Home-page - Numeri
Presentazione
Sezioni bibliografiche
Comitato scientifico
Contatti e indirizzi
Dépliant e cedola acquisti
Links
20 anni di Semicerchio. Indice 1-34
Norme redazionali e Codice Etico
The Journal
Bibliographical Sections
Advisory Board
Contacts & Address
Saggi e testi online
Poesia angloafricana
Poesia angloindiana
Poesia americana (USA)
Poesia araba
Poesia australiana
Poesia brasiliana
Poesia ceca
Poesia cinese
Poesia classica e medievale
Poesia coreana
Poesia finlandese
Poesia francese
Poesia giapponese
Poesia greca
Poesia inglese
Poesia inglese postcoloniale
Poesia iraniana
Poesia ispano-americana
Poesia italiana
Poesia lituana
Poesia macedone
Poesia portoghese
Poesia russa
Poesia serbo-croata
Poesia olandese
Poesia slovena
Poesia spagnola
Poesia tedesca
Poesia ungherese
Poesia in musica (Canzoni)
Comparatistica & Strumenti
Altre aree linguistiche
Visits since 10 July '98

« indietro

 

 

ANNE CARSON, Antropologia dell’acqua, trad. di Antonella Anedda, Elisa Biagini, Emmanuela Tandello, Roma, Donzelli Editore, 2010, pp. 165, € 24.

 

 

Antropologia dell’acqua è l’ultima sezione di Plainwater: Essays and Poetry, terza raccolta poetica di Anne Carson. ‘Plainwater’: acqua corrente, quella che sgorga dalle fonti e dai rubinetti, la sorgente di vita in cui siamo immersi e che diamo per scontato, quell’elemento primigenio dei miti classici e biblici, all’origine di ogni civiltà. L’aggettivo plain non semplifica, ma accresce i significati che la parola acqua porta in sé – una parola plurale, reale e metaforica, la parola che guida la straordinaria immaginazione di Carson in questo straordinario libro in cinque parti. La sua pubblicazione nel 1995 segnò l’inizio della notorietà internazionale di Anne Carson. Segnò anche la nascita di quel genere ibrido, fatto di poesia, prosa e suggestivi saggi lirici, spesso elaborati su testi antichi, che caratterizza la sua scrittura. Carson è anche una nota traduttrice di letteratura classica e docente di comparatistica alla Chicago University. Plainwater si apre infatti con una sua personale versione di 23 frammenti di Mimnermo accompagnata da un commento e da tre interviste immaginarie al poeta elegiaco greco che Carson finge di raggiungere nello spazio temporale del VI secolo a.C. per interrogarlo sui suoi testi e ricevere in risposta solo silenzi o frasi frammentarie ed enigmatiche. Questi viaggi a ritroso che mettono in relazione le lingue e le culture antiche con il vernacolo e i contesti contemporanei è il metodo di lavoro di questa scrittrice che spesso fa coesistere la classicità con il mondo pop e postmoderno. La studiosa e la traduttrice si trasforma così in una voce intermedia per creare l’illusione di un’anacronistica unità fra passato e presente senza cancellare le differenze, la doppia o la multipla prospettiva. Sono soprattutto i testi sopravvissuti in frammenti o incompleti, come quelli di Mimnermo, ad affascinare Carson, la quale ha definito la sua poetica un dipinto fatto, come i papiri, di pensieri circondati dallo spazio bianco in cui vive tutta un’esperienza remota, invisibile e irraggiungibile. Questa erudita poetessa-filologa punta dunque alla ricostruzione di una unità perduta mixando fiction e non-fiction, generi diversi e autobiografia in un inglese attuale che porta le tracce della sua profonda conoscenza e venerazione per la lingua greca. Il risultato sono i suoi versenovel, o romanzi in versi, dei palinsesti contemporanei nati da un sofisticato gioco linguistico e culturale dove quasi ogni parola lascia intravedere in filigrana infiniti percorsi. Antropologia dell’acqua, l’ambizioso finale in tre sezioni di Plainwater, ne è un esempio. Qui l’immaginazione di Carson si muove fluida intorno all’impossibilità di «trattenere» gli uomini della sua vita – padre, fratello, amanti, amici e lo stesso Dio. Come l’acqua le sono tutti scivolati via dalle mani; come l’amore – filiale, fraterno e erotico – appartengono a territori alieni da avvicinare scientificamente come fa un antropologo quando incontra culture sconosciute. L’immagine archetipica dell’acqua, trasversale alla vita e qui metafora dell’altro maschile, la spinge alla ricerca di domande e risposte alla sua sete di conoscenza. Il primo testo di questo trittico è un diario intimo del suo pellegrinaggio verso Santiago di Compostela con un compagno soprannominato il ‘Mio Cid’, tanto diverso da lei che pur procedendo fianco a fianco camminano in «paesi diversi». Lui guarda ai semplici fatti; lei, disorientata, cerca un cammino oltre il tempo e i luoghi reali, vuole aprire porte chiuse, colmare una sete che non riesce a placare neanche alla fine del viaggio quando, oltre Compostela, raggiunge Finisterre e il limite fra terra e acqua, conoscenza e mistero. L’itinerario medievale è scandito dai nomi dei luoghi oppure scorre sottotraccia, evocato da echi che rimandano alla celebre Guida del XII secolo e a reminiscenze storiche. Le epigrafi che precedono le annotazioni, per lo più tratte da poeti e autori di teatro giapponesi, sono brevi sentenze o haiku che risuonano nel discorrere fluido della donna e annunciano gli epigrammi finali. I quali, nel loro insieme, compongono una guida del pellegrino contemporaneo in viaggio verso personalissime mete. La scrittura procede per stratificazioni di pensieri e parole, suggestioni che attingono anche a uno dei miti classici dell’acqua, quello di Danao e delle sue cinquanta figlie. In Amimone, la figlia che rompe il legame col padre disobbedendo al suo ordine di uccidere lo sposo nella prima notte di nozze, Carson si identifica legando il racconto al difficile rapporto col proprio padre, temuto e desiderato anche quando, distrutto dall’Alzheimer, non esiste più la possibilità di decifrare il suo linguaggio ermetico e avere risposte a domande rimaste in sospeso. Acqua è qui più che mai una parola plurale, come lo è sempre stata antropologicamente: è fonte di vita e di morte, è sacra e profana, visibile e sotterranea, culturale e biologica, della memoria e dell’oblio. Come sono plurali le immagini ricorrenti del ponte e della strada, metaforiche e reali; oppure le invisibili fotografie che Carson, tappa dopo tappa, invita il lettore ad osservare con l’occhio dell’immaginazione, perfino invitandoci a ingrandirle. Così si procede nella lettura, affabulati da una lingua seducente che obbliga a soffermarsi su frasi bellissime e dense di mistero: «Viviamo grazie alle acque che sgorgano dal cuore», «È già tardi quando ti svegli dentro una domanda», «Il mattino è chiaro. I cuori fumano. Le distanze diventano silenziose». Anche il secondo testo di Antropologia è un diario di viaggio, un saggio sulla differenza tra donne e uomini e un trattato sull’amore erotico dalla prospettiva femminile sullo sfondo del maestoso paesaggio dell’ovest americano. Il compagno-amante è soprannominato «Imperatore» perché è un antropologo della Cina e usa questo viaggio per approfondire il cinese classico. Così i frammenti di «antica saggezza cinese» che l’uomo offre alla sua compagna dilatano il presente nel passato e lo rispecchiano nella storia della corte cinese del 1553, dell’imperatore Hades, le sue concubine e la sua consorte, Lady Cheng, appassionata di cartografia. Infine, nel terzo testo, il fratello scomparso in un altrove geografico e mentale è ritratto come un nuotatore esperto in una serie di istantanee sullo sfondo di un lago e in compagnia di un gatto nella mutevole luce del giorno e della notte. Insieme a Autobiografia del rosso, una libera e suggestiva reinterpretazione del mostro Gerione pubblicata da Bompiani nel 2000, Antropologia dell’acqua offre ai lettori italiani l’opportunità di avvicinarsi ai percorsi epistemologici e all’affabulante lingua di una grande scrittrice.

(Antonella Francini)


¬ top of page


Iniziative
19 settembre 2024
Biblioteca Lettere Firenze: Mostra copertine Semicerchio e letture primi 70 volumi

19 settembre 2024
Il saluto del Direttore Francesco Stella

16 settembre 2024
Guida alla mostra delle copertine, rassegna stampa web, video 25 anni

21 aprile 2024
Addio ad Anna Maria Volpini

9 dicembre 2023
Semicerchio in dibattito a "Più libri più liberi"

15 ottobre 2023
Semicerchio al Salon de la Revue di Parigi

30 settembre 2023
Il saggio sulla Compagnia delle Poete presentato a Viareggio

11 settembre 2023
Presentazione di Semicerchio sulle traduzioni di Zanzotto

11 settembre 2023
Recensibili 2023

26 giugno 2023
Dante cinese e coreano, Dante spagnolo e francese, Dante disegnato

21 giugno 2023
Tandem. Dialoghi poetici a Bibliotecanova

6 maggio 2023
Blog sulla traduzione

9 gennaio 2023
Addio a Charles Simic

9 dicembre 2022
Semicerchio a "Più libri più liberi", Roma

15 ottobre 2022
Hodoeporica al Salon de la Revue di Parigi

13 maggio 2022
Carteggio Ripellino-Holan su Semicerchio. Roma 13 maggio

26 ottobre 2021
Nuovo premio ai traduttori di "Semicerchio"

16 ottobre 2021
Immaginare Dante. Università di Siena, 21 ottobre

11 ottobre 2021
La Divina Commedia nelle lingue orientali

8 ottobre 2021
Dante: riletture e traduzioni in lingua romanza. Firenze, Institut Français

21 settembre 2021
HODOEPORICA al Festival "Voci lontane Voci sorelle"

11 giugno 2021
Laboratorio Poesia in prosa

4 giugno 2021
Antologie europee di poesia giovane

28 maggio 2021
Le riviste in tempo di pandemia

28 maggio 2021
De Francesco: Laboratorio di traduzione da poesia barocca

21 maggio 2021
Jhumpa Lahiri intervistata da Antonella Francini

11 maggio 2021
Hodoeporica. Presentazione di "Semicerchio" 63 su Youtube

7 maggio 2021
Jorie Graham a dialogo con la sua traduttrice italiana

23 aprile 2021
La poesia di Franco Buffoni in spagnolo

22 marzo 2021
Scuola aperta di Semicerchio aprile-giugno 2021

19 giugno 2020
Poesia russa: incontro finale del Virtual Lab di Semicerchio

1 giugno 2020
Call for papers: Semicerchio 63 "Gli ospiti del caso"

30 aprile 2020
Laboratori digitali della Scuola Semicerchio

» Archivio
 » Presentazione
 » Programmi in corso
 » Corsi precedenti
 » Statuto associazione
 » Scrittori e poeti
 » Blog
 » Forum
 » Audio e video lezioni
 » Materiali didattici
Editore
Pacini Editore
Distributore
PDE
Semicerchio è pubblicata col patrocinio del Dipartimento di Teoria e Documentazione delle Tradizioni Culturali dell'Università di Siena viale Cittadini 33, 52100 Arezzo, tel. +39-0575.926314, fax +39-0575.926312
web design: Gianni Cicali

Semicerchio, piazza Leopoldo 9, 50134 Firenze - tel./fax +39 055 495398