Home-page - Numeri
Presentazione
Sezioni bibliografiche
Comitato scientifico
Contatti e indirizzi
Dépliant e cedola acquisti
Links
20 anni di Semicerchio. Indice 1-34
Norme redazionali e Codice Etico
The Journal
Bibliographical Sections
Advisory Board
Contacts & Address
Saggi e testi online
Poesia angloafricana
Poesia angloindiana
Poesia americana (USA)
Poesia araba
Poesia australiana
Poesia brasiliana
Poesia ceca
Poesia cinese
Poesia classica e medievale
Poesia coreana
Poesia finlandese
Poesia francese
Poesia giapponese
Poesia greca
Poesia inglese
Poesia inglese postcoloniale
Poesia iraniana
Poesia ispano-americana
Poesia italiana
Poesia lituana
Poesia macedone
Poesia portoghese
Poesia russa
Poesia serbo-croata
Poesia olandese
Poesia slovena
Poesia spagnola
Poesia tedesca
Poesia ungherese
Poesia in musica (Canzoni)
Comparatistica & Strumenti
Altre aree linguistiche
Visits since 10 July '98

« indietro

SIMONE LENZI, Per il verso giusto. Piccola anatomia della canzone, pref. di Francesco Bianconi, Marsilio 2017, pp. 155, € 15,00.

La produzione di libri sulla canzone, soprattutto sulla storia della canzone ita­liana e dei cantautori, si è intensificata a un livello quasi insostenibile negli ultimi anni, per soddisfare sia un’esigenza di culto dei cosiddetti fan sia, ormai, per il riconosci­mento del peso che la musica un tempo chiamata “leggera” ha sul profilo sociale di un’epoca e sulla storia personale di un individuo. Questa pubblicistica comincia ad avere una destinazione anche didatti­ca, man mano che l’argomento comincia ad entrare nei syllabi universitari come popular music, etnomusicologia o altro: ampia risonanza ad esempio ha avuto nei media locali e nazionali l’insegnamento che abbiamo istituito nell’anno accademi­co 2017-18 al corso magistrale di Lettere Moderne dell’Università di Siena su Storia e forme della canzone, dai Carmina Bura­na (anzi, dagli inni ambrosiani e dai ritmi carolingi) a Bob Dylan e Fabrizio De André, del quale Siena conserva l’archivio depo­sitato dalla famiglia e dalla Fondazione omonima. La stragrande maggioranza di queste pubblicazioni segue però imposta­zioni giornalistiche che privilegiano il dato sociale e l’aneddoto personale e divistico, o nel migliore dei casi si soffermano sull’a­nalisi di qualche testo, anche nei suoi rap­porti letterari reali o presunti, evidenziando come uno dei problemi per un approccio analitico all’argomento sia l’assenza di un metodo critico e di fondamenti riconosciu­ti per la comprensione storica e formale dell’oggetto ‘canzone’. Proprio mentre continuavano a uscire raccolte e analisi di testi Paolo Conte e Francesco De Gregori, in interviste recentissime, hanno ribadito la loro posizione, che è quella di tutti i can­tautori, secondo cui se i testi diventano memorabili è soprattutto grazie alla musi­ca che li supporta, li rende gradevoli e/o li trasforma in emozioni, fino al punto di sostenere, come disse paradossalmente Conte in Poesia e canzone, che quando si lavora a un testo l’obiettivo è principal­mente quello di “non dar troppo fastidio alla musica”.

A questo panorama, che riduce la canzone a fenomeno sociale o letterario, fanno eccezione pochissimi studi di mag­giore serietà: fra questo il volume di Paolo Talanca (Il canone dei cantautori italiani: la letteratura della canzone d’autore e la scuola delle età, Carabba 2017, pp. 416), che propone un suo schema generazio­nale ma soprattutto una sua definizione di “codice” della canzone nel quale il testo è solo una delle cinque o sei componen­ti. Pochi mesi prima era uscito l’aureo libretto di Simone Lenzi, artista poliedrico come cantante e compositore del gruppo rock Virginiana Miller, coi quali ha vinto un David di Donatello per colonne sono­re, scrittore (premiato anche dal Ceppo Narrativa 2016), sceneggiatore di film per Paolo Virzì (Tutti i santi giorni) e Francesco Bruni, traduttore di poesia latina (Marzia­le, insieme al docente di Princeton Simo­ne Marchesi). Per il verso giusto, introdot­to da una spiritosa prefazione di Bianconi dei Baustelle, si apre con una formula­zione che non lascia scampo ai cliché riduzionisti (tipo «la canzone è poesia»): «Una canzone è fatta di parole e musica, certo. Ma non è poesia messa in musica. E non è musica con l’aggiunta di qualche orpello di parole. Non dobbiamo lasciarci ingannare: i testi delle canzoni finiscono nelle antologie scolastiche, ma c’è di che esserne felici e di che scuoterne la testa (…) la canzone è un “tutto” che vale più della somma delle parti. » (…) Da qui il ti­tolo: «Le canzoni, insomma, vanno prese per il verso giusto, senza trasformarle in ciò che non sono o, peggio, ignorando ciò che sono davvero: un amalgama di testo e musica che tende alla simbiosi».

Di questo connubio Lenzi analizza in ordine documentato, ma con brio e leg­gerezza alcuni aspetti o casi esemplari, partendo da una dimostrazione di come testo e musica si armonizzino rafforzan­do la comunicazione complessiva del brano in Michelle dei Beatles. Il secondo capitolo fonda la terminologia madrigali­stica con cui Lenzi definisce un connubio simbiotico fra testo e musica, esemplifi­candolo in maniera magistrale con il La­mento della Ninfa di Monteverdi, dove la dissonanza Fa/Mi su “suo dolor” incarna perfettamente il sentimento del testo e le sospensioni di ¼ fra “gran… sospir… dal cor” sembrano imitare in suoni e pause il gesto fisico del sospiro, e spiega questo meccanismo onomatopeico sulla base di espressioni platoniche e agostiniane relative al ritmo e all’armonia che penetra­no eis tò entós tès psychés, “nell’intimo dell’anima” più di quanto potrebbe fare il testo col suo appello alla razionalità. Dal capitolo seguente si entra ne Gli strumen­ti dell’autore di canzoni: dalla melodia, al ritmo, all’arrangiamento (o produzione), con esempi di grande efficacia che vanno dal Somewhere over the raimbow sem­pre citato nei manuali sulla canzone per il suo salto di un’ottava (sulla nota di whe) “sopra l’arcobaleno”, così come è spes­so citato Battiato per la sua oscillazione sull’intervallo di seconda in Centro di gra­vità permanente) proseguendo con i Plat­ters, con Little boxes di Pete Seeger fino a Cuore matto cantato da Little Tony con la pulsazione furiosa delle battute iniziali. Non senza passare dal capolavoro dei capolavori, Il cielo in una stanza, qui ci­tato per la derivazione della sua linea me­lodica iniziale dal Te deum gregoriano (sì, ma quale? Ci sono molte interpretazioni storiche divergenti), e recentemente fatto oggetto a Siena di una illuminante lezione di Simone Marchesi a proposito del suo ipotesto leopardiano (L’infinito e le pagine dello Zibaldone sul concetto). Il capitolo seguente si ferma invece su un aspetto abitualmente trascurato dai manuali esi­stenti, quella “grana della voce” che rende una canzone di Leonard Cohen o Vasco Rossi o Jovanotti, ma soprattutto Battisti, quasi impossibile da eseguire o trasporre in cover di qualità convincente, e, come altrove su Platone o Agostino, fonda que­ste osservazioni sulla teorizzazione di Ro­land Barthes, che all’epoca, come sap­piamo, fu condivisa e sviluppata da Paul Zumthor nel paradigmatico La lettre et la voix. Se ne conclude che la stessa can­zone cantata da due voci diverse sono due canzoni diverse, come dimostra Una giornata al mare del primo Paolo Conte confrontata con quella dell’ultimo Paolo Conte e con la versione di Vandelli-Équipe 84. Gli ultimi capitoli, più brevi, sono dedi­cati rispettivamente alla introduzione di di­scontinuità connotative nella composizio­ne, nel Lied “Im Dorfe” di Schubert come nelle ballad americane (con excursus sulla struttura verse/chorus/bridge che forse avrebbe meritato più spazio nell’econo­mia del volume) e alla “politica della can­zone”, cioè al suo rapporto col pubblico che ne fa sempre una forma d’arte collet­tiva, destinata alla condivisione di massa, nella convinzione che ogni canzone sia politica, così come nelle pagine iniziali si era provocatoriamente sostenuto che ogni canzone è canzone d’amore.

Un libro, come annota Bianconi, che si aspettava da tempo e dunque colma una lacuna (o comincia a colmarla) e inaugu­ra forse un nuovo approccio, un libro da ascoltare (col dito puntato sugli audio della canzoni citate, pena una fruizione mutilata e distorta) ma anche da gustare nel suo stile ironico e leggero, capace di superare la difficoltà di spiegazioni musicali da pen­tagramma e schema metrico con chiarez­za informata ma per così dire trasparente. Nel panorama della disciplina nascente di Storia e forme della canzone, Per il verso giusto rappresenta un avvio promettente ed esemplare che ci auguriamo sarà se­guito da sviluppi adeguati alle esigenze di un fenomeno la cui influenza sulla nostra memoria, sul nostro linguaggio e sulla no­stra identità si sta dimostrando potente e duratura come nessun altro.

 

(Francesco Stella)


¬ top of page


Iniziative
19 settembre 2024
Biblioteca Lettere Firenze: Mostra copertine Semicerchio e letture primi 70 volumi

19 settembre 2024
Il saluto del Direttore Francesco Stella

16 settembre 2024
Guida alla mostra delle copertine, rassegna stampa web, video 25 anni

21 aprile 2024
Addio ad Anna Maria Volpini

9 dicembre 2023
Semicerchio in dibattito a "Più libri più liberi"

15 ottobre 2023
Semicerchio al Salon de la Revue di Parigi

30 settembre 2023
Il saggio sulla Compagnia delle Poete presentato a Viareggio

11 settembre 2023
Presentazione di Semicerchio sulle traduzioni di Zanzotto

11 settembre 2023
Recensibili 2023

26 giugno 2023
Dante cinese e coreano, Dante spagnolo e francese, Dante disegnato

21 giugno 2023
Tandem. Dialoghi poetici a Bibliotecanova

6 maggio 2023
Blog sulla traduzione

9 gennaio 2023
Addio a Charles Simic

9 dicembre 2022
Semicerchio a "Più libri più liberi", Roma

15 ottobre 2022
Hodoeporica al Salon de la Revue di Parigi

13 maggio 2022
Carteggio Ripellino-Holan su Semicerchio. Roma 13 maggio

26 ottobre 2021
Nuovo premio ai traduttori di "Semicerchio"

16 ottobre 2021
Immaginare Dante. Università di Siena, 21 ottobre

11 ottobre 2021
La Divina Commedia nelle lingue orientali

8 ottobre 2021
Dante: riletture e traduzioni in lingua romanza. Firenze, Institut Français

21 settembre 2021
HODOEPORICA al Festival "Voci lontane Voci sorelle"

11 giugno 2021
Laboratorio Poesia in prosa

4 giugno 2021
Antologie europee di poesia giovane

28 maggio 2021
Le riviste in tempo di pandemia

28 maggio 2021
De Francesco: Laboratorio di traduzione da poesia barocca

21 maggio 2021
Jhumpa Lahiri intervistata da Antonella Francini

11 maggio 2021
Hodoeporica. Presentazione di "Semicerchio" 63 su Youtube

7 maggio 2021
Jorie Graham a dialogo con la sua traduttrice italiana

23 aprile 2021
La poesia di Franco Buffoni in spagnolo

22 marzo 2021
Scuola aperta di Semicerchio aprile-giugno 2021

19 giugno 2020
Poesia russa: incontro finale del Virtual Lab di Semicerchio

1 giugno 2020
Call for papers: Semicerchio 63 "Gli ospiti del caso"

30 aprile 2020
Laboratori digitali della Scuola Semicerchio

» Archivio
 » Presentazione
 » Programmi in corso
 » Corsi precedenti
 » Statuto associazione
 » Scrittori e poeti
 » Blog
 » Forum
 » Audio e video lezioni
 » Materiali didattici
Editore
Pacini Editore
Distributore
PDE
Semicerchio è pubblicata col patrocinio del Dipartimento di Teoria e Documentazione delle Tradizioni Culturali dell'Università di Siena viale Cittadini 33, 52100 Arezzo, tel. +39-0575.926314, fax +39-0575.926312
web design: Gianni Cicali

Semicerchio, piazza Leopoldo 9, 50134 Firenze - tel./fax +39 055 495398