« indietro Breyner Andresen
Di Sophia de Mello traduzione di Roberto Maggiani
In: Semicerchio LV (02/2016) “30 anni”, pp.86-91. Sophia de Mello Breyner Andresen è senza dubbio una delle maggiori voci poetiche portoghesi del Novecento. Nacque a Porto, da famiglia aristocratica, il 6 novembre 1919, morì a Lisbona il 2 luglio 2004. Trascorse la sua felice infanzia e la prima giovinezza tra queste due città. Tra il 1940 e il 1942 frequentò un corso di Filologia Classica presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Lisbona, ma senza terminarlo. Sposò il giornalista, politico e avvocato Francisco Sousa Tavares, ragione per la quale si trasferì definitivamente a Lisbona. Dal suo matrimonio ebbe cinque figli, furono la motivazione che la portò a scrivere bellissime favole per bambini. Nel 1944 si affacciò sulla scena letteraria con un libro intitolato semplicemente Poesia, da quel momento la sua carriera poetica fu caratterizzata da un crescendo di popolarità. Divenne una delle figure più rappresentative di una inclinazione politica liberale, denunciando i falsi criteri del regime salazarista e dei suoi seguaci più radicali. Fu fermamente ostile alla dittatura che dominava il suo Paese impegnandosi in una attività di opposizione non violenta, anche sfruttando la diffusione dei suoi libri. Sophia scrisse molte poesie di denuncia, la sua opera Livro Sexto, pubblicata nel 1962, ne fu l’apice, tanto da essere insignita, nel 1964, del Grande Prèmio de Poesia da Sociedade Portuguesa de Escritores.Dopo la rivoluzione del 25 aprile 1974, vista la sua attività di antagonista al regime dittatoriale salazarista, venne eletta deputato per l’Assemblea Costituente nelle liste del Partito Socialista, impegnandosi così nella stesura della Costituzione del proprio paese e cercando di promuovere una rivoluzione culturale. Accanto alla produzione poetica, Sophia scrisse anche racconti, testi per il teatro, articoli di opinione, saggi. Tradusse in portoghese vari autori, tra cui Shakespeare, Paul Claudel, Euripide e Dante, per la sua traduzione del Purgatorio di Dante ricevette una medaglia dal Governo italiano. Fu insignita di numerosi premi, particolarmente importanti sono: Prèmio Teixeira de Pascoaes (1977), Prémio Camões ( 1999), Prémio Max Jacob Étranger (2001 ), Prémio Rainha Sofia de PoesiaIberoamericana(2003). Le poesie qui proposte sono tratte da Livro Sexto, Obra Poética, Editorial Caminho.
As cigarras Com o fogo do céu a calma cai No muro branco as sombras são direitas A luz persegue cada coisa até Ao mais extremo limite do visìvel Ouvem-se mais as cigarras do que o mar
Le cicale Con il fuoco dal cielo cade la calma Sul muro bianco le ombre sono dirette La luce persegue ogni cosa fino Al più estremo limite del visibile S’odono più le cicale che il mare
Manhâ Como um fruto que mostra Aberto pelo meio A frescura do centro Assim é a manhã Dentro da qual eu entro
Mattina Come un frutto che mostra Aperto a metà La freschezza del centro Così è la mattina Dentro la quale io entro
A vaga Como toiro arremete Mas sacode a crina Como cavalgada Seu próprio cavalo Como cavaleiro Força e chicoteia Porém é mulher Deitada na areia Ou é bailarina Que sem pés passeia
L’onda Come toro carica Ma scuote la criniera Come cavalcata
Il suo cavallo Forza e sferza Tuttavia è donna Coricata nella sabbia O è ballerina Che senza piedi passeggia
No poema Transferir o quadro o muro a brisa A flor o copo o brilho da madeira E a fría e virgem liquidez da água Para o mundo do poema limpo e rigoroso
Preservar de decadência morte e ruína O instante real de aparição e de surpresa Guardar num mundo claro O gesto claro da mão tocando a mesa
Nella poesia Trasferire il quadro il muro la brezza Il fiore il bicchiere la lucentezza del legno E la fredda e vergine liquidità dell’acqua Nel mondo della poesia limpido e rigoroso
Preservare da decadenza morte e rovina L’istante reale di apparizione e di sorpresa Guardare in un mondo chiaro Il gesto chiaro della mano toccando la tavola
Despedida Na estação na tarde o fumo As lágrimas
Congedo Nella stazione di sera il fumo Le lacrime
O poema O poema me levará no tempo Quando en já não for a habitação do tempo
E passarei sozinha Entre as mãos de quem lê
O poema alguém o dirá Às searas Sua passagem se confundirá Como o rumor do mar com o passar do vento
O poema habitará O espaço mais concreto e mais atento
No ar claro nas tardes transparentes Suas sílabas redondas
(Ó antigas ó longas Eternas tardes lisas)
Mesmo que eu morra o poema encontrará Uma praia onde quebrar as suas ondas
E entre quatro paredes densas De funda e devorada solidão Alguém seu próprio ser confundirá Como poema no tempo
La poesia La poesia mi condurrà nel tempo Quando non sarò più l’abitazione del tempo
E passerò solitaria Dentro le mani di chi legge
La poesia qualcuno la dirà Alle messi
Il suo passaggio si confonderà Come il rumore del mare con il passare del vento
La poesia abiterà Lo spazio più concreto e più attento
Nell’aria chiara nelle sere trasparenti Le sue sillabe rotonde
(O antiche o lunghe Eterne sere lisce)
Anche se morirò la poesia incontrerà Una spiaggia dove infrangere le sue onde E fra quattro pareti dense Di profonda e divorata solitudine Qualcuno il suo proprio essere confonderà Con la poesia nel tempo
Campo Estou só nos campos
Campo Sto sola nei campi
Para atravessar contigo o deserto do mundo Para atravessar contigo o deserto do mundo Para enfrentamos juntos o terror da morte Para ver a verdade para perder o medo Ao lado dos teus passos caminhei
Por ti deixei meu reino meu segredo Minha rápida noite meu silêncio Minha pérola redonda e seu oriente Meu espelho minha vida minha imagem E abandonei os jardins do paraíso
Cá fora à luz sem véu do dia duro Sem os espelhos vi que estava nua E ao descampado se chamava tempo
Por isso com teus gestos me vestiste E aprendí a viver em pleno vento
Per attraversare con te il deserto del mondo Per attraversare con te il deserto del mondo Per affrontare insieme il terrore della morte Per vedere la verità per perdere la paura Camminai a lato dei tuoi passi
Per te lasciai il mio regno il mio segreto La mia rapida notte il mio silenzio La mia perla rotonda e il suo oriente Il mio specchio la mia vita la mia immagine E abbandonai i giardini del paradiso
Qua fuori alla luce senza velo del giorno duro Senza gli specchi vidi che ero nuda E lo spazio aperto si chiamava tempo
Perciò con i tuoi gesti mi vestisti E imparai a vivere in pieno vento
Carta aos amigos mortos Eis que morrestes - agora já não bate O vosso coração cujo bater Dava ritmo e esperança ao meu viver Agora estáis perdidos para mim - O olhar não atravessa esta distância - Nem irei procurar-vos pois não sou Orpheu tendo escolhido para mim Estar presente aquí onde estou viva Eu vos desejo a paz nesse caminho Fora do mundo que respiro e vejo Porém aqui eu escolhi viver Nada me resta senão olhar de frente Neste país de dor e incerteza Aqui eu escolhi permanecer Onde a visão é dura e mais dificil
Aquí me resta apenas fazer frente Ao rosto sujo de ódio e de injustiça A lucidez me serve para ver A cidade a cair muro por muro E as faces a morrerem uma a uma E a morte que me corta ela me ensina Que o sinal do homem não é uma coluna
E eu vos peço por este amor cortado Que vos lembreis de mim lá onde o amor Já não pode morrer nem ser quebrado Que o vosso coração que já não bate O tempo denso de sangue e de saudade Mas vive a perfeiçáo da claridade Se compadeça de mim e de meu pranto Se compadeça de mim e de meu canto
Lettera agli amici morti Ecco che moriste — ora già non batte Il vostro cuore il cui battere Dava ritmo e speranza al mio vivere Ora siete perduti per me -Lo sguardo non attraversa questa distanza - Neppure andrei a ricercarvi poiché non sono Orfeo avendo scelto per me Di stare presente qui dove sono viva Vi auguro la pace nel vostro cammino Fuori dal mondo che respiro e vedo Tuttavia qui scelsi di vivere Niente mi resta se non guardare di fronte I n questo paese di dolore e incertezza Qui scelsi permanere Dove la visione è dura e più difficile
Qui mi resta soltanto far fronte Al volto sudicio di odio e di ingiustizia La lucidità mi serve per vedere La città cadere muro dopo muro E le facce morire una a una E la morte che mi falcia essa mi insegna Che il segno dell’uomo non è una colonna
E vi chiedo per questo amore reciso Che voi mi ricordiate là dove l’amore Non può morire né essere spezzato Che il vostro cuore che già non batte Il tempo denso di sangue e di nostalgia Ma vive la perfezione della chiarezza Abbia compassione di me e del mio pianto Abbia compassione di me e del mio canto
Pátria Por um país de pedra e vento duro Por um país de luz perfeita e clara Pelo negro da terra e pelo branco do muro Pelos rostos de silêncio e de paciência Que a miséria longamente desenhou Rente aos ossos com toda a exatidão Dum longo relatório irrecusável
E pelos rostos iguais ao sol e ao vento
E pela limpidez das tão amadas Palavras sempre ditas com paixão Pela cor e pelo peso das palavras Pelo concreto silêncio limpo das palavras Donde se erguem as coisas nomeadas Pela nudez das palavras deslumbradas
— Pedra rio vento casa Pranto dia canto alento Espaço raiz e água Ó minha pátria e meu centro
Me dói a lua me soluça o mar E o exilio se inscreve em pleno tempo
Patria Per un paese di pietra e vento duro Per un paese di luce perfetta e chiara Per il nero della terra e per il bianco del muro Per i volti di silenzio e di pazienza
Che la miseria lungamente disegnò Rasente alle ossa con tutta l’esattezza Di una lunga relazione irrecusabile
E per i visi uguali al sole e al vento
E per la limpidezza delle tanto amate Parole sempre dette con passione Per il colore e per il peso delle parole Per il concreto silenzio limpido delle parole Da dove si ergono le cose nominate Per la nudità delle parole abbagliate -Pietra fiume vento casa Pianto giorno canto ardore Spazio radice e acqua O mia patria e mio centro
Mi duole la luna mi singhiozza il mare E l’esilio si inscrive in pieno tempo
As pessoas sensíveis As pessoas sensíveis não são capazes De matar galinhas Porém são capazes De comer galinhas
O dinheiro cheira a pobre e cheira À roupa do seu corpo Aqueta roupa Que depois da chuva secou sobre o corpo Porque não tinham outra
O dinheiro cheira a pobre e cheira A roupa Que depois do suor não foi lavada Porque não tinham outra
«Ganharás o pão com o suor do leu rosto» Assim nos foi imposto E não: «Com o suor dos outros ganharás o pão»
Ó vendilhões do templo Ó construtores Das grandes estátuas balofas e pesadas Ó cheios de devoção e de proveito Perdoai-lhes Senhor Porque eles sabem o que fazem
Le persone sensibili Le persone sensibili non sono capaci Di uccidere galline Però sono capaci Di mangiare galline
Il denaro odora di povero e odora Le vesti del suo corpo Quelle vesti Che dopo la pioggia asciugarono sul corpo Perché non ne avevano altre Il denaro odora di povero e odora Le vesti Che dopo il sudore non furono lavate Perché non ne avevano altre
«Guadagnerai il pane con il sudore del tuo volto» Così ci fu imposto E non: «Con il sudore di altri guadagnerai il pane»
O venditori del tempio O costruttori Delle grandi statue ingombranti e pesanti O colmi di devozione e profitto Perdonali Signore Perché loro sanno quello che fanno
O super-homem Onde está ele o super-homem? Onde? -Encontrei-o na rua ia sozinho Não via a dor nem a pedra nem o vento Sua loucura e sua irrealidade Lhe serviam de espelho e de alimento
Il super-uomo Dove sta lui il super-uomo? Dove? - Lo incontrai nella strada andava solitario Non vide il dolore né la pietra né il vento La sua follia e la sua irrealtà Gli servivano da specchio e da alimento ¬ top of page |
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