|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Saggi e testi online |
|
|
|
|
|
Visits since 10 July '98 |
|
|
|
|
|
« indietro
Nachoem Wijnberg
a cura di Alessandra Palmigiano
Nachoem Wijnberg è nato ad Amsterdam nel 1961. È professore di economia all’Università di Amsterdam, nonché appunto poeta e romanziere. Tra gli ultimi libri di poesia: Divan van Ghalib, Amsterdam, Contact, 2009; Het leven van, Ibid., 2008, Uit Tien, Ibid., 2007. La produzione di Wijnberg è singolarmente vasta ed eterogenea, sia nei temi (storici, filosofici, economici, politici, sociali, intimisti) sia nelle forme (sonetti, canzoni, versi talmente lunghi da somigliare a prosa poetica, Ghazal ). Ma Wijnberg non è un eclettico, né è un virtuoso. La sua giostra tematica si incardina sul principio che la poesia è strumento di pensiero, e che può e deve trattare di tutto ciò che è degno di riflessione, dall’imperativo categorico agli scherzi riusciti, dall’amore alla società, alla giustizia. Wijnberg fa sua la convinzione – presente nella tradizione cinese – che la poesia sia palestra in cui ci si esercita a prendere le migliori decisioni permesse dalle circostanze, e che questo apprendistato aiuti a risolvere problemi in ogni altra area dell’attività umana, sia essa pubblica (sociale, politica, scientifica, legale) sia essa privata ed esistenziale.
Se evoluzione si può registrare in un poeta di cui si può dire, come è stato detto di Milo de Angelis, che «nasce come Atena dalla testa di Zeus, già adulto e armato», questa va nel senso di una maggiore predilezione nell’uso di immagini, situazioni e concetti astratti, sempre meno pòrti al lettore attraverso aneddoti, che erano invece più presenti nelle prime raccolte. La sua è sempre più una poesia di idee, di cui le forme sono al servizio.
Un altro punto cardinale della produzione di Wijnberg è il suo rapporto con la tradizione: per lui tradizione è identità. In questo senso, la sua prospettiva è agli antipodi dal postmodernismo, e simile a quella dei poeti premoderni. La sua poesia non è per niente arcaizzante e si concentra piuttosto su domande eterne: cosa fare, come vivere; in questo senso la sua poesia è autenticamente classica. Allo stesso tempo, Wijnberg appartiene di fatto a più tradizioni: sia perché ha fatto proprio il modo in cui ciascuna tradizione si è posta rispetto alle domande su cosa fare e come vivere; sia perché, con la sua poesia, intrattiene un dialogo con i poeti più significativi di ciascuna tradizione, quasi fossero compagni di studio della legge che stabilisce cosa fare e come vivere.
La vita di Kant, di Hegel
Come se prendesse ogni giorno una decisione, altrettanto buona che se avesse passato l’intera sua vita a pensarci su.
La vita di Kant, di Hegel, i giorni della vita di, scegline tre o quattro.
Dimmi cosa ha imparato in quei giorni, come se fosse stato l’ultimo a sapere così poco.
Dammi qualcosa che potrei sacrificare in cambio dell’allora mi posso preparare.
La ricompensa è che posso continuare a fare ciò che faccio, non importa quanto tempo prenda.
Ciò non significa che vorrei che tutto rimanesse com’è, se arrivassi a dire che non desidero nient’altro.
Non riesco a dire alcuna frase che metta insieme due cose in tal maniera che, se qualcosa esistesse in cambio della quale potrei sacrificare una di esse, dopo averla detta non potrei più.
Le stelle su di me, e riuscire a dire quale cosa sta bene con quale altra, dopo averle fatte entrare insieme.
|
Het leven van Kant, van Hegel
Alsof hij elke dag een beslissing neemt die zo goed is als wanneer hij zijn hele leven daarover had kunnen nadenken.
Het leven van Kant, van Hegel, de dagen van het leven van, kies er drie of vier uit.
Vertel wat hij in die dagen te weten gekomen is alsof hij de laatste was die zo weinig wist.
Geef mij iets wat ik kan wegstrepen tegen dan kan ik mij erop voorbereiden.
De beloning is dat ik door mag gaan met wat ik doe, het maakt niet uit hoelang het duurt.
Dit heeft niets te maken met dat alles blijft zoals het is als ik zeg dat ik niets anders meer wil.
Ik zou niets kunnen zeggen waar het een en het ander in voorkomt op een manier dat ik als ik iets wist om tegen het een weg te strepen het nu niet meer kon.
De sterren boven mijn hoofd en kunnen zeggen wat bij wat hoort als ik ze binnengelaten heb.
|
Mio padre dice che è saggio dedicarsi a qualcosa in cui non è grave essere mediocri, come ciò di cui sono professore
Lui decide di seguire la legge, come chi non conosce la legge ma si aspetta che i suoi figli la conosceranno e perciò fa ciò che può per non far vergognare i suoi figli.
Mio padre dice che è diventato un uomo mediocre specialmente per me, così che nessuno pensi che io non possa mai essere alla sua altezza.
Eppure gli piacerebbe che qualcuno lo ricordasse quando non c’è più, non ogni giorno ma di tanto in tanto, senza averlo pianificato prima.
Se ciò che rimane di chi muore è la sua parte di verità, cosa ne è allora della mia parte di non verità?
Se qualcuno muore niente rimane di lui, tranne che di mio padre che passeggia da solo lì dov’è.
|
Mijn vader zegt dat het verstandig is om iets te doen waarin het niet erg is om middelmatig te zijn, zoals waarin ik professor ben
Hij besluit zich aan de wet te houden, als iemand die de wet niet kent, maar verwacht dat zijn kinderen die zullen kennen en daarom doet wat hij kan om zijn kinderen niet te beschamen.
Mijn vader zegt dat hij speciaal voor mij een middelmatig man geworden is, zodat niemand zou denken dat ik nooit zo goed als mijn vader kon zijn.
Toch zou hij graag willen dat iemand zich hem herinnert als hij er niet meer is, niet elke dag maar af en toe, zonder het van plan geweest te zijn.
Als wat na iemands dood blijft iemands deel van de waarheid is, wat gebeurt er dan met mijn deel van de onwaarheid?
Als iemand dood is blijft er niets van hem over, behalve van mijn vader die in zijn eentje rondloopt waar hij is.
|
Sarebbe un bello scherzo se Ghalib fosse l’unico buon poeta
Non ha detto una preghiera in nessun giorno della sua vita, e dovrebbe cominciare ora che non può più parlare, a fare un gesto un certo numero di volte al giorno come se volesse dire una preghiera?
Questo è Ghalib, che dice ai suoi amici che non devono smettere di dargli le loro poesie da migliorare.
Non perché lui ami la poesia, da dove hanno preso certe idee, ma come una donna che difende l’uomo con cui è stata sposata per tutta la vita.
So un segreto che voglio raccontare a tutti i miei amici, dalle poesie che mi hai mandato posso vedere che queste non sono le prime che hai scritto, e non stai chiedendo nulla.
Dammi una poesia e il giorno dopo te la restituisco migliorata, se non l’ho persa, quando le mie mani non riescono più a stringere niente è meglio non darmi più niente.
Quando non ci sarò più, la bandiera insanguinata per cui ho dato la vita, te la possono dare, ci sono molti buoni poeti, ma preferisco entrare quando è il turno di Ghalib.
|
Het zou een goede grap zijn als Ghalib de enige goede dichter was
Hij heeft geen dag van zijn leven een gebed uitgesproken, moet hij beginnen nu hij niet meer kan spreken, zoveel keer per dag een gebaar te maken alsof hij een gebed zou willen uitspreken?
Dat is Ghalib die zijn vrienden zegt dat zij niet moeten ophouden hem hun gedichten te geven om ze te verbeteren.
Niet omdat hij poëzie liefheeft, waar halen ze die onzin vandaan, maar als een vrouw die de man verdedigt met wie zij haar hele leven getrouwd geweest is.
Ik weet een geheim dat ik al mijn vrienden wil vertellen, aan de gedichten die je mij gestuurd hebt kan ik zien dat het niet de eerste zijn die je hebt geschreven, en je vraagt ook nergens om.
Geef mij een gedicht en de volgende dag geef ik het verbeterd terug, behalve als ik het kwijtgeraakt ben, als mijn handen niets meer kunnen vasthouden moet je mij niets meer geven.
Als ik er niet meer ben, de bebloede vlag waar- voor ik mijn leven gaf, die mogen ze aan je geven, er zijn veel goede dichters maar ik kom liever pas binnen als Ghalib aan de beurt is.
|
Disputa
Ho già dato così tanti argomenti senza contraddizioni. Sono stanco e voglio smettere.
A cosa ancora posso appellarmi, ad un sogno che ho fatto, ad una notizia sul giornale, ad una opinione di Rashi?
I saggi di Renania furono uccisi, a Magonza ed a Worms non c’erano più saggi, a Troyes c’era Rashi. Nessuna frase può sfuggire al suo significato letterale.
Per fare un paragone, supponi: ogni scuola è stata bruciata ed un uomo che ha interrotto gli studi per mantenere la famiglia scrive ciò che ha imparato e ciò che avrebbe potuto imparare.
A cosa ancora posso appellarmi, ad un dubbio di Rashi, alle lacrime dei miei occhi quando penso all’inizio del suo lavoro, alla mia stanchezza?
Voglio farmi un bagno, e mangiare qualcosa e leggere un libro che ho trovato splendido quando l’ho letto e di cui ho scordato alcune parti.
Un libro di cui ogni frase ha almeno significato letterale e che può essere dimenticata e ritrovata intatta.
Forse i miei diritti si sono esauriti ma se anche così fosse chiedo di poter smettere e riposare la testa sulle braccia.
|
Dispuut
Ik heb al zoveel argumenten gegeven zonder tegenstrijdigheden. Ik ben moe en wil stoppen.
Waarop kan ik mij verder beroepen, op een droom die ik had, op een krantebericht, op een mening van Rashi?
De geleerden van het Rijnland waren gedood, in Mainz en Worms waren geen geleerden meer, in Troyes was Rashi. Geen zin kan zijn letterlijke betekenis ontsnappen.
Ter vergelijking, stel: alle scholen zijn verbrand en een man die zijn studie afbrak om zijn familie te onderhouden schrijft op wat hij geleerd heeft en wat hij had kunnen leren.
Waarop kan ik mij verder beroepen, op een twijfel van Rashi, op de tranen in mijn ogen als ik aan het begin van zijn werk denk, op mijn vermoeidheid?
Ik wil mij baden en gaan eten en een boek lezen dat ik prachtig vond toen ik het las en waarvan ik stukken vergeten ben.
Een boek waarvan elke zin tenminste letterlijke betekenis heeft en die vergeten kan worden en onbedorven teruggevonden.
Misschien zijn mijn rechten uitgeput maar ook dan vraag ik te mogen stoppen en mijn hoofd in mijn armen te mogen rusten.
|
Se fossi tempesta
Cammina con me attraverso la tempesta, attraverso il buio, perché se fossi tempesta tempesterei il mondo.
Non soffia più tanto forte, i rami degli alberi non si spezzano più, giacciono a terra e brilla la luna.
Ciò che in me gli altri hanno posato, quando la tempesta è durata a lungo e continuo a stare fuori.
Tu puoi toccarlo se tendi una mano verso di me, e mi attraversi, come se non ci fossi.
Se fossi tempesta camminerei in strada, la mia ombra lunare accanto a quella di chi è bella, le brutte le lascio agli altri.
|
Als ik storm was
Loop met mij door de storm, door het donker, want als ik storm was stormde ik door de wereld.
Het waait niet meer zo hard, de takken breken niet meer van de bomen, ze liggen op de grond en de maan schijnt.
Wat anderen in mij neergelegd hebben, als het lang gestormd heeft en ik buiten ben blijven staan.
Je kunt het voelen als je een hand naar mij uitsteekt, dwars door mij heen, alsof ik er niet ben.
Als ik storm was liep ik op straat, mijn maanschaduw naast die van wie mooi is, de anderen mogen de lelijken hebben.
|
(Traduzioni di Alessandra Palmigiano)
¬ top of page
|
|
Iniziative |
|
|
22 novembre 2024 Recensibili per marzo 2025
19 settembre 2024 Il saluto del Direttore Francesco Stella
19 settembre 2024 Biblioteca Lettere Firenze: Mostra copertine Semicerchio e letture primi 70 volumi
16 settembre 2024 Guida alla mostra delle copertine, rassegna stampa web, video 25 anni
21 aprile 2024 Addio ad Anna Maria Volpini
9 dicembre 2023 Semicerchio in dibattito a "Più libri più liberi"
15 ottobre 2023 Semicerchio al Salon de la Revue di Parigi
30 settembre 2023 Il saggio sulla Compagnia delle Poete presentato a Viareggio
11 settembre 2023 Recensibili 2023
11 settembre 2023 Presentazione di Semicerchio sulle traduzioni di Zanzotto
26 giugno 2023 Dante cinese e coreano, Dante spagnolo e francese, Dante disegnato
21 giugno 2023 Tandem. Dialoghi poetici a Bibliotecanova
6 maggio 2023 Blog sulla traduzione
9 gennaio 2023 Addio a Charles Simic
9 dicembre 2022 Semicerchio a "Più libri più liberi", Roma
15 ottobre 2022 Hodoeporica al Salon de la Revue di Parigi
13 maggio 2022 Carteggio Ripellino-Holan su Semicerchio. Roma 13 maggio
26 ottobre 2021 Nuovo premio ai traduttori di "Semicerchio"
16 ottobre 2021 Immaginare Dante. Università di Siena, 21 ottobre
11 ottobre 2021 La Divina Commedia nelle lingue orientali
8 ottobre 2021 Dante: riletture e traduzioni in lingua romanza. Firenze, Institut Français
21 settembre 2021 HODOEPORICA al Festival "Voci lontane Voci sorelle"
11 giugno 2021 Laboratorio Poesia in prosa
4 giugno 2021 Antologie europee di poesia giovane
28 maggio 2021 Le riviste in tempo di pandemia
28 maggio 2021 De Francesco: Laboratorio di traduzione da poesia barocca
21 maggio 2021 Jhumpa Lahiri intervistata da Antonella Francini
11 maggio 2021 Hodoeporica. Presentazione di "Semicerchio" 63 su Youtube
7 maggio 2021 Jorie Graham a dialogo con la sua traduttrice italiana
23 aprile 2021 La poesia di Franco Buffoni in spagnolo
22 marzo 2021 Scuola aperta di Semicerchio aprile-giugno 2021
19 giugno 2020 Poesia russa: incontro finale del Virtual Lab di Semicerchio
1 giugno 2020 Call for papers: Semicerchio 63 "Gli ospiti del caso"
30 aprile 2020 Laboratori digitali della Scuola Semicerchio
» Archivio
|
|
|
|
|
|
»
»
»
»
»
»
»
»
»
|
|
|
|
|
|
|
Editore |
|
|
|
|
Distributore |
|
|
|
Semicerchio è pubblicata col patrocinio del Dipartimento di Teoria e Documentazione delle Tradizioni Culturali dell'Università di Siena viale Cittadini 33, 52100 Arezzo, tel. +39-0575.926314, fax +39-0575.926312
|
|
web design: Gianni Cicali
|
|
|
|