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TOMMASO LISA
Galeria (1998-1999)
PAOLO UCCELLO
...ma può una parola fare ombra?
Valerio Magrelli
*
Netta nel vuoto una luce d’argento
abbaglia l’occhio al rigido cavallo
d’avorio che rampante nel violento
scontro di lance spezzate e metallo
prezioso sferza con furia di vento
gli armati in prospettiva di duello.
Il verbo tende a una limpida forma
d’equilibri di forza. Piano perde
senso la morte, e la vita si ferma.
Spuntano aranci tra le aste ed il verde.
**
Dardeggiano in cielo tre balestre
gialle poi borchie d’argento torniti
zoccoli di rubesti cavalli e altre
lance a triangolo infilzate, nitriti
levati su piastre d’usberghi e coltri
di rigidi corpi a terra stecchiti
accecano l’occhio in brume tra lampi
sfuocando l’immagine che distingue
figure impazzite in fuga nei campi
dall’uomo feroce in cerca di sangue.
***
Prima del caos la parola si tende
tra il vuoto vagare di lance d’ambra
e d’ebano l’inquieta torma attende
il segno, morde il ferro, agita membra
tornite d’argento, esile risplende
il rimbombo dei tamburi nell’ombra.
Ebeti manichini uniti in guerra,
non il nero cavallo - per potere -
che tra sbocciati cappelli rinserra
e di morire non vuole sapere.
PIERO DELLA FRANCESCA
il vento magro che divide gli orti
Franco Fortini
Tra l’azzurro scolorito del manto
e i rami della collina arsa e brulla
si staglia l’uomo diafano sul pianto.
La natura rispunta in questo nulla
vacuo di vuoto sperduto nel bianco
restando immobile oltre la pupilla.
Sotto, dormono quei quattro soldati
tiepidi e sparsi, lo scudo amaranto
posato all’asta, non sanno, accecati,
che Cristo è risorto in sogno soltanto.
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