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(selezione del XXIII Corso di Scrittura Creativa a cura di Niccolò Scaffai)
da Il melograno all’angolo del mare
Come vorrei imparare dal fiore, dal ramo dal ragno che tesse il suo lenzuolo, dalla polvere che danza dagli stormi nel cielo in perfetta geometria di volo fino alla festa, all’intesa che non crolla intorno a un suono che stride, a una mancanza. Vorrei imparare da tutto ciò che tace e rassicura. Una partitura di sereno e di luce, ora.
*
La terra ci contiene, ci tiene, è un osso, un giaciglio, gheriglio di noce che cova nell’incastro del cielo, nel nido del tempo che scioglie montagne, l’impasto che cresce e che ora è solo ore a manciate, non siamo mai nati, rubate le sere, noi non siamo mai stati, le nostre parole sono fatte del mondo, discorsi di carne di sonno di disfatte preghiere. Il sogno nel sonno, come rosa d’altare.
*
Sono stasera latte versato dalla brocca legno scolpito nel buio dai tarli nei rifugi, bello è dirsi domani farò quello che posso, l’agire come martello nella camera ardente del dolore. La salvezza, scaglie di sapone da spalmare nell’incavo delle mani, candele accese a tutte le intemperie. Sulla testa il velo per lo sposalizio segreto con la terra vangata aperta, cassa di risonanza oltre le dita. E nella culla nell’eco denso il sangue, lo schedario delle ossa, la volta chiusa del costato, un filo di pietà che non demorde, lacrime sporche a sassi e pietre fitte, e il corpo che declina a un futuro senza sosta, lui perenne nel tracciato. Trascina, mai stanco, sferra sempre un nuovo attacco, ci abita come albero rifugio degli uccelli per la notte, e là, nell’eco di tutti gli alfabeti disarmanti la bellezza che rende inaccessibili, ma vivi. Legati con filamenti lunghi a un riverbero stellato, che per un attimo ci abita gemello interamente. Una rosa si dipana da millenni, rompe la gravità in bocche grandi, aperte alle colonne d’aria che ci nutrono dal profondo. E in me scorrono di latte fondamenta silenziose, linfa materna così densa da non cercarmi altrove, ma solo con parole sparse ad arte, dentro la corazza troppo umana stesa ad asciugare.
*
Piovono bocconi-cancrena sulla bocca, i nomi, un nome per ognuno, un occhio-cuore, una testa-farfalla, un sorriso-bosco, una bocca-corolla, e ora solo un rigo di cenere a macchiare l’aria a bussola dei corpi. La bocca che diceva sì, il cesto di ossa stellate delle mani, le orme di mille strade alle ginocchia. Cerchi di grano questi nomi, partoriti da particelle di luce antiche, da tutti i secoli di polvere e sudore salvate dentro le cose, come un grazie che giace alla fine inascoltato. Il solo vitalizio che ci può salvare. Non io che vivo per l’ultima volta, ma i nomi i nomi li ricorderò quando chiederanno. Scanditi ad uno ad uno come gesso che fa brivido sui denti. Racconterò dettagli cifre munizioni il numero la mischia. Leggerò all’indietro fino all’inizio della festa, le mani imbevute dall’aceto per non cedere al supplizio, al disonore. E l’aria senza macchia abiterà la luce.
Vi guardo. Le fronti piegate verso scogliere di stelle assumono forma e traiettorie. Frana sull’orizzonte la spinta, la croce, il rifugio, la danza universale del poco e del niente, della scorza che cede, nell’infinito mutare del mare. Riflesso un ricordo, scudo che pulsa, non muta. Materia che ci pronuncia nel buio, tiene svegli per sempre appesi alla luna, alla fine, all’inizio, al rovescio che taglia, a ogni cosa mai nata. Ascolta, lo senti? Lo sento... che cosa? Questo ticchettio di sassi ribaltato dal mare, un tempo di gocce che arriva. Un tempo che si compie a manciate, un istante finale infinito. È il tempo che non passa e bagna e affoga anche senz’acqua, come suono che insegue e ghiaccia in catene, da lontano.
De Muzen, Pan en Orpheus, Kamerlingh Onnesweg (hoek Eemnesserweg), Hilversum. foto Paul Grégoire, 1975.
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Iniziative |
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19 settembre 2024 Biblioteca Lettere Firenze: Mostra copertine Semicerchio e letture primi 70 volumi
19 settembre 2024 Il saluto del Direttore Francesco Stella
16 settembre 2024 Guida alla mostra delle copertine, rassegna stampa web, video 25 anni
21 aprile 2024 Addio ad Anna Maria Volpini
9 dicembre 2023 Semicerchio in dibattito a "Più libri più liberi"
15 ottobre 2023 Semicerchio al Salon de la Revue di Parigi
30 settembre 2023 Il saggio sulla Compagnia delle Poete presentato a Viareggio
11 settembre 2023 Presentazione di Semicerchio sulle traduzioni di Zanzotto
11 settembre 2023 Recensibili 2023
26 giugno 2023 Dante cinese e coreano, Dante spagnolo e francese, Dante disegnato
21 giugno 2023 Tandem. Dialoghi poetici a Bibliotecanova
6 maggio 2023 Blog sulla traduzione
9 gennaio 2023 Addio a Charles Simic
9 dicembre 2022 Semicerchio a "Più libri più liberi", Roma
15 ottobre 2022 Hodoeporica al Salon de la Revue di Parigi
13 maggio 2022 Carteggio Ripellino-Holan su Semicerchio. Roma 13 maggio
26 ottobre 2021 Nuovo premio ai traduttori di "Semicerchio"
16 ottobre 2021 Immaginare Dante. Università di Siena, 21 ottobre
11 ottobre 2021 La Divina Commedia nelle lingue orientali
8 ottobre 2021 Dante: riletture e traduzioni in lingua romanza. Firenze, Institut Français
21 settembre 2021 HODOEPORICA al Festival "Voci lontane Voci sorelle"
11 giugno 2021 Laboratorio Poesia in prosa
4 giugno 2021 Antologie europee di poesia giovane
28 maggio 2021 Le riviste in tempo di pandemia
28 maggio 2021 De Francesco: Laboratorio di traduzione da poesia barocca
21 maggio 2021 Jhumpa Lahiri intervistata da Antonella Francini
11 maggio 2021 Hodoeporica. Presentazione di "Semicerchio" 63 su Youtube
7 maggio 2021 Jorie Graham a dialogo con la sua traduttrice italiana
23 aprile 2021 La poesia di Franco Buffoni in spagnolo
22 marzo 2021 Scuola aperta di Semicerchio aprile-giugno 2021
19 giugno 2020 Poesia russa: incontro finale del Virtual Lab di Semicerchio
1 giugno 2020 Call for papers: Semicerchio 63 "Gli ospiti del caso"
30 aprile 2020 Laboratori digitali della Scuola Semicerchio
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