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Fernando Pinto do Amaral

As minhas respostas estão escritas na cor azul


É possível delinear um «mandato social» do poeta de hoje?

1. Creio que num sentido estrito poderia dizer-se que ocorreu, de facto, alguma perda desse «mandato social» tradicionalmente atribuído não apenas aos poetas, mas também aos intelectuais em geral. Os espaços de intervenção pública democratizaram-se e o peso da voz dos poetas terá, de certo modo, sofrido uma certa diluição. No entanto, se interpretarmos a pergunta num sentido mais lato ou mais amplo, esse «mandato social» permanece vivo para muitos poetas e para muitos dos seus leitores. Por outras palavras, isto significa que os poetas, embora sem moralismos inúteis, continuam a ser detentores de uma consciência ética fundamental nos dias de hoje. Pessoalmente, creio que essa noção da ética faz todo o sentido e apontaria como exemplo uma autora portuguesa recentemente desaparecida – Sophia de Mello Breyner Andresen – na qual muitos de nós (poetas e leitores) reconhecemos sempre o valor de uma intervenção cívica exemplar.

A perda de comunicabilidade da linguagem poética é uma consequência da perda de representatividade e de relevância social?

2. È verdade que vivemos hoje num ambiente de implosão, em que diminuiu a representatividade da poesia e dos poetas que a escrevem. Todavia, julgo que alguma «perda de comunicabilidade da linguagem poética» (para usar os termos da pergunta) terá sido também a causa (e não tanto a consequência) da sua relativa «perda de representatividade e de relevância social». Com isto pretendo dizer que o hermetismo ou a complexidade de alguma poesia pode ter contribuído para a afastar de alguns leitores, com as implicações que tal afastamento naturalmente acarreta. A nível pessoal, desejaria que a poesia não esquecesse que – apesar da sua autonomia estética – a sua vocação é também a de comunicar com quem a lê.

 

Quanto influi hoje a poesia na renovação da linguagem comum ou na linguagem da cultura? É possível reconhecer à canção a representatividade social que foi durante muito tempo exercida pela poesia?

3. Creio que este diagnóstico está essencialmente correcto e deve dar-nos alguma coisa que pensar. Na verdade, à medida que a poesia mais erudita ou publicada em livro se afastava de muitos leitores, o seu território foi invadido por formas poéticas destinadas à música e condensadas sob a forma de canções, certamente mais acessíveis a uma ampla partilha da sua linguagem. Não me parece que tal fenómeno seja um mal em si mesmo, desde que os resultados mantenham um alto nível de qualidade – o que nem sempre acontece. Para terminar com uma nota de optimismo, lembraria o que ocorreu no panorama da Música Popular Brasileira, em que as fronteiras são difíceis de delinear e por bons motivos: de facto, nomes como os de Vinícius de Moraes, Antonio Cicero ou Caetano Veloso são conhecidos do grande público pelas palavras das suas canções, mas são ao mesmo tempo notáveis poetas.


È possibile delineare un «mandato sociale» del poeta di oggi?

 Credo che in senso stretto si possa dire che di fatto c’è stata una perdita di questo «mandato sociale», tradizionalmente attribuito non solo ai poeti, ma anche agli intellettuali in generale. Gli spazi di intervento pubblico si sono democratizzati e il peso della voce dei poeti deve aver sofferto una certa diluizione. Pertanto se interpretiamo la risposta in senso lato o più ampio, questo «mandato sociale» rimane vivo in molti poeti e in molti dei loro lettori. In altre parole, ciò significa che i poeti, pur senza inutili moralismi, oggigiorno continuano ad essere detentori di una coscienza etica fondamentale. Personalmente credo che questa nozione di etica abbia un fondamento e citerei come esempio un’autrice portoghese recentemente scomparsa – Sophia de Mello Breyner Andresen – nella quale molti di noi (poeti e lettori) riconosciamo sempre il valore di un intervento civico esemplare.

La perdita di comunicabilità del linguaggio poetico è una conseguenza della perdita di rappresentatività e di rilevanza sociale?

È vero che oggi viviamo in un ambiente di implosione, in cui è diminuita la rappresentatività della poesia e dei poeti che l’hanno scritta. Tuttavia penso che una «perdita di comunicabilità del linguaggio poetico» (per usare i termini della domanda) sia stata anche la causa (e non tanto la conseguenza) della sua relativa «perdita di rappresentatività e di rilevanza sociale». Con ciò intendo dire che l’ermetismo o la complessità di certa poesia può aver contribuito ad allontanare alcuni lettori, con le implicazioni che tale allontanamento naturalmente comporta. A livello personale auspicherei che la poesia non dimenticasse che – nonostante la ricercata autonomia estetica – la sua vocazione è anche quella di comunicare con chi legge.

 

Quanto influisce oggi la poesia nel rinnovamento del linguaggio comune o nel linguaggio della cultura? È possibile riconoscere alla canzone la rappresentatività sociale che è stata per molto tempo esercitata dalla poesia?

Credo che questa diagnosi sia essenzialmente corretta e debba farci riflettere. In realtà nella misura in cui la poesia più erudita o pubblicata in libro si allontanava da molti lettori, il suo territorio è invaso da forme poetiche destinate alla musica e condensate sotto forma di canzoni, certamente più accessibili ad una più ampia ricezione del suo linguaggio. Non mi pare che tale fenomeno sia un male in sé, purché i risultati mantengano un alto livello di qualità – ciò che non sempre accade. Per terminare con una nota di ottimismo, ricorderei ciò che è successo nel panorama della Musica Popolare Brasiliana, in cui le frontiere sono difficili da delineare e per buoni motivi: di fatto, nomi come quelli di Vinicius de Moraes, Antonio Cicero o Caetano Veloso, già affermati come poeti, sono noti al grande pubblico per le parole delle loro canzoni.

 

[trad. it. di Michela Graziani]

Fernando Pinto do Amaral è poeta, critico letterario e professore presso la Facoltà di Lettere di Lisbona. Ha vinto il Premio Pen Club con la traduzione de I fiori del male di Baudelaire. Tra le sue opere più recenti emergono: Pena Suspensa (2004) e la raccolta di racconti Área de serviço e outras histórias de amor (2006).


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