« indietro ALESSANDRO BROGGI, nuovo paesaggio italiano, Milano, Arcipelago edizioni, 2009, pp. 35, € 3,00.
Vale come programma della ricerca di Broggi (n. 1973) il verso di apertura della precedente plaquette, Total living (La camera verde, 2007): «importante è non tradire / la nitida visione delle cose». Se la visione del mondo è chiara di per sé la scrittura deve fornire il quadro in cui lasciarla emergere. È una costruzione prospettica cresciuta nei dintorni dell’opera di Giampiero Neri, piccolo classico di una poesia che registra sul piano della prosa quadri di storia degli uomini e storia naturale in un gioco di sovrapposizioni che mettono a fuoco gli oggetti allontanandoli. Neri è però in questo autore del Novecento: per quanto questo resti invisibile al lettore, il quadro si forma ancora nell’occhio del poeta. Per Broggi la lezione sul mantenere l’oggetto a una distanza che permetta di osservarlo è testata come messa a fuoco ottenuta per allontanamento equidistante di oggetto e scrittore. L’esperimento si svolge sempre in forma di prosa, ma cambia il frame. Introdotti dal titolo performativo di Nuova situazione si leggono, altrettanti script per brevi video, ventinove interviste a schema fisso in cui un personaggio, uomo o donna, parla di sé, in poche frasi, della propria vita professionale o sentimentale. A una presentazione lapidaria («Ho quasi quarant’anni e sono sposato da sette») segue un breve sviluppo in due o tre movimenti distinti come strofe (in corsivo rari interventi di una voce off). Nel finale, la morale del turista consumatore scampato allo Tsunami («Ho guardato in su e ho visto un’onda alta sette metri, sembrava una scena dei dieci comandamenti [...] l’anno prossimo me ne andrò in Versilia») schiaccia forse troppo su una soluzione post-moderna alla Aldo Nove il contatto con le testimonianze di personaggi che sentiamo inevitabilmente come molto vicini. E l’autore? Felicemente perso nel video-specchio, a meditare probabilmente sulle meta-implicazioni di una delle risposte: «Cerco di volermi molto bene, perché è difficile amare qualcun altro se non si ama se stessi». Allontanamento riuscito, i conti tornano: «Nuova situazione». Fabio Zinelliin Semicerchio 42, 1 (2010) ¬ top of page |
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