« indietro LE LETTERATURE STRANIERE NELL’ITALIA DELL’ENTRE-DEUX-GUERRES. 2 voll. Atti del Convegno di Milano 26, 27 febbraio e 1 marzo 2003, pp. 317, € 18,00 – Spogli e studi, pp. 523, a cura di Edoardo Esposito, Pensa MultiMedia, Lecce, 2004, € 18,00.
Il lavoro curato da Edoardo Esposito nasce come spoglio, compiuto su ventuno riviste italiane attive fra il 1920 e il 1943, dei materiali dedicati alle letterature straniere. Dal secondo volume conviene dunque iniziare la lettura dell’opera: qui infatti risiedono principalmente la sua novità e il suo sforzo divulgativo. Innanzitutto va data ragione ad Esposito quando dichiara che l’organizzazione dei dati ha seguito un criterio essenziale: «chiarezza e funzionalità dell’informazione». L’apparato, infatti, è diviso in aree geografiche e secondo la cronologia degli interventi, di cui indica natura (antologia o rassegna; saggio o recensione; poesia, prosa, teatro o lettera) e dati bibliografici. Della fecondità dei dati messi a disposizione dà poi prova la seconda parte del volume, gli Studi, affidati ai curatori delle riviste. Ad una panoramica sul dibattito letterario suscitato dal confronto con le opere straniere si associa qui una prima discussione sul ruolo del crocianesimo nella cultura italiana e sul concetto di traduzione, sulla diffusione degli studi comparatistici e sull’etnocentrismo della cultura italiana. Il primo volume è suddiviso in quattro grandi aree tematiche: la prima e la terza di carattere generale (Letteratura, Letterature si interroga sullo sfondo storico e sulle culture privilegiate nel «decennio delle traduzioni»; Critica e Editoria complementarmente indaga le ricadute di tale vivacità culturale, e dunque la ricezione delle diverse letterature e dei modelli letterari, con particolare riferimento al dibattito sul romanzo e sulla poesia); la seconda e la quarta entrano nel dettaglio (Opere e autori ricorda l’opera di diffusione di testi stranieri da parte di singoli intellettuali; Traduttori e traduzioni ripercorre casi di traduttori d’eccezione, tra gli altri Alvaro e Rebora). La questione della presenza delle letterature straniere in Italia si apre così a più ampie riflessioni di natura culturale e teorica: il legame fra le scelte editoriali, le direttive della politica fascista e la formazione/educazione dei lettori; la comparatistica come pratica e come veicolo della modernità in un paese chiuso come l’Italia; la traduzione come ingresso di nuove correnti letterarie e di pensiero; la presenza dei grandi autori stranieri come sintomo e occasione di discussione sui generi letterari, l’identità dello scrittore, le esigenze e le fasi di svolta della letteratura moderna. Il risultato è un’opera ricca di spunti di riflessione e capace di addentrarsi in realtà minute e appassionanti, e dunque di comunicare al lettore la ricchezza di una fase culturale e letteraria fra le più complesse della nostra storia. Maria Vittoria Pugliese ¬ top of page |
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