roma 13 maggio

26 ottobre 2021
Nuovo premio ai traduttori di "Semicerchio"

16 ottobre 2021
Immaginare Dante. Università di Siena, 21 ottobre

11 ottobre 2021
La Divina Commedia nelle lingue orientali

8 ottobre 2021
Dante: riletture e traduzioni in lingua romanza. Firenze, Institut Français

21 settembre 2021
HODOEPORICA al Festival "Voci lontane Voci sorelle"

27 agosto 2021
Recensibili 2021

11 giugno 2021
Laboratorio Poesia in prosa

4 giugno 2021
Antologie europee di poesia giovane

28 maggio 2021
Le riviste in tempo di pandemia

28 maggio 2021
De Francesco: Laboratorio di traduzione da poesia barocca

21 maggio 2021
Jhumpa Lahiri intervistata da Antonella Francini

11 maggio 2021
Hodoeporica. Presentazione di "Semicerchio" 63 su Youtube

7 maggio 2021
Jorie Graham a dialogo con la sua traduttrice italiana

23 aprile 2021
La poesia di Franco Buffoni in spagnolo

16 aprile 2021
Filologia della canzone: presentazione di "Like a Rolling Stone" di M.G. Mossa

22 marzo 2021
Scuola aperta di Semicerchio aprile-giugno 2021

28 dicembre 2020
Bandi per collaborazione con Semicerchio e Centro I Deug-Su

20 novembre 2020
Pietro Tripodo Traduttore: presentazione online di Semicerchio 62

19 giugno 2020
Poesia russa: incontro finale del Virtual Lab di Semicerchio

1 giugno 2020
Call for papers: Semicerchio 63 "Gli ospiti del caso"

28 maggio 2020
Seminario di Andrea Sirotti sulla nuova Dickinson

22 maggio 2020
Seminario di Antonella Francini su AMY HEMPEL e LAUREN GROFF

30 aprile 2020
Laboratori digitali della Scuola Semicerchio

28 aprile 2020
Progetto di Riscrittura creativa della lirica trobadorica

» Archivio
 » Presentazione
 » Programmi in corso
 » Corsi precedenti
 » Statuto associazione
 » Scrittori e poeti
 » Blog
 » Forum
 » Audio e video lezioni
 » Materiali didattici
Editore
Pacini Editore
Distributore
PDE
Semicerchio è pubblicata col patrocinio del Dipartimento di Teoria e Documentazione delle Tradizioni Culturali dell'Università di Siena viale Cittadini 33, 52100 Arezzo, tel. +39-0575.926314, fax +39-0575.926312
web design: Gianni Cicali

Semicerchio, piazza Leopoldo 9, 50134 Firenze - tel./fax +39 055 495398