« indietro Premessa Questo volume è nato nell’ambito di un progetto sul Medioevo rivisitato nel Novecento, che è stato promosso dal Centro Studi “Fabrizio De André” dell’Università di Siena nel corso del 2010, con la collaborazione di un gruppo eterogeneo di studiosi dello stesso Ateneo. Nell’ambito di questo progetto sono stati organizzati due convegni, a cui hanno preso parte musicologi, storici del Medioevo, filologi e critici letterari, storici della lingua e storici del teatro: il primo, intitolato Da Carlo Martello a Il nome della rosa. Il Medioevo rivisitato, si è svolto il 19 e 20 aprile presso l’Archivio di Stato di Siena; il secondo, intitolato La storia e la musica. Il Medioevo di Fabrizio De André si è svolto il 16 ottobre a Bagno a Ripoli (Firenze). Nelle pagine che seguono vengono raccolti gli interventi che, nel corso dei due incontri, sono stati dedicati alla musica (Cecilia Panti, Pregiudizi e miti sulla musica medievale, fra oblii e riscoperte; Vincenzo Borghetti, Purezza e trasgressione. Il suono del Medioevo dagli anni Cinquanta ad oggi), ai rapporti tra poesia e musica (Maria Sofia Lannutti, La canzone nel Medioevo. Contributo alla definizione del rapporto tra poesia e musica), alla canzone (Francesco Stella, Appunti per una fenomenologia linguistica della forma canzone dal Medioevo a De André; Stefano La Via, De André trovatore e la lezione di Brassens; Stefano Carrai, Carlo Martello di De André e Villaggio fra pastorelle e goliardia), alla letteratura contemporanea (Niva Lorenzini, Temi e forme medievali nella poesia di Sanguineti; Francesco Bausi, I due Medioevi del Nome della rosa) e alla lingua (Annalisa Nesi, «Cedi lo passo». Sulla lingua dell’Armata Brancaleone); chiudono il volume un’analisi dell’influenza del teorico russo Michail Bachtin sulla concezione novecentesca del Medioevo (Augusto Ponzio, La parola e il corpo grottesco nel Medioevo bachtiniano) e un saggio che affronta in un’ottica più generale l’approccio della cultura postmoderna ai temi e alle atmosfere medievali (Marco Gaetani, Medioevo tardomoderno). A una pubblicazione successiva saranno presto affidati gli altri contributi, tutti sulla storia del teatro e del cinema, con una particolare attenzione alla tradizione francese, dalla cui invenzione di un “Medioevo” idealizzato e fantastico anche la cultura italiana degli anni ’50 e ’60 è stata molto influenzata. Nel corso del convegno senese uno spazio speciale è stato dedicato alla performance di testi poetici e musicali: Rosaria Lo Russo ha letto poesie del XII secolo (una parziale ripresa della lettura è disponibile su YouTube all’indirizzo http://www.youtube. com/watch?v=wsKx0uaLyl4), mentre il complesso dell’Homme armé ha eseguito un brano quattrocentesco di Arnolfo Giliardi (Sena vetus), composto per celebrare Siena nel giorno dell’Assunzione del 1484, il cui spartito è conservato appunto presso l’Archivio di Stato di Siena (Diplomatico, Legato Bichi-Borghesi). Nei giorni del convegno è stata inoltre organizzata presso l’Archivio di Stato, a cura di Stefano Moscadelli e Patrizia Turrini, una mostra di documenti medievali relativi alla musica, appunti deandreiani contenenti riflessioni sul Medioevo e inedite fotografie di De André in concerto a Siena nel 1976. Entrambi gli incontri di studio si sono conclusi con uno spettacolo musicale, rispettivamente al Teatro dei Rozzi e al Teatro dell’Antella, in cui si è voluto proporre un confronto fra il “Medioevo” rievocato nelle canzoni di Fabrizio De André e le atmosfere sonore di brani antichi (in massima parte quattro-cinquecenteschi) che ci propongono le odierne tecniche di esecuzione nelle sale da concerto e nelle incisioni discografiche. Il repertorio delle due parti in cui era suddiviso il concerto è stato eseguito dal complesso dell’Homme armé, diretto da Fabio Lombardo e Carlo Pestelli, che hanno anche cercato di mescolare le sonorità dei due diversi approcci, fornendo un arrangiamento con strumenti antichi per alcune canzoni di Fabrizio. L’Editore, il Direttore della rivista e i curatori del volume desiderano ringraziare tutti coloro che hanno contribuito attivamente alla buona riuscita dei due incontri e alla raccolta dei saggi che si presentano in questo volume: il Centro Studi “Fabrizio De André” dell’Università di Siena, il suo Direttore Stefano Moscadelli e il Comitato scientifico che ha organizzato il convegno senese (Stefano Carrai, Annalisa Nesi, Talia Pecker Berio, Gabriella Piccinni, Marzia Pieri), la Fondazione De André e la sua Presidente Dori Ghezzi, l’Archivio di Stato di Siena e la sua Direttrice Carla Zarrilli, il Comune di Siena (e in particolare l’assessore alla Cultura Marcello Flores), Paolo Pirillo dell’Università di Bologna e il Comune di Bagno a Ripoli (e in particolare il Sindaco Luciano Bartolini e il vice-Sindaco Alessandro Calvelli), il Teatro dell’Antella (e in particolare Riccardo Massai), il Centro Congressi dell’Università di Siena (e in particolare Giuliana Pasquini), Carlo Pestelli e l’Associazione L’Homme Armé (col suo Direttore Renato Baldassini). Un grazie speciale a Daniela Salvadori del Dipartimento di Storia dell’Università di Siena e a Roberta Tucci, del Comune di Bagno a Ripoli. Da Semicerchio n. 44, pp. 3-4 ¬ top of page |
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