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MARTA AGUDO y CARLOS JIMÉNEZ ARRIBA (edición de), Campo abierto. Antología del poema en prosa en España (1990-2005), Barcelona, DVD ediciones 2005, 422 pp., € 18,00
Nel panorama letterario contemporaneo un posto di rilievo, sicuramente non marginale, lo occupano i “poemas en prosa”, un genere –così come messo in luce dai due curatori– e non una forma letteraria (come la prosa poetica). Si tratta, in effetti, di una poesia molto moderna, divincolata dai canoni estetici, restia all’uso della rima, offrendo vie percorse e percorribili di espressione alternativa di una nuova sensibilità poetica. Il titolo stesso richiama, ad una prima lettura, questa proposta; sfogliando però l’antologia ci si accorge che il significato si dilata e che descrive bene l’intenzione dei curatori che nella scelta degli autori hanno voluto ricoprire uno spazio non ancora trattato nelle antologie precedenti. La selezione, quindi, contempla nomi immediatamente posteriori ai meglio conosciuti come “novísimos” (scrittori nati a partire dagli anni Cinquanta) e non inclusi fra i così chiamati “poetas del 70”. Utile l’introduzione, in cui con dovizia di dati e rigore storico-letterario i curatori tracciano un lungo panorama del genere, partendo dal Romanticismo tedesco, fino a concentrarsi sul «poema en prosa» spagnolo. Nascita, origine, espansione, pausa e nuova proliferazione (si tratta in effetti di un vero e proprio rinnovamento) negli anni ’70 con i già citati poeti “novísimos”, con i quali il genere si rinnova passando dalla fase espressionista, urbana, narrativa, anche a quella elegiaca ed erotica. Non trascurabile nemmeno la breve ma essenziale bibliografia sul «poema en prosa» che segue all’introduzione. La scelta dei poeti è varia, anche se cospicua è la selezione che interessa gli autori più rappresentativi (accessibile anche in internet), come Graciela Baquero, Juan Carlos Marset, Juan Carlos Mestre, Melchor López e Joan de la Vega.
Il pregio del lavoro consiste oltre che nell’aver coperto un periodo relativamente lungo (1990-2005), nell’aver trasmesso la convinzione che nel prossimo futuro la migliore prova di poesia spagnola verrà effettivamente dalla prosa, o meglio, dal poema in prosa. Il limite, anche se veniale, in un’epoca in cui siamo sommersi dalle informazioni, è che paradossalmente le schede bio-bibliografiche sono molto scarne e poco curate, anche se compensate da una riflessione teorica sul «poema en prosa» di ogni singolo autore. Francesco De Benedictis
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