« indietro Riviste Italiane a cura di Niccolò Scaffai ALI. Rivista d’arte, letteratura e idee. autunno 2011. La rivista si apre con le poesie di Paolo Valesio (Laghetto di Linsley): versi equilibrati, che in un tono di apparente understatement sono capaci di raccontare i risvolti drammatici dell’esperienza presente, tanto di quella individuale (L’omicidio per la strada), quanto di quella pubblica e universale (La politica mondiale, La storia universale). Numerosi altri autori e testi sono accolti in questo numero: dalle prose poetiche di Paola Abeni, ai Sentieri di luce di Francesca Favaro (presentati da Giancarlo Pontiggia); dai versi di Maria Pia Quintavalla (Raspando l’aria) alle tre poesie del poeta anglocaraibico Wilson Harris (tradotte da Andrea Gazzoni) che mescola le suggestioni del mito classico – non diversamente, in questo, da un altro grande ‘meticcio’ come Derek Walcott – con le illuminazioni di un paesaggio fisico e simbolico remoto; fino ai «frammenti per un poemetto» di Salvatore Ritrovato. (Niccolò Scaffai) ANTEREM. Rivista di ricerca letteraria. XXXVI, n. 82, giugno 2011. «Pathos del dire ulteriore»: questa la te matica intorno a cui si articolano i contributi pubblicati sull’ultimo numero della rivista di Flavio Ermini; Ermini che, come di consueto, firma l’editoriale che imposta le coordinate di ‘poetica’: «Parlare dell’esperienza poetica del pensiero è come parlare della nascita di uno sguardo, del primo formularsi di una parola sul bordo di un dire ulteriore». Il motivo della conoscenza raggiunta o auspicata per via poetica è quello che congiunge le traduzioni dal francese dei versi di Bernard Vargaftig (a cura di Franc Ducros: «Come conoscere si spoglia / Come amare non è se non voler conoscere») e dei testi di Claude Royet-Journoud (a cura di Alessandro De Francesco, che accentua il clinamen leopardiano implicito nell’originale: «La forma si ritrae. Perché? Un vocabolo. Uno solo. E lo sguardo che annega nello spazio e vive il proprio naufragio» ), agli scritti di Amelia Voltolina e di Franco Rella, che riflette intorno al tema Pathos logos verità. (N. S.) ATELIER. Trimestrale di poesia critica letteratura. XVI, n. 61 (marzo 2011) e 62 (giugno 2011). Direttore responsabile: Giuliano Ladolfi. Direzione e amministrazione:c.so Roma 168, 28021 Borgomanero (NO), www.atelierpoesia.it Il n. 61 si apre con l’editoriale di Andrea Temporelli, che riflette sulla relazione tra il genere della poesia e quello della narrativa, in rapporto alla situazione presente della società letteraria italiana. Fedele a questo tema, il fascicolo porta avanti tanto la linea di approfondimento sulla prosa, attraverso un’inchiesta tesa a indagare le motivazioni alla scrittura di quattro narratori italiani contemporanei: Valter Binaghi, Marino Magliani, Emanuele Trevi e Alessandro Zaccuri; quanto una linea che attraversa il cuore della poesia. Questa seconda tocca qui, in particolare, la figura di Giuliano Mesa, protagonista di un ricco dossier di scritti editi e inediti, utile per una migliore collocazione di un autore importante ma sfuggente nel panorama della nostra poesia. Nel n. 62, è ancora Temporelli a firmare l’editoriale, che è un Elogio del lettore di riviste militanti. A caratterizzare il numero è l’ampia sezione «Voci», stavolta dedicata a Franco Buffoni, poeta e intellettuale che quest’anno ha visto l’uscita di un suo nuovo quaderno di traduzioni (Una piccola tabaccheria); di un «Oscar» Mondadori che contiene un’antologia dei suoi versi, a cura di Massimo Gezzi; dell’undicesimo quaderno di poesia, che raccoglie i versi di sette giovani autori. Il dossier su Buffoni, qui pubblicato, comprende una notizia biografica e un elenco delle opere, una bibliografia e un’antologia della critica, interventi inediti di Giuliano Ladolfi e Francesco Vitobello, una rassegna di testi editi e inediti. A completare il già ricco carnet, una «Autopresentazione: dichiarazione di poetica», da cui citiamo un brano prezioso a proposito della progettualità nella scrittura poetica: «Racconto sempre delle storie, anche nei libri di poesia. Sono un anceschiano prima maniera: credo fermamente nei concetti di ‘poetica’ e di ‘progetto’. So di avere davvero qualcosa da dire. Lavoro molto sul frammento. [...] Poi i frammenti si compongono divenendo le tessere di un mosaico». (N.S.) ERBA D’ARNO. Rivista trimestrale. inverno 2011, n. 123. In apertura, le Lettere provinciali di Luigi Testaferrata si soffermano su figure ed episodi di una Firenze d’antan, con la sua provincia spesso ricca di memorie letterarie. Più avanti, Giuseppe Cordoni ricorda il Natale del 1962, nei suoi versi intrisi di una domesticità intima e oggettuale. Nel novero degli scritti rivolti più direttamente alla letteratura, mette conto di citare anche il pezzo di Marco Cipollini sopra Una recente traduzione di Omero (quella a cura di Daniele Ventre, Messina 2010). Tra le recensioni, si segnala quella a L’altro canone. Antologia della poesia italiana del secondo Novecento (a cura di Gualtiero De Santi, 2010, disponibile sul web), che accoglie una serie di autori nati tra gli anni Venti e Quaranta, rimasti per varie ragioni a margine del canone più fortunato della tradizione contemporanea. (N.S.) KAMEN’. Rivista di poesia e filosofia. XX, n. 39, giugno 2011. Aperto da brani dagli scritti Sulla lingua di Vincenzo Gioberti, il numero prosegue con la pubblicazione delle poesie di Luigi Commissari, già avviata nei fascicoli precedenti. Commissari (1930-2009), dopo gli studi alla Cattolica milanese, prese i voti e contem- poraneamente frequentò gli ambienti della poesia, incontrando tra gli altri Luciano Erba e David Maria Turoldo. Consueta è anche la sezione di approfondimento sull’Umorismo, a cura di Daniela Marcheschi: in questo numero, il dossier, come sempre molto ampio, riguarda gli scritti di Enrico Nencioni. (N.S.) IL FILO ROSSO. Semestrale di cultura. anno XXV, gennaio-giugno 2011. Il numero, celebrativo dei 25 anni della rivista, si apre con un editoriale di Paolo Ragni che ripercorre la storia della testata, illustrandone le fasi e la partecipazione di poeti e intellettuali succedutisi nella redazione. Crescenzio Sangiglio cura poi una cospicua rassegna antologica della poesia femminile nella Cipro contemporanea; nel Paese mediterraneo – spiega il curatore nell’introduzione – la poesia attira l’interesse e la partecipazione di una percentuale della popolazione maggiore che negli altri Stati europei. In quest’ambito, la presenza di voci femminili, specialmente a partire dal- la metà del Novecento, si è fatta ampia e significativa. (N.S.) LA MOSCA DI MILANO. Intrecci di poesia, arte e filosofia. L’editoriale-manifesto di Gabriela Fantato, sulle soglie del volume dedicato al tema «Sguardo e visione», è incentrato sul concetto di «realismo intensivo», capace di «dar voce in poesia al rapporto complesso e ambivalente con il reale», lontano tanto dai minimalismi di maniera, quanto dagli esiti astratti delle poetiche del sublime. Nell’affermazione di quest’idea, Fantato ripercorre e sostiene il ruolo necessario delle riviste. Nel numero, si segnalano tra gli altri anche i saggi di Ottavio Rossani su Clemente Rebora e di Elena Bagnoli su Pedro Salinas; un dialogo sul «buon senso» della poesia tra Giuni Buscetti e Angelo Lumelli; le traduzioni da Wallace Stevens di Alessandra Paganardi. Tra i racconti, testi di Tiziano Rossi, Marisa Fenoglio, Paolo Valesio. (N.S.) L’IMMAGINAZIONE. Rivista di letteratura. La sezione di poesia include versi, tra gli altri, di Folco Portinari, Giorgio Luzzi e Gianni D’Elia. Spiccano, al centro del fascicolo, le celebrazioni per tre grandi maestri del secondo Novecento mancati di recente: Giovanni Giudici e Andrea Zanzotto, il cui ricordo è affidato agli scritti di Giulio Ferroni, Franco Arminio, Maria Grazia Calandrone, Andrea Cortellessa (che firma il contributo più ampio), Elisa Donzelli, Biancamaria Frabotta e Carlo Di Alesio. A seguire, il ricordo dedicato al terzo grande poeta scomparso: Elio Pagliarani, autore già presente nel catalogo Manni con gli Epigrammi ferraresi e gli Epigrammi da Savonarola, Martin Lutero eccetera. «Qui vive – ha scritto Pietro Cataldi citato nell’omaggio a Pagliarani – rattrappito all’osso, il tragico quale può aggirarsi nella scrittura di un moderno; vive cioè una delle ultime funzioni ancora possibili per la scrittura letteraria: scagliare la sfida puntuta del senso in un mondo che non la tollera più». (N.S.) L’ORTICA. Pagine trimestrali di informazione culturale. In questo numero, la rivista ospita due testi della poetessa islandese Sigurbjörg Þrastardóttir (nata nel 1973, debuttante nel 1999 con la raccolta Blálogaland), nella traduzione di Silvia Cosimini. Originali anche le proposte degli inediti di due poeti marchigiani: Gianluca Mancini, che compone in dialetto brevi poesie nelle quali la riflessione dell’io si misura e si determina in rapporto a un paesaggio realistico; e Matteo Marangoni; che sperimenta una rarefazione, una riduzione dell’esperienza all’essenziale, ricorrendo a uno stillicidio di versi brevi (come nella suite in tre tempi È momentaneamente assente). (N. S.) SOGLIE. Rivista Quadrimestrale di Poesia e Critica Letteraria. Il numero si apre con una breve intervista di Elena Salibra a Giampiero Neri, che approfondisce le fasi della poesia dell’autore e la sua collocazione rispetto ad altri protagonisti della poesia secondonovecentesca. Segue, dello stesso Neri, una rassegna di brani prosastici da Il professore Fumagalli e altre figure. Crescenzio Sangiglio cura un’antologia di poesia greca contemporanea; tra le recensioni si segnalano quella di Sauro Damiani a Eugenio De Signoribus, Trinità dell’esodo; e quelle di Silvia Morotti a Paolo Ruffilli, Affari di cuore e a Carlo Carabba, Canti dell’abbandono. (N. S.) STEVE. Rivista di poesia. n. 40, primavera-estate 2011. Il nuovo numero della storica testata «Steve» si apre con l’editoriale di Carlo Alberto Sitta, teso a rilanciare la possibilità di una poesia civile nel cuore della società contemporanea, sulla scorta dei grandi modelli secondonovecenteschi. A seguire, una bella intervista di Irene Palladini a Rosemary Ann Liedl su Antonio Porta, corredata da lettere inedite del poeta alla stessa Liedl, datate all’inizio del 1979. Il dossier portiano è completato da uno scritto ancora a cura di Palladini e da una sequenza di poèmes en prose di Elio Grasso. Al centro del volume, una ‘sezione’ dedicata a João Guimarães Rosa, il cui Aquário è qui tradotto a cura di Cristiana Sassetti – che firma anche il saggio successivo intorno a L’universo di Guimarães Rosa, con la collaborazione di Mia Lecomte. (N. S.) TRATTI. Da una provincia dell’impero. XXVII, n. 88, ottobre 2011. Il numero consiste in uno speciale dedicato alla poesia slovacca, a cura di Dana Hucková e L’ubica Somolayová. Come viene illustrato nell’introduzione, lo sviluppo di un’identità letteraria slovacca ha risentito di un ritardo storico, legato inevitabilmente alla situazione politica: appartenuta ad entità statali più ampie o assimilate a nazioni diverse come l’Ungheria, la nazione slovacca ha sempre avuto una propria tradizione letteraria, che ha potuto però conoscere una fioritura particolare solo tra le due guerre mondiali e che di recente si riaffaccia allo scenario europeo nei suoi tratti di autonomia e rinnovamento. L’antologia qui offerta si presenta ampia e variegata, riunendo testi in versi e in prosa di circa venti autori – in originale con traduzione italiana a fronte – corredati da due saggi delle curatrici. (N. S.) ¬ top of page |
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