Home-page - Numeri
Presentazione
Sezioni bibliografiche
Comitato scientifico
Contatti e indirizzi
Dépliant e cedola acquisti
Links
20 anni di Semicerchio. Indice 1-34
Norme redazionali e Codice Etico
The Journal
Bibliographical Sections
Advisory Board
Contacts & Address
Saggi e testi online
Poesia angloafricana
Poesia angloindiana
Poesia americana (USA)
Poesia araba
Poesia australiana
Poesia brasiliana
Poesia ceca
Poesia cinese
Poesia classica e medievale
Poesia coreana
Poesia finlandese
Poesia francese
Poesia giapponese
Poesia greca
Poesia inglese
Poesia inglese postcoloniale
Poesia iraniana
Poesia ispano-americana
Poesia italiana
Poesia lituana
Poesia macedone
Poesia portoghese
Poesia russa
Poesia serbo-croata
Poesia olandese
Poesia slovena
Poesia spagnola
Poesia tedesca
Poesia ungherese
Poesia in musica (Canzoni)
Comparatistica & Strumenti
Altre aree linguistiche
Visits since 10 July '98

« indietro

GIAMPIERO NERI, Armi e mestieri, Milano, Mondadori 2004, pp. 63, € 9,40.

Il nuovo libro di Giampiero Neri ingloba una precedente plaquette, Erbario con figure (Lietocolle, 2000), disseminandone però alcuni testi tra la prima sezione, Persona seconda, e la terza, Botaniche, e collocandone la centrale Sequenza a formare la chiave di volta della nuova raccolta insieme alla contigua sezione Finale, anch’essa già pubblicata (Dialogolibri, 2002). La complicata manovra rappresenta un segno di discontinuità significativo rispetto all’ultima silloge mondadoriana di Neri, Teatro naturale (1998), che riunificava le uscite precedenti allineandole come capitoli di un unico libro; né, certo, importa soltanto ai fini della burocratica registrazione del critico o del recensore. Il ripensamento della propria poesia, di cui si fa implicitamente la storia nel momento in cui se ne confeziona ex novo l’abito pubblico, sembra infatti qui rispecchiare il progressivo ridursi della distanza difensiva posta tra sé e il passato, tra sé e il mondo (le «spine» della Opuntia, pianta tenace e combattiva ma a rischio di ingiallimento per sovrabbondanza d’acqua – facile paradosso per chi dal caso o dall’«immaginario occhio di Dio» è stato comandato a mettere radici e resistere in un deserto dei tartari, tra «sabbia e vento » – che occupa la sezione Botaniche), l’incipiente, impercettibile incrinarsi dell’oggettività enunciativa del frammento, ora più frequentemente screziato da accenti meditativi che fanno da controcanto ad antiche voci ora rimodulate, a presenze ricorrenti nuovamente inquadrate e svelate: così nel terzo quadro di Sequenza lo «scrittore di provincia» che, «cercando la verità nel paradosso», «guardava / alla figura di Giuda», progettando un’opera teatrale, precisa i contorni dello «scrittore di provincia» della prosa VII di Liceo, che «si dedicava a ricerche di interesse storico, ma non aveva abbandonato i vecchi progetti letterari», e che allora leggeva del «valoroso Casca», traditore e sconfitto anche lui, come Giuda (la generale sconfitta della cultura sarà poi registrata una volta per tutte, mutuando una proverbiale chiosa manzoniana a proposito di una «famosa biblioteca» ormai «dispersa», in Finale); mentre in Armi e mestieri, la sezione finale che dà il titolo al volume, acquista una collocazione spazio- temporale, rassegnandosi alla narrazione e alla storia («In quelle nebbie, una mattina di novembre / aveva visto l’amico di suo padre / davanti alla scalinata del Terragni. / Nell’abbracciarlo, la bicicletta era caduta a terra, / ‘doveva essere l’ultimo’ / era stato il suo necrologio») il gesto dell’«amico di mio padre» che, «lasciato cadere la bicicletta / sulla strada», lasciava cadere anche un commento sospeso («‘se tutto doveva finire’, mi aveva detto / abbracciandomi...») in Altri viaggi, la sezione che chiudeva Teatro naturale. Con il ‘suono’ inconfondibile di sempre, dunque, con minime ma decisive sfasature narrative, di un dramma personale e storico - l’uccisione del padre da parte di un gruppo di partigiani, la guerra civile - di una tragedia senza urla fin qui moltiplicata e rifratta in frammenti di specchio (commenti, flash atemporali, immagini), per una preventiva presa d’atto dell’insostenibilità epistemologica ed etica di un unico punto di vista, certo, ma forse anche perché, come recita una massima celebre, né la morte né il sole si possono fissare a lungo in faccia, si tenta adesso una ricostruzione, un primo, provvisorio riordino; ma «Di quel teatro all’aperto / delle sue figure disperse» è ormai difficile «ritrovare i fili», e la sezione Finale, che di questo percorso memoriale costituisce, come già si è detto, la seconda stazione, si chiude su una straziata nota ungarettiana, rimodulata e anzi capovolta ma ancora riconoscibile («Di quelle vaghe ombre / dei nomi cui corrispondevano / il tempo cancellava la memoria. / Come sassi lanciati sull’acqua / che affondano dopo breve corsa / le figure si allontanavano / svanivano nell’aria trasparente»), come a voler dire che è quasi troppo tardi. Resta che questa poesia pone non apertamente, ma chiaramente alcuni interrogativi, lascia intravedere, in misura fin qui inedita, una «penosa metamorfosi» (Non un lento abbandono, in Botaniche), socchiude la porta di una casa interiore i cui fantasmi sono ora, per concessione o abdicazione del proprietario, riconoscibili e provvisti di un’identità non solo figurale (la bambina Elena che abita e alla quale è dedicato uno dei testi di Sequenza è, chiarisce l’autore in nota infrangendo dall’interno anche l’estrema, fragilissima barriera dello pseudonimo, «mia sorella Elena Pontiggia»). Giusto, dunque, che l’immagine della casa di famiglia suggelli, in versi increspati da una commozione appena trattenuta, la rubricazione conclusiva dell’inevitabilità della storia, quella di tutti e quella di ognuno, e dell’inutilità di ogni fuga: «Il grande terrazzo al primo piano era vuoto, / la casa sembrava disabitata / deserta di quelle care ombre / che il tempo aveva cancellato ».
Elena Parrini

¬ top of page


Iniziative
22 novembre 2024
Recensibili per marzo 2025

19 settembre 2024
Il saluto del Direttore Francesco Stella

19 settembre 2024
Biblioteca Lettere Firenze: Mostra copertine Semicerchio e letture primi 70 volumi

16 settembre 2024
Guida alla mostra delle copertine, rassegna stampa web, video 25 anni

21 aprile 2024
Addio ad Anna Maria Volpini

9 dicembre 2023
Semicerchio in dibattito a "Più libri più liberi"

15 ottobre 2023
Semicerchio al Salon de la Revue di Parigi

30 settembre 2023
Il saggio sulla Compagnia delle Poete presentato a Viareggio

11 settembre 2023
Recensibili 2023

11 settembre 2023
Presentazione di Semicerchio sulle traduzioni di Zanzotto

26 giugno 2023
Dante cinese e coreano, Dante spagnolo e francese, Dante disegnato

21 giugno 2023
Tandem. Dialoghi poetici a Bibliotecanova

6 maggio 2023
Blog sulla traduzione

9 gennaio 2023
Addio a Charles Simic

9 dicembre 2022
Semicerchio a "Più libri più liberi", Roma

15 ottobre 2022
Hodoeporica al Salon de la Revue di Parigi

13 maggio 2022
Carteggio Ripellino-Holan su Semicerchio. Roma 13 maggio

26 ottobre 2021
Nuovo premio ai traduttori di "Semicerchio"

16 ottobre 2021
Immaginare Dante. Università di Siena, 21 ottobre

11 ottobre 2021
La Divina Commedia nelle lingue orientali

8 ottobre 2021
Dante: riletture e traduzioni in lingua romanza. Firenze, Institut Français

21 settembre 2021
HODOEPORICA al Festival "Voci lontane Voci sorelle"

11 giugno 2021
Laboratorio Poesia in prosa

4 giugno 2021
Antologie europee di poesia giovane

28 maggio 2021
Le riviste in tempo di pandemia

28 maggio 2021
De Francesco: Laboratorio di traduzione da poesia barocca

21 maggio 2021
Jhumpa Lahiri intervistata da Antonella Francini

11 maggio 2021
Hodoeporica. Presentazione di "Semicerchio" 63 su Youtube

7 maggio 2021
Jorie Graham a dialogo con la sua traduttrice italiana

23 aprile 2021
La poesia di Franco Buffoni in spagnolo

22 marzo 2021
Scuola aperta di Semicerchio aprile-giugno 2021

19 giugno 2020
Poesia russa: incontro finale del Virtual Lab di Semicerchio

1 giugno 2020
Call for papers: Semicerchio 63 "Gli ospiti del caso"

30 aprile 2020
Laboratori digitali della Scuola Semicerchio

» Archivio
 » Presentazione
 » Programmi in corso
 » Corsi precedenti
 » Statuto associazione
 » Scrittori e poeti
 » Blog
 » Forum
 » Audio e video lezioni
 » Materiali didattici
Editore
Pacini Editore
Distributore
PDE
Semicerchio è pubblicata col patrocinio del Dipartimento di Teoria e Documentazione delle Tradizioni Culturali dell'Università di Siena viale Cittadini 33, 52100 Arezzo, tel. +39-0575.926314, fax +39-0575.926312
web design: Gianni Cicali

Semicerchio, piazza Leopoldo 9, 50134 Firenze - tel./fax +39 055 495398