Home-page - Numeri
Presentazione
Sezioni bibliografiche
Comitato scientifico
Contatti e indirizzi
Dépliant e cedola acquisti
Links
20 anni di Semicerchio. Indice 1-34
Norme redazionali e Codice Etico
The Journal
Bibliographical Sections
Advisory Board
Contacts & Address
Saggi e testi online
Poesia angloafricana
Poesia angloindiana
Poesia americana (USA)
Poesia araba
Poesia australiana
Poesia brasiliana
Poesia ceca
Poesia cinese
Poesia classica e medievale
Poesia coreana
Poesia finlandese
Poesia francese
Poesia giapponese
Poesia greca
Poesia inglese
Poesia inglese postcoloniale
Poesia iraniana
Poesia ispano-americana
Poesia italiana
Poesia lituana
Poesia macedone
Poesia portoghese
Poesia russa
Poesia serbo-croata
Poesia olandese
Poesia slovena
Poesia spagnola
Poesia tedesca
Poesia ungherese
Poesia in musica (Canzoni)
Comparatistica & Strumenti
Altre aree linguistiche
Visits since 10 July '98

« indietro

SLAVOJ ŽIŽEK, Leggere Lacan. Guida perversa al vivere contemporaneo, ed. orig. 2006, trad. dall’inglese di Marta Nijhuis, Torino, Bollati Boringhieri 2009, pp. 136, euro 12,00.

Nel suo racconto piů sornione e surreale – Bobňk (1873) – Fëdor Dostoevskij mette in scena un personaggio, Ivan Ivanovič, che se ne va a spasso per il cimitero di Pietroburgo e resta affetto da un’incredibile allucinazione sonora. Da sotto le tombe, uno strano parlottio di cadaveri gli rivela che i morti, prima di sparire nel nulla, vivono sottoterra una breve seconda esistenza. «Propongo che si passino questi due o tre mesi nel modo piů piacevole possibile e che non ci si vergogni piů di niente», dice uno di essi. Interpretato di solito come una farsa sulla morte di dio, questo racconto, secondo Slavoj Žižek, annuncerebbe un’altra veritŕ. Servendosi dell’arsenale concettuale di Jacques Lacan, egli nota come le voci dei morti rappresentino i fantasmi di un Super-io che ha invertito la funzione che gli attribuiva la psicanalisi freudiana: non piů istanza sovrapersonale e proibitiva, ma imperativo ineludibile, che nella collettiva coazione a godere cerca di mascherare il trauma di una realtŕ sempre piů inumana.

Spaziando – e spiazzando – dal cinema alla politica, dalla letteratura alta alla cultura popolare, analisi come queste hanno reso Žižek uno dei piů influenti e ascoltati studiosi della societŕ contemporanea. Per vocazione inattuali, i suoi libri, in forte polemica con gli approcci di tipo decostruzionista, considerano Hegel, Marx e Freud ancora le migliori guide possibili di una critica del presente. Cosě come In difesa delle cause perse (2009), Lacrimae rerum (2009) e Dalla tragedia alla farsa (2010) – le altre opere di Žižek recentemente tradotte in Italia – Leggere Lacan (2009) č pensato come un omaggio a questi filosofi. Ha cioč la funzione antropologica di un dono attraverso cui, come un mentale cavallo di Troia, stanare le ‘cause perse’ dal loro stanco passato, e rimetterle in gioco nel mondo di oggi.

Ripensando in particolare alla storia della psicanalisi, Žižek riprende alcuni concetti chiave di Lacan – come la distinzione tra ‘reale’, ‘immaginario’ e ‘simbolico’, oppure la nozione di «grande Altro» – per spiegare come il linguaggio e le azioni degli uomini facciano riferimento a un sistema di attese inconscio e collettivo, che li determina dall’esterno. Il concetto chiave č quello di «interpassivitŕ»: sommersi da stereotipi sempre piů pervadenti, gli abitanti della societŕ occidentale sarebbero diventati, con le proprie stesse parole, docili ingranaggi dei processi di rimozione della realtŕ da ogni forma di discorso pubblico. Dietro la frenetica circolazione di immagini manipolate, Žižek vede una sanguinante «piaga della fantasia», che ha ceduto ad astrazioni alienanti. L’invisibile meccanismo di questa resa puň essere descritto attraverso la storia di un operaio sospettato dai suoi datori di lavoro di rubare. Ogni volta che esce dalla fabbrica, i custodi ispezionano la sua carriola. Non trovano niente e lo lasciano passare, finché non si accorgono che č un ladro di carriole. «Non bisognerebbe mai dimenticare di includere nel contenuto di un atto comunicativo l’atto stesso», scrive Žižek: «la prima cosa da tenere a mente a proposito del modo di operare dell’inconscio» č che «non č nascosto nella carriola», ma č «la carriola stessa».

Come puň un’opera cosě complessa divenire uno strumento di critica letteraria? Leggere Lacan mostra come la dialettica tra realtŕ e finzione sia un groviglio inestricabile e contraddittorio, in cui ciascuna delle due parti gioca a scambiarsi e a confondersi nell’altra, come in una trama shakespeariana. Se non mette costantemente in discussione queste categorie, la critica si riduce pertanto a una «credenza destituita» da ogni potere di convinzione: «cultura», scrive causticamente Žižek, «č il nome di tutte quelle cose che facciamo senza credervi davvero, senza prenderle granché sul serio». Č questo l’atto di accusa che egli imputa alle poetiche dell’ironia – in particolare di stampo postmoderno – che, smascherando il carattere fittizio dell’arte, cercano di eliminare ogni contatto con il trauma dell’esistenza: «nella letteratura o nel cinema vi sono promemoria autoriflessivi che ci ricordano che quanto stiamo guardando č mera finzione. Anziché conferire a questi gesti una sorta di dignitŕ brechtiana, percependoli come versioni dell’alienazione, bisognerebbe denunciarli per quello che sono: vie di fuga dal Reale, tentativi disperati di evitare il reale dell’illusione stessa».

Rileggere Lacan, nella prospettiva di Žižek, č un antidoto contro queste derive della cultura contemporanea, che nei suoi sforzi di costruirsi come spazio autonomo dalla realtŕ somiglia al Charlie Chaplin di City Lights (1931), quando č colto per strada da un singhiozzo e finge le azioni piů assurde per occultarlo. Žižek crede che una cultura e una letteratura che vogliano essere forme di resistenza nei confronti della coazione a godere imposta dalle nuove forme del «grande Altro» debbano al contrario lasciarsi attraversare dal fascio di tenebre che proviene dal proprio tempo, ascoltare la voce di quel «suono spettrale che scaturisce dall’interno del corpo» che č l’inconscio, e accettarne il carattere deviante di «organo autonomo senza corpo, situato nel cuore stesso del corpo, eppure al medesimo tempo incontrollabile, come una sorta di parassita, un intruso straniero».

(Luigi Marfč)


¬ top of page


Iniziative
22 novembre 2024
Recensibili per marzo 2025

19 settembre 2024
Il saluto del Direttore Francesco Stella

19 settembre 2024
Biblioteca Lettere Firenze: Mostra copertine Semicerchio e letture primi 70 volumi

16 settembre 2024
Guida alla mostra delle copertine, rassegna stampa web, video 25 anni

21 aprile 2024
Addio ad Anna Maria Volpini

9 dicembre 2023
Semicerchio in dibattito a "Più libri più liberi"

15 ottobre 2023
Semicerchio al Salon de la Revue di Parigi

30 settembre 2023
Il saggio sulla Compagnia delle Poete presentato a Viareggio

11 settembre 2023
Recensibili 2023

11 settembre 2023
Presentazione di Semicerchio sulle traduzioni di Zanzotto

26 giugno 2023
Dante cinese e coreano, Dante spagnolo e francese, Dante disegnato

21 giugno 2023
Tandem. Dialoghi poetici a Bibliotecanova

6 maggio 2023
Blog sulla traduzione

9 gennaio 2023
Addio a Charles Simic

9 dicembre 2022
Semicerchio a "Più libri più liberi", Roma

15 ottobre 2022
Hodoeporica al Salon de la Revue di Parigi

13 maggio 2022
Carteggio Ripellino-Holan su Semicerchio. Roma 13 maggio

26 ottobre 2021
Nuovo premio ai traduttori di "Semicerchio"

16 ottobre 2021
Immaginare Dante. Università di Siena, 21 ottobre

11 ottobre 2021
La Divina Commedia nelle lingue orientali

8 ottobre 2021
Dante: riletture e traduzioni in lingua romanza. Firenze, Institut Français

21 settembre 2021
HODOEPORICA al Festival "Voci lontane Voci sorelle"

11 giugno 2021
Laboratorio Poesia in prosa

4 giugno 2021
Antologie europee di poesia giovane

28 maggio 2021
Le riviste in tempo di pandemia

28 maggio 2021
De Francesco: Laboratorio di traduzione da poesia barocca

21 maggio 2021
Jhumpa Lahiri intervistata da Antonella Francini

11 maggio 2021
Hodoeporica. Presentazione di "Semicerchio" 63 su Youtube

7 maggio 2021
Jorie Graham a dialogo con la sua traduttrice italiana

23 aprile 2021
La poesia di Franco Buffoni in spagnolo

22 marzo 2021
Scuola aperta di Semicerchio aprile-giugno 2021

19 giugno 2020
Poesia russa: incontro finale del Virtual Lab di Semicerchio

1 giugno 2020
Call for papers: Semicerchio 63 "Gli ospiti del caso"

30 aprile 2020
Laboratori digitali della Scuola Semicerchio

» Archivio
 » Presentazione
 » Programmi in corso
 » Corsi precedenti
 » Statuto associazione
 » Scrittori e poeti
 » Blog
 » Forum
 » Audio e video lezioni
 » Materiali didattici
Editore
Pacini Editore
Distributore
PDE
Semicerchio è pubblicata col patrocinio del Dipartimento di Teoria e Documentazione delle Tradizioni Culturali dell'Università di Siena viale Cittadini 33, 52100 Arezzo, tel. +39-0575.926314, fax +39-0575.926312
web design: Gianni Cicali

Semicerchio, piazza Leopoldo 9, 50134 Firenze - tel./fax +39 055 495398