« indietro CAPOVERSO, rivista di scritture poetiche, n. 5, gennaio-giugno 2003, redazione e amministrazione c/o Edizioni Orizzonti Meridionali, Viale della Repubblica 297, 87100, Cosenza, e-mail: alimena@libero.it
L’editoriale di Nerio Nunziata, generico nel connettere problemi globali e problemi letterari ma a grandi linee condivisibile, apre un numero di buon livello. Tre saggi critici affrontano rispettivamente: la definizione critica dell’ultima stagione montaliana (Pino Corbo), e le raccolte Il profilo del Rosa di Franco Buffoni (Andrea Inglese), Piccola colazione di Paolo Ruffilli (Gaetano Scalamandré). Una serie di recensioni e di interventi, tra cui un’intervista retro a Giancarlo Pontiggia, due riflessioni di sapore aforistico: di Massimo Sannelli sugli effetti esistenziali e creativi dell’innovazione, e di Tiziano Salari sulla ‘verginità ideologica’ di Campana, completano la parte critica. La parte più omogenea del numero è rappresentata però nella bella selezione di testi di sedici poeti rappresentativi di più generazioni (dai nati negli anni trenta, ai nati nei settanta). Citeremo, a gusto nostro, sulla base delle poesie qui pubblicate: Cristina Annino, Rino Cerminara, Pietro Civitareale, Maurizio Cucchi, Mario Fresa, Alessandro Gaudio, Giuliano Gramigna, Francesco Granatiero, Plinio Perilli.
Fabio Zinelli
IL CAFFÈ ILLUSTRATO, bimestrale di parole e immagini, n. 13-14, luglio-ottobre 2003. Redazione: Incipit Srl., via Flaminia 854, 00191 Roma.
Al centro di questo numero il dossier Amelia Rosselli, valido contributo a una Rosselli Renaissance in progressione costante. A parte il solito apparato di ‘testimonianze’ su Amelia, ‘Marion’, ‘Melina’ (le piaceva la caponata di melanzane, pare), accompagnato da un bell’album fotografico, della poetessa si recupera l’importante Storia di una malattia, già pubblicata in «Nuovi Argomenti», uno scritto di teoria musicale, una lettera inedita a Franco Fortini (vi interviene, con riserva, sulla categoria del lapsus utilizzata da Pasolini in uno dei migliori pezzi critici ‘di scoperta’ che siano mai stati scritti), una riflessione sulla Women Literature. Saggi critici di Gabriella Palli Baroni (‘spazio metrico’ e ‘spazio mentale’ nella poesia di Rosselli), Siriana Sgavicchia (Rosselli e la musica, l’influsso di John Cage e della filosofia cinese), Andrea Cortellessa, il quale identifica nella ‘funzione’ Campana («All’inizio e alla fine del Novecento, Dino Campana e Amelia Rosselli sono due buchi neri»), non la solita patologia della scrittura (ecolalie etc... critici illustri, maestri di tutti noi, sorpresi con la mano sulla leva dell’elettroshock), ma la resistenza alla malattia per forza di scrittura (Deleuze, lo scrittore in quanto medico, godente di suo di salute alquanto precaria). Si segnalano ancora un lungo intervento di Gabriele Pedullà sul recente Nel condominio di carne di Valerio Magrelli («il libro più pagano della letteratura italiana», ma non si intenda un paganesimo ‘panico’, ma, nei limiti del possibile, pre-cristiano, acristiano), di cui si pubblicano alcuni ritagli appartenenti allo stesso progetto ma successivi alla stampa del libro, e quattro poesie di Friederike Mayröker non rientrate nell’antologia della poetessa pubblicata nel 2002 presso Donzelli.
[F. Z.]
L’AREA DI BROCA, semestrale di letteratura e conoscenza (già «SALVO IMPREVISTI»), a. XXIX-XXX, n. 76- 77, luglio 2002- giugno 2003, redazione: via San Zanobi 36, 50129 Firenze. E-mail bettarini.broca@tin.it
Della poesia presente in un numero dedicato ai trent’anni di vita, di «r/esistenza » (Mariella Bettarini) della rivista, cui rende omaggio un coro di testimonianze all’ombra del motto gramsciano del «pessimismo dell’intelligenza, ottimismo della volontà», ricordiamo il dialetto lucano di Assunta Finiguerra, la microantologia di Marco Giovenale e la bellissima collana di sonetti di Rosaria Lo Russo che intorbida da par suo il laghetto petrarchista.
[F. Z.]
TRASPARENZE, supplemento non periodico a «Quaderni di poesia» 17- 19, 2003, Edizioni San Marco dei Giustiniani in Genova, pp. 384, via Cairoli 5/2 sc. D, 16124 Genova. E-mail: edizionisanmarco@libero.it
Numero monografico dedicato a Amelia Rosselli, a cura di Emmanuela Tandello e Giorgio Devoto, il volume è destinato a restare come contributo importante nell’ambito degli studi sulla poetessa ormai oltrepassato il ‘limite’ dato dall’avere vissuto questi una fase in larga parte testimoniale. Un gruppo di testi inediti o rari – traduzioni, recensioni, lettere – è accompagnato da un’importante bibliografia curata da Francesco Carbognin e da ottimi saggi critici. Cercando di darne un rapido sommario per temi: intervengono sul rapporto della poetessa con la tradizione Alessandro Baldacci (Kafka), Stefano Giovannuzzi (Campana), Niva Lorenzini D’Annunzio), Emmanuela Tandello (Scipione), sulla ‘fortuna’ critica Monica Venturini, sulla lingua, tra ‘lapsus’, metaforae ‘creazione’ Emmanuela Tandello, Daniela La Penna, ManuelaManera, sullo spazio metrico tra prosodia e musica Francesco Carbognin, Florinda Fusco, Paolo Cairoli (il rapporto con il ‘tempo grafico’ di John Cage; il lavoro di tre giovani compositori romani su testi di Variazioni belliche), su aspetti della biografia Aldo Rosselli e Franco Vitelli (il rapporto con Rocco Scotellaro di cui si pubblicano anche alcune pagine di diario), su alcuni ‘graffi’ della biografia nell’opera Biancamaria Frabotta e Gabriella Palli Baroni.
[F. Z.]
TRATTI, fogli di letteratura e grafica da una provincia dell’impero, a. XIX, n. 64, autunno 2003, redazione: corso Mazzini 85, 48018 Faenza (RA). E-mail: trattisrl@libero.it
Per orgoglio, di essere stati tra i primi, di averlo fatto dal fondo della provincia dell’impero, il gruppo faentino di «Tratti »,rilancia invece di celebrare, e dedica le sue forze più schiette ad un’indagine attorno l rapporto tra musica e scrittura letteraria. L’occasione, la quindicesima edizione del Folk festival. Segnaliamo in articolare l’intervento teorico di Giovanni Nadiani, rapsodia critica che collocando l’odierna scrittura artistica dei dialetti nel contesto della ‘Grande Trasformazione’ (il singolare è essenziale, non ‘trasformazioni’, ma globalizzazione) socio-economica e linguistica in atto, identifica la migliore relazione possibile in una relazione poetico performativa (che andrà dal teatro di Baldini e dello stesso Nadiani alla propria collaborazione jazz con il Faxtet). Oralità come valore aggiunto ma non solo. Come orizzonte grammaticale necessariamente attivo a monte del testo. In questo, l’intervento di Nadiani buca il confine della propria autopoetica. La poesia ‘scritta’ deve continuare comunque ad essere scritta: esiste una Tradizione. Non si esclude però, se interpretiamo bene una delle piste aperte dall’autore, che il testo scritto possa giovarsi dell’incontro con l’oralità grammaticalizzata. E non si parlaovviamente solo di edizioni aggiornate degli sperimentalismi linguistici messiin opera dai nostri grandi manieristi del dopoguerra, ma dell’incontro con la voce dell’oggi, residuale e impoverita che sia, ma necessariamente politicizzata e schierata contro l’impero. Poetiche forti insomma dall’ala sinistra dell’emiciclo letterario. Notiamo però come soluzioni simili (rel-azione, musica, filosofia armata sull’oggi) siano altrove proposte in mix non solo da scrittori dell’ala sinistra (Gabriele Frasca) ma anche da esponenti dell’ala destra del mondo letterario (Maurice G. Dantec, Michel Houellbecq). Questi ultimi attestati saldamente su uno dei centri (editoriali) dell’impero: il dialogo difficilmente avrà luogo. Nel lotto delle testimonianze ricordiamo quelle di Claudio Chieffo, Guido Leotta, Giampiero Rigosi, Chris Rundle (interprete studioso della tradizione anglo-irlandese, -scozzese), Aurelio Samorì (sulla messa in musica delle Bucoliche virgiliane e della Cantata di Roberto Micalella), Massimo Scrignòli, Stefano Tassinari, e della premiata ditta Alberto Bretoni, Enrico Trebbi, Ivan Valentini; tra le scritture critiche Gabriele Codifava sulla poesia di Marco Munaro e Maurizio Casagrande su Francesco Guccini (troppo arreso e dedito alla promozione del ‘Guccio’ in Parnaso, a parer nostro, ma fornisce alcune tessere preziose).
[F. Z.]
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