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CLAUDIO RECALCATI, Un altrove qualunque, Bergamo, Moretti e Vitali 2001, pp. 100, € 10,30.
Un altrove qualunque sono i due luoghi in uno della poesia di Recalcati (n. 1960): altrove, cioè nei versi, qualunque cioè qui (in una Lombardia reale e poetica che comincia almeno dalle Case della Vedra di Raboni e dalle periferie di Erba). Nei due abita il sentimento della lingua: dal lampo espressionista (ma in chiusura di testo, quasi melodico) di «Ho appreso a mutilarmi nel sorriso», a impasti verbali nei quali la materia delle parole può a volte resistere indocile («Tutti gli illesi con noi / già lesi»), a volte sciogliersi amica del poeta: «avrei del tempo un furto di clessidre / nel gioco del tuo gioco giacerei».
(Fabio Zinelli)
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