Home-page - Numeri
Presentazione
Sezioni bibliografiche
Comitato scientifico
Contatti e indirizzi
Dépliant e cedola acquisti
Links
20 anni di Semicerchio. Indice 1-34
Norme redazionali e Codice Etico
The Journal
Bibliographical Sections
Advisory Board
Contacts & Address
Saggi e testi online
Poesia angloafricana
Poesia angloindiana
Poesia americana (USA)
Poesia araba
Poesia australiana
Poesia brasiliana
Poesia ceca
Poesia cinese
Poesia classica e medievale
Poesia coreana
Poesia finlandese
Poesia francese
Poesia giapponese
Poesia greca
Poesia inglese
Poesia inglese postcoloniale
Poesia iraniana
Poesia ispano-americana
Poesia italiana
Poesia lituana
Poesia macedone
Poesia portoghese
Poesia russa
Poesia serbo-croata
Poesia olandese
Poesia slovena
Poesia spagnola
Poesia tedesca
Poesia ungherese
Poesia in musica (Canzoni)
Comparatistica & Strumenti
Altre aree linguistiche
Visits since 10 July '98

« indietro

CHIARA MENGOZZI, Narrazioni contese. Vent’anni di scritture italiane della migrazione, Roma, Carocci, 2013, pp. 213, € 22,00.

La monografia di Chiara Mengozzi, studiosa formatasi a Trieste e che ora lavora a Praga, rappresenta una voce significativa in un campo di studi – quello sulla letteratura in italiano scritta da autori recenti di origine non italiana – che sempre più acquista rilievo e che sollecita il confronto con il grande tema o dimensione della Weltliteratur, letteratura mondiale (e ‘globale’, in base alla definizione alternativa proposta, tra gli altri, da Giuliana Benvenuti e Remo Ceserani). Agli studi importanti di critici e teorici italiani (da Armando Gnisci, tra i primi a occuparsi con impegno della cosiddetta ‘letteratura della migrazione’, a Franca Sinopoli; da Ugo Fracassa, che ha dedicato all’argomento il suo volume Patria e lettere, a Daniela Brogi, che ha messo opportunamente in discussione l’etichetta di ‘scrittore migrante’, inadeguata a definire autori come Igiaba Scego, di origine somala ma nata e cresciuta in Italia, la cui opera racconta appunto le dinamiche profonde di questo delicato incrocio storico e personale, più che rifarsi a un’esperienza di nomadismo) si aggiungono ora gli scritti di autrici e autori che scelgono la lingua italiana per vocazione più che per necessità o conseguenza di un riflesso postcoloniale. È il caso di Jhumpa Lahiri, la scrittrice angloindiana (cresciuta negli Stati Uniti e che ha soggiornato a lungo in Italia) vincitrice del Premio Pulizter, che direttamente nella nostra lingua ha scritto e raccolto i brani non-fiction di In altre parole (2015).
La molteplicità e la differenza dei casi qui evocati (Scego e Lahiri) e di numerosi altri che sarebbero citabili suggeriscono come «il filo rosso di questa produzione non corrisponde né a un insieme di contenuti né a un genere né a uno stile, ma a una posta in gioco, la narrazione di sé» (pp. 7-8). Così si esprime, efficacemente, Mengozzi nell’Introduzione al suo volume, articolato in tre capitoli: Contesti, Teorie, Percorsi di lettura. Nel primo, la studiosa fa il punto sulla genesi stessa del concetto di ‘letteratura della migrazione’ (cui il volume in sostanza si attiene, guadagnandone in uniformità e perdendo forse qualcosa rispetto alla varietà di declinazioni del fenomeno, di cui peraltro Mengozzi è cosciente), delimitando il corpus e inquadrando la categoria nella cornice storica, politica, sociale, normativa, editoriale e giornalistica che interessa il tema – oggi quanto mai urgente e drammatico – dell’immigrazione. C’è un evento di cronaca nera – ricorda Mengozzi – da cui ha avuto origine la prospettiva elaborata dalla letteratura migrante: l’omicidio, nell’agosto del 1989, del sudafricano Jerry Maslo, raccoglitore stagionale di pomodori a Villa Literno. L’eco anche mediatica del fatto funzionò, come hanno osservato Graziella Parati e il già citato Gnisci, come catalizzatore di un interesse che la scrittura ha in vari modi intercettato. Due i filoni, o i gruppi di testi, principali: quelli di scrittori italiani (da Albinati a Lodoli, da Orengo a Sandro Onofri) attenti ai cambiamenti etnico-demografici in corso nella società italiana; quelli scritti da autori di provenienza extraitaliana, che testimoniano (in racconti inizialmente riuniti nell’ambito di ricerche sociologiche) la loro diretta esperienza. Alla fine del capitolo, Mengozzi riflette proprio sui risvolti problematici implicati dalle distinzioni tra letteratura italiana tout court e ‘letteratura italiana della migrazione’, osservando come questa seconda definizione faccia «parte di quel ‘meccanismo intelletuale’ che ‘tiene in ostaggio’ i/le suoi/sue rappresentanti». «Non per questo» prosegue Mengozzi «si può mettere da parte la categoria per cercare strade alternative (forse comunque inevitabili) prima ancora di averne approfonditamente studiato la genealogia» (p. 32).
Studio che passa anche attraverso la rassegna delle teorie e delle prospettive critiche che hanno reagito al sorgere di queste nuove espressioni della letteratura italiana (o che, al contrario – ma in modo non meno significativo sul piano della sociologia letteraria – ne hanno ignorato l’esistenza: è quanto si osserva, o almeno si osservava fino a pochissimo tempo fa, nel campo dell’italianistica più ufficiale e accademica). Mengozzi procede prendendo in considerazione e discutendo opportunamente innanzitutto le definizioni, o meglio sarebbe dire gli aggettivi, che ricorrono nelle diverse trattazioni, spesso eloquenti manifestazioni di punti di vista idiosincratici e parziali sulla questione: da letteratura ‘italofona’ (entrato in uso, ma non da tutti accettato e comunque da valutare nella dinamica di simmetria e differenza rispetto al concetto parzialmente analogo di ‘francofonia’); ‘afroitaliana’ (categoria affermatasi anche in grazia di fattori temporali e quantitativi, perché gli scrittori di origine africana sono stati i primi e i più numerosi, ma che non copre la geografia letteraria della ‘migrazione’, estesa alla Russia, all’Albania, alla ex-Jugoslavia, all’India); e ancora, ‘letteratura ibrida’, ‘minore’, ‘multiculturale’, ‘postcoloniale’.
Il terzo capitolo è dedicato all’analisi dei testi di autori in parte già relativamente canonici (come la stessa Igiaba Scego, o l’algerino Amara Lakhous), ma per la maggioranza ancora poco noti e che, ci auguriamo, il lavoro di Mengozzi potrà contribuire a far meglio conoscere: tra questi, Griot Fulêr, esperimento scritto in collaborazione tra giornalisti e immigrati, di cui Mengozzi mette in luce l’originalità di forme e valori. L’obiettivo del capitolo è quello di mostrare le dinamiche intersoggettive che influenzano il racconto di sé da parte dei migranti, spesso combattuti tra l’esigenza di prendere la parola in prima persona e la tendenza della società di arrivo a normalizzare entro categorie note quelle esperienze individuali.

(Niccolò Scaffai)

¬ top of page


Iniziative
19 settembre 2024
Biblioteca Lettere Firenze: Mostra copertine Semicerchio e letture primi 70 volumi

19 settembre 2024
Il saluto del Direttore Francesco Stella

16 settembre 2024
Guida alla mostra delle copertine, rassegna stampa web, video 25 anni

21 aprile 2024
Addio ad Anna Maria Volpini

9 dicembre 2023
Semicerchio in dibattito a "Più libri più liberi"

15 ottobre 2023
Semicerchio al Salon de la Revue di Parigi

30 settembre 2023
Il saggio sulla Compagnia delle Poete presentato a Viareggio

11 settembre 2023
Presentazione di Semicerchio sulle traduzioni di Zanzotto

11 settembre 2023
Recensibili 2023

26 giugno 2023
Dante cinese e coreano, Dante spagnolo e francese, Dante disegnato

21 giugno 2023
Tandem. Dialoghi poetici a Bibliotecanova

6 maggio 2023
Blog sulla traduzione

9 gennaio 2023
Addio a Charles Simic

9 dicembre 2022
Semicerchio a "Più libri più liberi", Roma

15 ottobre 2022
Hodoeporica al Salon de la Revue di Parigi

13 maggio 2022
Carteggio Ripellino-Holan su Semicerchio. Roma 13 maggio

26 ottobre 2021
Nuovo premio ai traduttori di "Semicerchio"

16 ottobre 2021
Immaginare Dante. Università di Siena, 21 ottobre

11 ottobre 2021
La Divina Commedia nelle lingue orientali

8 ottobre 2021
Dante: riletture e traduzioni in lingua romanza. Firenze, Institut Français

21 settembre 2021
HODOEPORICA al Festival "Voci lontane Voci sorelle"

11 giugno 2021
Laboratorio Poesia in prosa

4 giugno 2021
Antologie europee di poesia giovane

28 maggio 2021
Le riviste in tempo di pandemia

28 maggio 2021
De Francesco: Laboratorio di traduzione da poesia barocca

21 maggio 2021
Jhumpa Lahiri intervistata da Antonella Francini

11 maggio 2021
Hodoeporica. Presentazione di "Semicerchio" 63 su Youtube

7 maggio 2021
Jorie Graham a dialogo con la sua traduttrice italiana

23 aprile 2021
La poesia di Franco Buffoni in spagnolo

22 marzo 2021
Scuola aperta di Semicerchio aprile-giugno 2021

19 giugno 2020
Poesia russa: incontro finale del Virtual Lab di Semicerchio

1 giugno 2020
Call for papers: Semicerchio 63 "Gli ospiti del caso"

30 aprile 2020
Laboratori digitali della Scuola Semicerchio

» Archivio
 » Presentazione
 » Programmi in corso
 » Corsi precedenti
 » Statuto associazione
 » Scrittori e poeti
 » Blog
 » Forum
 » Audio e video lezioni
 » Materiali didattici
Editore
Pacini Editore
Distributore
PDE
Semicerchio è pubblicata col patrocinio del Dipartimento di Teoria e Documentazione delle Tradizioni Culturali dell'Università di Siena viale Cittadini 33, 52100 Arezzo, tel. +39-0575.926314, fax +39-0575.926312
web design: Gianni Cicali

Semicerchio, piazza Leopoldo 9, 50134 Firenze - tel./fax +39 055 495398