« indietro Atti della mostra-convegno promossa dalla fondazione Luciano Bianciardi, a cura di Walter Lorenzoni, Firenze, SEF, 2005, pp. 247, € 15,00.
Il volume curato da Lorenzoni raccoglie le relazioni, i dibattiti, i seminari tenuti in occasione della mostra-convegno che l’Associazione Luciano Bianciardi aveva promosso per indagare il ruolo e la vitalità delle riviste di cultura oggi, rispetto all’industria della comunicazione e ad una nuova intellettualità di massa.
I sei interventi proposti toccano temi importanti: la storia delle riviste in Italia dal Politecnico e dalle riviste di cultura, attraverso quelle letterarie fino ai recenti periodici librari, procedendo verso la frammentazione dei saperi e la consapevolezza che anche la cultura sottostà alle regole del mercato; la situazione dell’editoria italiana, scissa fra la concentrazione che, frutto dell’adozione di un modello culturale e di mercato dominate, si manifesta nella tendenza alla fusione in gruppi editoriali, e la frammentazione che puntando alla conquista di un mercato di nicchia, si riflette in una nebulosa di piccole e piccolissime case editrici; la definizione degli elementi che conferiscono alla rivista identità e riconoscibilità, in primo luogo il ruolo della redazione responsabile; le aporie dell’editoria scolastica, che nella pretesa di fornire un quadro completo ed esaustivo delle metodologie e del contesto, finisce per mettere in secondo piano il testo; il lavoro delle figure che animano il panorama culturale, fra difficoltà ed entusiasmi. Infine, ottimo spunto di riflessione ma anche utile strumento di lavoro, si indagano le specificità, le potenzialità, e i limiti del lavoro delle riviste di cultura online, fornendone una ragionata rassegna.
Ma il volume, raccogliendo attorno alle relazioni organiche anche la fedele registrazione dei dibattiti e del seminario finale, offre qualcosa di più di una semplice miscellanea di interventi: nello scontro di opinioni, nel raffronto fra esperienze diverse, nella costante attenzione alle relazioni fra la diffusione della cultura e il mercato, lo stato e il cosiddetto ‘terzo settore’, l’economia solidale, emerge il quadro vivo di una situazione culturale forse critica ma certo non disperata, ossessionata dal problema della marginalità, della scarsa visibilità e della cronica carenza di finanziamenti, ma ancora consapevole del valore etico e politico della cultura e del ruolo della rivista, intesa come identità collettiva e come spazio sociale complesso e dialogico.
Federica Ivaldi ¬ top of page |
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