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Milo De Angelis
da Dialogo con Milo De Angelis di Claudia Crocco
In: Semicerchio LV (02/2016) 30 anni pp.143
Non puoi immaginare, professore, quante cose
restano nascoste in una fine, non puoi
capire il pietrame triturato
che diventa la tua vita
eppure era bella, lo ricordo, era quella
che il vigore cosmico chiedeva, una giovinezza di
frutteti,
larte suprema che mia madre augurava.
Nella punta di questa matita, caro amico,
c่ il mio destino, nella punta
aguzza e fragile che scrive sul foglio
lombra di ogni frase e scrive
le mura cieche, lattenuante e il soliloquio, vedi,
il mio destino ่ proprio qui, in questo
immobile trasloco, in questo impercettibile
sorriso che un uomo offre
al mondo prima di sparire.
(Milo De Angelis, agosto 2014)
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