|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Saggi e testi online |
|
|
|
|
|
Visits since 10 July '98 |
|
|
|
|
|
« indietro
I POETI DI SEMICERCHIO*
BARBARA PUMHÖSEL
Barbara Pumhösel è nata a Neustift bei Scheibbs in Austria nel 1959. Dopo vari spostamenti (Gran Bretagna e Francia), si è laureata in Lingue e Letterature straniere presso l’Università di Vienna. Dal 1988 vive a Bagno a Ripoli (Fi) ed attualmente collabora a un progetto di promozione della lettura nelle scuole dell’obbligo, e con la redazione ragazzi di una casa editrice fiorentina. Collabora a vari periodici e ha pubblicato racconti e testi poetici in antologie in Italia e all’estero, e sulle riviste «L’Area di Broca», «Semicerchio», «Sagarana», «El Ghibli» «Das Gedicht» (Germania) e «Podium» (Austria).
Nel 2004 una sua silloge è apparsa nell’antologia poetica Pulvis, coperta materna delle Edizioni Gazebo di Firenze, rac colta di testi presentati e discussi al laboratorio poetico di «Semicerchio».
Die Pflaumenbäume blühn vielleicht noch immer
Bertolt Brecht
This is just to say / I have eaten the plums
William Carlos Williams
ein leise Weiterwinkendes -, schon kaum
erklärbar mehr: vielleicht ein Pflaumenbaum
Rainer Maria Rilke
Beitrag zur Biographie einer Frucht.
Karl Krolow
ich bekreuzige mich / vor jeder
kirche / ich bezwetschkige mich /
vor jedem obstgarten // wie
ich ersteres tue / weiß jeder katholik /
wie ich letzteres tue / ich allein
Ernst Jandl
Pflaumenbäume
Prugni
DER PFLAUMENBAUM
Lange habe ich seine Zeichen nicht verstanden.
Auch wenn er nie wirklich still stand.
Er winkte
im Regen
in der Sonne
im Wind
mit einem Blatt
einem Zweig.
Manchmal ließ er eine Pflaume fallen.
Doch als es eines Morgens sehr früh
klopfte,
wusste ich, es war
der Pflaumenbaum
und öffnete ihm.
|
IL PRUGNO
A lungo non ho capito i suoi segni.
Anche se non stava mai veramente fermo.
Salutava
sotto la pioggia
nel sole
nel vento
con una foglia
un ramo.
Talvolta faceva cadere una prugna.
Ma quando sentì bussare una mattina
molto presto,
seppi che era
il prugno
e andai a aprire.
|
|
|
DER PFLAUMENBAUM II
der Pflaumenbaum spült
seine höchste Astgabel
im Novemberregen
trocknet sie ab im Wind
und greift am Abend
mit sauberem Besteck
nach dem Mond
|
IL PRUGNO II
il prugno sciacqua
il suo ramo biforcuto più alto
nella pioggia di novembre
lo asciuga nel vento
e si tende la sera
con posate pulite
verso la luna
|
|
|
DIE ZEIT
zurückdrehen
zuerst schnell
dann immer
langsamer bis zum
schokoladekrampus
im rotschwarzen
stanniolpapier
links unten im bild
zoom in richtung
bildmitte eine hand
voll schnee in deinem
nacken vom nackten
ast des pflaumen
baumes über dir meine
gänsehaut und deine
lippen und
stop
|
IL TEMPO
riavvolgerlo
prima veloce
poi sempre più
lentamente fino al
krampus* di cioccolata
nell’involucro rossonero
in basso a sinistra
zoom in direzione centro
dell’immagine quel pugno
di neve sulla tua
nuca dal ramo nudo
del prugno sopra di te
la mia pelle d’oca
le tue labbra e
stop
|
|
|
LEUTE AUF DER BRÜCKE*
sie schläft darunter
bag-woman plastiktütenfrau
sie hat nichts mehr zu suchen
am anderen ufer
früher hat auch sie luftschlösser gebaut
luftbrücken überquert in andere welten
heute ist sie luft heute ist kein blick
kontakt mehr möglich
ihr blick streift noch einmal –
wildgewachsen im gebüsch und
nicht veredelt wo kam der kern wohl her –
den pflaumenbaum
sie kennt die blätter auch im schlaf
sie kommen vor – am rande –
in einem bild aus ihrer
kindheit das immer mehr
verblasst es bleibt nur eine letzte
kurze sicherheit
der doppler ist noch nicht leer
|
GENTE SUL PONTE**
lei dorme sotto
bag-woman donna dalle molte buste
di plastica
lei non cerca più niente all’altra riva
un tempo anche lei
costruiva castelli di aria
attraversava ponti verso altri mondi
oggi lei è aria oggi gli occhi degli altri
non permettono nessun contatto
il suo sguardo sfiora ancora una volta
il prugno selvatico
cresciuto in mezzo al cespuglio
chi sa da dove viene il nocciolo
riconosce le foglie anche nel sonno
fanno parte dello sfondo
di un immagine della sua
infanzia che sta sbiadendo
rimane un’ultima
breve sicurezza il fiasco
non è ancora vuoto
|
* Der Titel ist Wis ava Szymborskas Gedicht Leute auf der Brücke, bei dessen Lektüre die Idee zu diesem Gedicht entstand, entlehnt. |
* krampus: dolcetto prenatalizio austriaco a forma di piccolo diavolo
** Il titolo a cui devo l’idea per questa poesia è stato preso in prestito da Gente sul ponte di Wis lava Szymborska.
|
|
|
ZWANG.BILD: IDYLL
die sonne scheint
die erde ist warm
das gras ist weich
die zeit steht still /
und geht / steht still / vergeht
der wind webt immer neue
muster in die blätterdecke
über mir
eine noch grüne
pflaume fällt
ich will nicht
an dich denken und doch
fragt eine stimme stetig
stumm in mir wie es sich wohl
zwei meter tiefer liegt
|
OSSESSIONE: IDILLIO
il sole splende
la terra è calda
l’erba è morbida
il tempo si ferma / avanza
si ferma / e passa
il vento tesse sempre nuovi
disegni nel tetto di foglie
sopra di me
una prugna ancora
acerba cade
non voglio
pensare a te ma una voce
muta dentro di me continua
a chiedere come si sta
straiati più in basso
a due metri di profondità
|
|
|
UNTERM PFLAUMENBAUM / THEMENVERFEHLUNG
Ein Sonnenstrahl geht in die Knie
und wird vom Gras verschlungen.
Der Schatten drückt das Gras nach unten
und lässt es lange büßen,
bis über ihn die Nacht herfällt, ihn fesselt
und mit allem, was noch ist,
verschluckt und immer dichter, dichter,
dunkler wird.
Und länger.
Die Tage werden kürzer.
Die nicht geklaubten Pflaumen faulen.
|
SOTTO IL PRUGNO / FUORI TEMA
Un raggio di sole si inginocchia
e viene divorato dall’erba.
L’ombra spinge giù l’erba
e la fa espiare a lungo,
finché anche su di lei incombe la notte,
la immobilizza, la ingoia con tutto ciò
che ancora è e si fa sempre più fitta, fitta
buia.
E più lunga.
I giorni si accorciano.
Le prugne non raccolte marciscono.
|
|
|
(HOMMAGE À CHARLES A. BROWN*)
Die Kindeskinder jener Nachtigall
sind heute Ahnen und ihre Enkel
träumen manchmal singend Oden
und vor demselben Haus
steht heute noch ein Pflaumenbaum
wenn auch nicht jener mit dem Nest
denn Pflaumenbäume sind nicht ewig doch
seine Wurzeln hat man sicher nicht entfernt
vielleicht berühren die des neuen
Pflaumenbaums sie manchmal
wenn sie sich beim Wachsen dehnen
das Haus heißt heute Keats-Haus
und in jedem Herbst fallen Pflaumen
genau an jenem Ort im Schatten seiner Krone
an dem ein Jahr vor seinem Tod
der Dichter saß und schrieb:
Thou was not born for death, immortal Bird!
|
(HOMMAGE À CHARLES A. BROWN*)
I figli dei figli di quell’usignolo
oggi sono antenati e i loro nipoti
in sogno talora cantano odi
davanti alla stessa casa ancora oggi
sta un prugno – ma non è quello
con il nido poiché i prugni non sono eterni
ma certo le sue radici non sono state tolte
e forse quelle nuove le sfiorano crescendo
oggi quella casa si chiama Casa di Keats
e ogni autunno cadono prugne
proprio in quel luogo nell’ombra
della chioma in cui un anno prima di morire
sedette il poeta e scrisse:
Thou was not born for death, immortal Bird!
|
* Keats, so ist es von seinem Freund Charles Armitage Brown über liefert, schrieb seine Ode to a Nightingale an einem Morgen im Frühjahr 1819 in seinem Garten unter den Zweigen eines Pflaumenbaums, in dem eine Nachtigall ihr Nest gebaut hatte. |
* Keats – così ci racconta il suo amico Charles Armitage Brown – scrisse la sua Ode to a Nightingale una mattina di primavera dell’an no 1819 sotto i rami di quel prugno nel suo giardino in cui un usignolo aveva fatto il nido.
|
|
|
|
|
* Si pubblicano in questa rubrica i testi migliori dei poeti che hanno partecipato ai seminari di «Semicerchio» nell’anno 2004-2005.
¬ top of page
|
|
|
|